Protesta al carcere di Sollicciano, 8 detenuti, sul tetto da 15 ore, scendono dopo aver ottenuto un incontro col magistrato. Anche lo striscione censurato dalla stampa

Sono scesi dal tetto gli otto detenuti del carcere fiorentino di Sollicciano. La protesta era iniziata la notte scorsa: ristretti nella 12ma sezione, avevano incendiato i materassi delle loro celle e divelto le inferriate delle finestre del locale docce riuscendo ad arrampicarsi sul tetto del penitenziario dove sono rimasti per diverse ore.

striscione censurato

I motivi della protesta, spiega il segretario generale della Uilpa Gennarino De Fazio in una nota, “sarebbero riconducibili al non aver ottenuto alcuni benefici richiesti alla magistratura di sorveglianza”. De Fazio sottolinea che “dopo i drammatici video di Santa Maria Capua Vetere il clima nelle nostre carceri è ancora più incandescente” e ricorda che il carcere di Sollicciano è “da mesi senza né direttore né comandante della polizia penitenziaria titolari e con ben 650 detenuti presenti, di cui 451 stranieri, a fronte di una capienza regolamentare inferiore a 490 posti”. La protesta è rientrata dopo un incontro con il magistrato di Sorveglianza.

Qui il video di rai3

G20 a Venezia, la polizia carica violentemente il corteo: un fermo e diversi feriti

Cariche e scontri: la protesta degli ambientalisti contro il G20 dell’Economia a Venezia si è fermata davanti al ‘muro’ delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa che hanno disperso i manifestanti rispondendo al lancio di bottiglie, fumogeni e fuochi artificiali. Quasi mille persone si sono radunate nel primo pomeriggio alle Zattere per dare vita all’azione dimostrativa che nelle intenzioni degli organizzatori avrebbe dovuto raggiungere anche l’Arsenale, dove era in corso il summit, per dire no alle grandi navi, allo sfruttamento turistico della città lagunare e allo “strapotere della finanza fossile” Per quasi due ore la folla è rimasta ferma sotto il sole cocente, sorvegliata sia da agenti a piedi che dagli equipaggi di alcune imbarcazioni che hanno evitato la possibilità che qualche natante aggirasse il blocco via acqua.

Improvvisamente la marea umana si è mossa e ci sono stati i primi tafferugli con le forze dell’ordine.

Mentre i ristoranti chiudevano precipitosamente le saracinesche, il gruppo in testa al corteo ha cercato di sfondare la fila di poliziotti posizionati ai piedi del Ponte dell’Accademia. Sono volate bottiglie e molti arredi esterni degli hotel lungo il percorso. La Polizia ha risposto con due cariche, riuscendo a far indietreggiare i manifestanti. “I ragazzi hanno retto una carica lunga e pesante – ha spiegato uno dei leader della protesta, Tommaso Cacciari – . La Polizia non ha fatto finta, ma il corteo ha retto benissimo. Ho visto la grande generosità di questi ragazzi e si è vista, speravamo di fare qualche metro in più, ma l’obiettivo di questa mobilitazione è stato centrato”.

Alcuni attivisti di Extinction Rebellion hanno ricoperto di sangue finto il ponte di Calatrava, a Piazzale Roma, come forma di protesta contro G20 dell’Economia in corso a Venezia. Giá durante la giornata di ieri, una ventina di attivisti aveva scelto di sedersi a terra in diverse strade del centro, ricoprendosi sempre di sangue finto e reggendo alcuni cartelli, con l’obiettivo di portare negli spazi pubblici le loro paure per le catastrofi che l’umanità dovrà affrontare a causa della crisi climatica e del collasso degli ecosistemi. Oggi invece, esponenti di Animal Rebellion, movimento internazionale da poco approdato anche in Italia, hanno fatto un’azione in cui mostravano alcuni pannelli informativi rispetto agli effetti dello sfruttamento animale sulla crisi climatica ed ecologica e i rischi che la distruzione degli oceani comporta.