La Sicilia e i deliri di onnipotenza dei cavalieri di morte dell’Alleanza Atlantica 2030

I DRONI AGS A SIGONELLA E LA SICILIA ANCORA PIÙ PIATTAFORMA DI GUERRA NATO

Di Antonio Mazzeo  antoniomazzeoblog.blogspot.com
Dalla Sicilia il via alle attività di sorveglianza e intelligence di un’ampia area geografica del pianeta: dall’Oceano Atlantico sino al Mar Nero e la Crimea e dal Mare del Nord e il Baltico sino al Sud Africa. Dal quartier generale dell’Alleanza Atlantica di Mons (Belgio), è stata data la notizia che quest’estate i cinque droni AGS (Alliance Ground Surveillance) schierati nella grande stazione aeronavale siciliana di Sigonella potranno effettuare missioni di volo sino a 60 ore alla settimana, per poi raggiungere le 100 ore complessive entro il 2024. La loro operatività è stata ufficializzata il 16 febbraio 2021 dal Comandante supremo delle forze alleate della NATO, il generale statunitense Tod Wolters.

Il recente vertice di Bruxelles dei Capi di governo dei paesi membri della NATO ha chiarito chi sono i “nuovi” nemici contro cui schierare sistemi di guerra avanzati, missili, satelliti, portaerei e carri armati: la Russia e la Cina e guai a loro se proveranno a mettere radici nel Mediterraneo “allargato”. Continue reading

La violenza sistemica del carcere assassino, con gli aguzzini delle guardie penitenziarie

Violenze nel carcere le Vallette di Torino, 25 richieste di rinvio a giudizio

La procura di Torino ha chiesto 25 rinvii a giudizio in un procedimento che riguarda episodi di violenza commessi da agenti di polizia penitenziaria ai danni di detenuti nel carcere Torinese delle Vallette. Per alcuni casi è contestato il reato di tortura.
Fra gli indagati ci sono Domenico Minervini e Giovanni Battista Alberotanza, all’epoca dei fatti direttore del carcere e comandante degli agenti, ai quali sono stati contestati comportamenti riconducibili, secondo gli inquirenti, a nascondere o a minimizzare la portata degli episodi. I detenuti elencati come persone offese dalla procura sono undici.

Palestina: i nazisionisti israeliani feriscono 1000 palestinesi, di cui 133 bambini, e ne arrestano 134, di cui 6 bambini

I nazisionisti israeliani, sostenuti e coperti nei loro crimini bestiali dagli Stati Uniti e tanti altri paesi imperialisti, tra cui l’Italia, continuano nella loro opera di sterminio del popolo palestinese.

Ma continua anche l’instancabile e indomabile ribellione e opposizione nelle strade del popolo palestinese…

***

Dal Forum Palestina

Durante le prime due settimane di luglio, le forze di occupazione israeliane hanno ferito almeno 981 palestinesi, tra cui 133 bambini, negli scontri in Cisgiordania e hanno condotto 163 operazioni di ricerca e arresto e ha arrestato 134 palestinesi, tra cui sei bambini, secondo il rapporto sulla protezione dei civili dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) che copre il periodo dal 29 giugno al 12 luglio.

Dei feriti, 892 si trovavano nel governatorato di Nablus, principalmente nelle proteste quotidiane contro l’espansione degli insediamenti israeliani nei villaggi di Beita e Osarin.

Complessivamente, 36 palestinesi sono stati colpiti da proiettili veri, 214 da proiettili di gomma, e il resto è stato principalmente curato per inalazione di gas lacrimogeni o aggredito fisicamente. Oltre ai 981 feriti direttamente dalle forze israeliane, 58 sono rimasti feriti durante la fuga dalle forze israeliane o in circostanze non verificabili a Beita e Osarin.

La maggior parte delle 163 operazioni di ricerca e arresto si sono svolte a Nablus, seguita da Hebron e Gerusalemme est, mentre il resto si è svolto in altri governatorati.

Il 4 luglio, ha affermato l’OCHA, le autorità israeliane hanno convocato un bambino palestinese di nove anni per essere interrogato per ragioni sconosciute nella Città Vecchia di Gerusalemme.

Da metà aprile, almeno 65 bambini palestinesi sono stati arrestati dalle autorità di occupazione israeliane a Gerusalemme est. Più della metà di questi bambini sono stati arrestati solo a giugno.

Il 3 luglio, coloni israeliani, accompagnati da soldati, sono entrati nel villaggio di Qusra, vicino a Nablus, e si sono scontrati con i residenti palestinesi, provocando la morte di un uomo palestinese di 21 anni. Coloni israeliani e residenti palestinesi si sono lanciati pietre l’un l’altro e, secondo fonti locali, dopo che il palestinese è stato colpito, i coloni lo hanno picchiato.

I coloni israeliani hanno ferito nove palestinesi, tra cui quattro bambini e due donne, aggredendoli fisicamente, lanciando loro pietre o spruzzando loro del pepe. Sei dei feriti erano nella zona H2 di Hebron, due a Maghayir al Abeed, uno a Tuba (tutti a Hebron) e uno a Kisan (Betlemme). In tutta la Cisgiordania e durante il periodo di riferimento, i coloni israeliani hanno danneggiato almeno 1.120 alberi o alberelli, almeno cinque veicoli, oltre a pali elettrici, recinzioni e altre proprietà palestinesi, ha affermato l’OCHA.

http://www.forumpalestina.org/news/2021/Luglio21/17-7-21_In-due-settimane-gli-israeliani-feriscono-1000-palestinesi-di-cui-133-bambini-e-ne-detengono-134-di-cui-6-bambini.htm

Voghera – Assessore leghista alla “sicurezza”, ex agente di polizia, ora avvocato, uccide per strada un marocchino disarmato.

L’assessore omicida di Youns El Boussettaoui, il marocchino 39enne ucciso a Voghera, è Massimo Adriatici, ex agente di polizia, ora avvocato e docente di diritto penale alla Scuola allievi di Polizia. Uno dei soliti assessori alla “sicurezza” della Lega, abituati a voler riempire le strade di telecamere, agenti di polizia, a firmare provvedimenti contro chi lotta o è semplicemente il più debole nella società.

Una “sicurezza” sempre volta alla repressione politica o della microcriminalità, mai contro i grandi affari mafiosi, l’evasione fiscale in cui sguazza la Lega e le prepotenze dei potenti e delle cosiddette forze dell’ordine.

Una “sicurezza” che il leader leghista Salvini giustifica e difende a spada tratta, definendo l’assassino di Voghera una “brava persona” che ha ammazzato un uomo disarmato per “legittima difesa”, perché l’ucciso aveva precedenti penali.

La stessa giustificazione con la quale Matteo Salvini invoca l’impunità per le forze dell’ordine responsabili della mattanza nelle carceri e il respingimento in mare dei migranti.

Matteo Salvini e l’assessore assassino Massimo Adriatici non sono mele marce!

Loro, con tutta la feccia fascio-leghista, che legittima e giustifica la violenza razzista e assassina sono interni al governo Draghi e con la Meloni hanno con sé il 40% di un elettorato imbarbarito, opportunista e razzista, al quale guardano con favore anche partiti che, senza vergogna alcuna, continuano a definirsi democratici o di sinistra, come M5S, IV, PD, LeU, ma intanto continuano a governare con i pistoleri fascisti della Lega.

Alcuni clienti del bar, dove Youns è stato ucciso, ricordano che Adriatici, anche se aveva smesso di fare il poliziotto, faceva ancora lo “sceriffo” e aveva preso di mira “Musta” (il soprannome di Youns) che spesso chiedeva l’elemosina fuori dal locale.

“Gli hanno sparato in piazza davanti a tantissime persone. L’assassino si trova a casa sua, dorme bello riposato. Dove è la legge in questa Italia? Me lo spiegate voi? Difesa personale di cosa? Mio fratello non aveva nessuna arma, primo. Due, lui è un avvocato, non è un poliziotto. Cosa fa con la pistola carica? Cosa fa?” Queste sono le parole della sorella di Youns.

Combattere con ogni mezzo la feccia fascio-leghista razzista e assassina al governo con Draghi!

Solidarietà ai familiari di Youns El Boussettaoui!