Campagne

Per tutte le informazioni vai a https://icspwindia.wordpress.com/
23/29 marzo Settimana internazionale d’azione in Italia – ICSPWI info

1 – Mostra di pannelli a sostegno e solidarietà alle donne detenute politiche a Palermo/L’Aquila/Taranto il 23 marzo e nella manifestazione di 25.000 persone a Firenze il 26 marzo

2 – Operai italiani e indiani uniti contro l’imperialismo con manifestazione a Milano e Taranto il 29 marzo

3- sostenere la guerra popolare in India e nelle Filippine contro l’imperialismo! Discorso web di ICSPWI Italia


23/29 marzo 2022, campagna internazionale in solidarietà e per la liberazione delle prigioniere politiche indiane.


23 marzo – nuova settimana internazionale di azioni – Difendi i diritti dei prigionieri politici in India! Combattete uniti contro l’imperialismo! – ICSPWI

Difendi i diritti dei prigionieri politici in India!

Libertà per il Prof. GN Saibaba e tutti i prigionieri politici!

Combattete uniti contro l’imperialismo!

“Porre fine all’aggressione e all’oppressione da parte dell’imperialismo è compito di tutti i popoli del mondo” Mao Zedong

“Il mostro dell’imperialismo, anche combinando tutte le sue forze, sta trovando impossibile controllare la marea crescente delle lotte popolari in tutto il mondo”.

Partito Comunista Indiano (maoista)

L’India, che gli imperialisti amano chiamare la “più grande democrazia del mondo”, è in realtà una prigione popolare di enormi proporzioni. Il secondo paese più popoloso del mondo è oggetto di abusi da parte degli imperialisti, in particolare dell’imperialismo statunitense, come riserva di materie prime, manodopera e terra a basso costo. L’aggravarsi della crisi globale dell’imperialismo, insieme ai tentativi reazionari di usare la pandemia di COVID come pretesto per spostare il peso della crisi, ha spinto l’oppressione e lo sfruttamento a livelli apparentemente incommensurabili. In un paese in cui il 77% della popolazione vive con mezzo dollaro USA (20 rupie) al giorno, dove gran parte della popolazione non ha nemmeno accesso al sapone, milioni di persone sono state private dei loro mezzi di sussistenza in un colpo solo a causa del lockdown . Ad ogni ulteriore intensificarsi della crisi,“reazione lungo tutto il percorso” , e che è proprio nella fase della sua decomposizione che deve colpire sempre più in preda al panico i lavoratori ei popoli. Ma cresce la resistenza massiccia e si sviluppano lotte di proporzioni enormi: nel 2020, ancora una volta, è stato compiuto il più grande sciopero della storia umana; allo stesso tempo, l’anno scorso ha visto lo sviluppo di un movimento contadino che si è diffuso per mesi in tutto il paese, comprendendo centinaia di milioni ed echeggiando in molte parti del mondo. La guerra popolare guidata dal Partito Comunista dell’India (maoista) offre a milioni di lavoratori, contadini, donne e nazionalità oppresse la ferma prospettiva e la speranza di infrangere il dominio dell’imperialismo, dello sfruttamento e dell’oppressione attraverso la Nuova Rivoluzione Democratica.“La guerra popolare di lunga durata in corso in India mostra chiaramente la strada per raggiungere il potere statale. Tutte le classi oppresse, sezioni del paese devono essere all’altezza dell’occasione per distruggere il sistema di sfruttamento degli imperialisti, della borghesia burocratica comprador e dei grandi proprietari terrieri e raggiungere il potere statale”. [Partito Comunista dell’India (Maoista)]

Con i mezzi del genocidio, la classe dirigente indiana, insieme ai suoi padroni imperialisti, sta cercando di affogare nel sangue le lotte delle masse e la rivoluzione. Ma per quanto furiosi e crudeli fossero i loro tentativi, come “Operazione Green Hunt” o “Operazione SAMADHAN”, con la quale volevano “eliminare completamente” la guerra popolare entro il 2022, sono finite con una sconfitta ancor prima che potesse essere ufficialmente conclusa! Tutti questi tentativi hanno mostrato più chiaramente agli oppressi e agli sfruttati la smorfia antidemocratica e genocida degli imperialisti e dei loro burattini indiani. Le forze democratiche e antimperialistiche, d’altra parte, si unirono ancora più strettamente attorno alla leadership rivoluzionaria ed estesero la rivoluzione a nuove aree. Il profondo attaccamento del partito alle masse e la fermezza con cui sta conducendo la rivoluzione, la guerra popolare, danno un grande esempio e una speranza alle forze antimperialiste e rivoluzionarie di tutto il mondo. Alla fine del 2021, una nuova campagna genocida “Prahaar – 3”è stato lanciato con l’obiettivo di assassinare importanti leader della Guerra Popolare e del Partito. Ma anche qui, i tentativi iniziali sono stati eroicamente respinti dalle masse in lotta sotto la guida del PCI (maoista), i campi di polizia appena formati sono stati circondati e sconfitti, dimostrando che anche questa campagna controrivoluzionaria è destinata al fallimento!

Con l’avanzare della crisi del sistema dominante in via di sviluppo in tutto il mondo, le classi dirigenti dell’India e il governo Modi stanno affrontando anche una profonda crisi politica, che stanno cercando di risolvere rafforzando il fascismo indù. Leggi antidemocratiche e fasciste sono state create per stabilire una “legittimità legale” per la caccia alle forze progressiste, antimperialiste e rivoluzionarie. 10.000 prigionieri politici stanno covando nelle carceri del vecchio stato indiano, la maggior parte senza accuse e senza diritti. Uno di loro è il professor GN Saibaba, ex segretario generale del Fronte Democratico Rivoluzionario dell’India. Nonostante il professor Saibaba sia paralizzato al 90% e su una sedia a rotelle, ha combattuto per tutta la vita fermamente dalla parte degli oppressi e sfruttati dell’India, difendendo il PCI (maoista) con tutto ciò che aveva e sostenendo la Guerra Popolare. Ha costruito la sua intera esistenza sulla consapevolezza che la lotta di ogni popolo per il potere politico è giustificata, i popoli oppressi e sfruttati hanno diritto all’autodeterminazione, compreso il diritto al disimpegno. Il professor Saibaba è diventato così non solo un simbolo della resistenza della forza principale della rivoluzione in India, i contadini e la loro lotta giustificata, ma anche un importante ispiratore delle lotte dei lavoratori, nei loro sforzi per distruggere il potere degli stranieri investitori, le politiche anti-operaia dei governanti. Ma il vecchio stato indiano non riguarda semplicemente il rinchiudere prigionieri come il professor Saibaba, ma lo sterminio. Quasi 2000 prigionieri politici sono stati assassinati nelle carceri indiane negli ultimi 20 anni: attraverso torture, deplorevoli condizioni carcerarie o rifiuto di cure mediche. Sotto la guida del CPI (maoista), si è sviluppato un potente movimento di massa in difesa dei diritti dei prigionieri politici, in cui numerosi intellettuali democratici, avvocati, attivisti per i diritti umani si sono schierati fermamente dalla parte dei prigionieri privati ​​dei diritti umani. Migliaia e migliaia hanno risposto all’appello del partito anche nelle carceri, hanno creato strumenti di unione politica e hanno lottato anche in questa difficile situazione di lotta di classe. Chiediamo quindi a tutti gli individui e le organizzazioni progressisti, democratici e rivoluzionari nel mondo di difendere i diritti dei prigionieri politici, di chiedere il loro riconoscimento come prigionieri politici e prigionieri di guerra e di sostenere la lotta per il loro rilascio immediato. in cui anche numerosi intellettuali democratici, avvocati, attivisti per i diritti umani si sono schierati saldamente dalla parte dei prigionieri privati ​​dei diritti civili. Migliaia e migliaia hanno risposto all’appello del partito anche nelle carceri, hanno creato strumenti di unione politica e hanno lottato anche in questa difficile situazione di lotta di classe. Chiediamo quindi a tutti gli individui e le organizzazioni progressisti, democratici e rivoluzionari nel mondo di difendere i diritti dei prigionieri politici, di chiedere il loro riconoscimento come prigionieri politici e prigionieri di guerra e di sostenere la lotta per il loro rilascio immediato. in cui anche numerosi intellettuali democratici, avvocati, attivisti per i diritti umani si sono schierati saldamente dalla parte dei prigionieri privati ​​dei diritti civili. Migliaia e migliaia hanno risposto all’appello del partito anche nelle carceri, hanno creato strumenti di unione politica e hanno lottato anche in questa difficile situazione di lotta di classe. Chiediamo quindi a tutti gli individui e le organizzazioni progressisti, democratici e rivoluzionari nel mondo di difendere i diritti dei prigionieri politici, di chiedere il loro riconoscimento come prigionieri politici e prigionieri di guerra e di sostenere la lotta per il loro rilascio immediato. e hanno creato strumenti di unione politica e di lotta anche in questa difficile situazione della lotta di classe. Chiediamo quindi a tutti gli individui e le organizzazioni progressisti, democratici e rivoluzionari nel mondo di difendere i diritti dei prigionieri politici, di chiedere il loro riconoscimento come prigionieri politici e prigionieri di guerra e di sostenere la lotta per il loro rilascio immediato. e hanno creato strumenti di unione politica e di lotta anche in questa difficile situazione della lotta di classe. Chiediamo quindi a tutti gli individui e le organizzazioni progressisti, democratici e rivoluzionari nel mondo di difendere i diritti dei prigionieri politici, di chiedere il loro riconoscimento come prigionieri politici e prigionieri di guerra e di sostenere la lotta per il loro rilascio immediato.

La lotta contro l’imperialismo è giustificata e richiede la nostra risoluta solidarietà! Il Comitato internazionale a sostegno della guerra popolare in India rivolge questo appello a tutti gli antimperialisti, democratici e rivoluzionari del mondo: Difendiamo i diritti dei prigionieri politici in India! Chiediamo l’immediato rilascio del professor GN Saibaba e di tutti i prigionieri politici. Uniamoci nella lotta contro l’imperialismo! Chiediamo una Giornata Internazionale d’Azione il 23 marzo, in cui le azioni di protesta saranno organizzate in diversi paesi. Questa Giornata d’Azione lancerà una grande campagna che raggiungerà la sua potente conclusione il 13di settembre. Facciamo di questa campagna un faro di internazionalismo, un potente impulso per l’espansione della solidarietà internazionale con la guerra popolare in India, come una parte importante della lotta mondiale per sconfiggere l’imperialismo!

Difendi i diritti dei prigionieri politici in India!

Libertà per GN Saibaba! Libertà per tutti i prigionieri politici e di guerra!

Sostieni la guerra popolare in India!

Combattete uniti contro l’imperialismo!

Comitato internazionale a sostegno della guerra popolare in India

marzo 2022

info csgpindia@gmail.com


Campagna del Comitato di sostegno internazionale alla guerra popolare in India (ICSPWI), per la liberazione dei prigionieri e delle prigioniere politiche indiane, contro il governo fascista indù di Modi.


Appello dall’India del Partito Comunista dell’India (Maoista)

PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)

Comitato Centrale

10 marzo 2022

Dal 23 al 29 marzo celebriamo una settimana antimperialista

nello spirito dell’Internazionalismo Proletario!

Dal 23 al 29 marzo prossimi celebreremo delle giornate antimperialiste, nel 90° anniversario del martirio dei compagni Bhagat Singh, Sukhdev e Rajguru, impiccati dagli inglesi, in un quadro di lotte antimperialiste in tutto il mondo. Il loro martirio è simbolo della coscienza antimperialista. L’imperialismo russo ha lanciato una guerra di aggressione contro l’Ucraina, risultato della contesa inter-imperialista tra USA-UE e Russia nelle repubbliche ex-sovietiche. Il popolo ucraino sta resistendo duramente con spirito antimperialista a questa aggressione. Ricorre anche il 53o anniversario della formazione del New People’s Army del Partito Comunista delle Filippine. In questa occasione il nostro CC rivolge il suo saluto rivoluzionario al Partito e al suo NPA, a tutti i popoli e le nazionalità oppresse del mondo che combattono contro l’imperialismo e augurano la vittoria alle loro lotte. Rendiamo umile omaggio a tutti i martiri di queste lotte. Chiamiamo i partiti maoisti, le organizzazioni popolari e i diversi movimenti rivoluzionari, democratici, di liberazione nazionale a tenere iniziative con moltiplicato spirito di lotta contro l’imperialismo.

Dopo la fine del colonialismo britannico e la falsa indipendenza dell’India nel 1947, così come negli altri paesi arretrati, l’imperialismo al nostro paese ha imposto lo sfruttamento neo-coloniale. Dal 1991, le riforme di globalizzazione-privatizzazione-liberalizzazione hanno ulteriormente agevolato la penetrazione imperialista.

Dal 2008 la crisi economica e finanziaria imperialista scuote il mondo intero. Per superare la crisi, l’imperialismo ne scarica il peso sui paesi arretrati e sulla classe operaia e media dei paesi capitalisti. L’imperialismo ha deciso schierare forze paramilitari per istigare il falso nazionalismo, allo scopo reprimere le crescenti lotte contro lo sfruttamento imperialista e il BJP, fascista brahmanico Hindutva.

Le politiche di sfruttamento imperialiste sono state attuate in modo ancora più aggressivo da quando il BJP è al governo. Con esse, le forze borghesi compradore burocratiche e i grandi proprietari terrieri del nostro paese, semi-coloniale e semi-feudale, hanno completamente svenduto l’economia del nostro paese agli imperialisti. Hanno imposto la demonetizzazione, la GST (tassa su merci e servizi), le leggi agrarie, protocolli d’intesa per il saccheggio delle risorse naturali, leggi contro i lavoratori, la soppressione degli articoli 370 e 35A in Kashmir, il CAA e altre leggi draconiane, la repressione del movimento rivoluzionario con l’offensiva SAMADHAN-Prahar, e hanno avviato la creazione di uno “stato indù” che divide il paese su base religiosa.

Il capitale imperialista è entrato nel nostro paese sotto forma di investimenti di portafoglio e sta depredando l’intero capitale del nostro paese. È entrato nel settore delle infrastrutture, in nome delle “smart cities”, ha appaltato amministrazioni locali e aziende, in nome del Sagarmala si è appropriato dei porti, ha investito nella costruzione di strade e in progetti di energia e ferrovie in tutto il Paese. D’altra parte, il governo sta privatizzando le assicurazioni, le banche e le ferrovie, mentre, grazie alle tre leggi agrarie, gli imperialisti e la borghesia burocratica e compradora stanno mettendo le mani sulle terre e vengono messe a punto ancora altre politiche traditrici del popolo.

“Make in India”, Start Up e simili, di cui il BJP si fa vanto non sostengono l’economia del paese su una base solida. La “crescita orientata all’esportazione” ne fa un anello della catena imperialista quale fornitore di parti per le multinazionali imperialiste o come piattaforma si assemblaggio di parti prodotte altrove. Con questo tipo di produzione, il paese è sotto stretto controllo degli imperialisti.

La devastazione della natura da parte degli imperialisti sta creando pandemie come il COVID 19, parte della loro politica di guerra. Durante la pandemia le economie sono state totalmente ristrutturate. Cosi i settori non organizzati, i contadini e la classe media, si trovano in gravi difficoltà. Il popolo, nel nostro paese come nel mondo, spende centinaia di migliaia di rupie curarsi. Fondi pubblici sono trasferiti ai capitalisti burocratici e compradori e agli imperialisti per l’acquisto di vaccini e altri farmaci.

Lenin diceva che imperialismo significa guerra. Gli imperialisti cercano di superare la crisi con la guerra. Così l’imperialismo provoca guerre nella sua contesa economica, politica e geografica. La contesa si è intensificata tra USA/UE (NATO) e Russia/Cina. La Russia ha scatenato una guerra di aggressione contro l’Ucraina. Le classi dominanti del nostro paese dipendono militarmente dagli imperialisti, perciò non condannano l’aggressione della Russia all’Ucraina né il ruolo della NATO a guida USA. Ma sono al servizio degli USA nel QUAD, che in un futuro molto prossimo potrebbe portare la guerra nel nostro paese e nell’area indo-pacifica.

Mentre capitalisti burocratici compradori come Ambani e Advani, che lavorano per gli imperialisti, coniano moneta, il 70 per cento del popolo è in assoluta povertà. In tutto il paese il popolo sta lottando contro le politiche di sfruttamento.

Gli agricoltori sono sempre più trasformati in lavoratori migranti e braccianti a giornata. Dopo un anno la lotta dei contadini contro le tre leggi agrarie proposte dal governo centrale ha ottenuto una vittoria clamorosa. I lavoratori sono in lotta contro i quattro nuovi codici del lavoro presentati in sostituzione delle 44 leggi esistenti. I nuovi codici sono in ogni modo contro i lavoratori. Leggi che mettono sotto ancora più sotto pressione i lavoratori sul posto lavoro, che tolgono alle lavoratrici benefici come l’esenzione dal servizio notturno e così via. I dipendenti di vari settori, da quello bancario all’industria e al settore pubblico stanno facendo insieme scioperi generali contro le privatizzazioni. Studenti, insegnanti e professionisti di ogni tipo, piccoli commercianti, la borghesia nazionale proprietaria di piccole e medie imprese (PMI) sono attaccati dalle politiche delle classi dominanti indiane a favore della rapina imperialista. Le PMI, che danno sostentamento a quasi il 30% della popolazione del paese e rappresentano il 30% del PIL sono irreversibilmente spinte verso la rovina. Le lotte popolari per la soluzione dei problemi della vita quotidiana, come il carovita, lo spopolamento e deportazioni causate dai progetti delle Multinazionali e dei grandi capitalisti nazionali, le lotte contro i nuovi campi di polizia e contro lo Stato sono anch’esse parte della lotta di classe antimperialista. La demonetizzazione, la GST, le atrocità contro il popolo, i dalit e le popolazioni tribali, le donne, le minoranze religiose e altri settori vulnerabili stanno spingendo alla lotta tutti questi settori.

A fronte di questa realtà della popolazione del paese, il governo ha intrapreso le “celebrazioni” dei 75 anni della “indipendenza”, chiamandola “Azadi ka amrut mahotsav”. Questo programma non è altro che un tentativo di distogliere il popolo dai problemi reali. Il programma della “nuova India” non è altro che l’agenda del fascismo brahmanico Hindutva. Ma la situazione richiede un vero cambio di sistema. Un cambio radicale, che metta il potere dello Stato nelle mani dell’alleanza delle quattro classi, guidate dal proletariato. La guerra popolare di lunga durata in corso in India mostra chiaramente la strada per prendere il potere statale. Tutte le classi oppresse, di ogni parte del paese devono cogliere l’occasione per distruggere il sistema di sfruttamento degli imperialisti, della borghesia burocratica compradora e dei grandi proprietari terrieri e prendere il potere statale.

  • Il CC del CPI (Maoista) fa appello a tutti i partiti maoisti, le classi, i settori e le nazionalità oppresse del Paese e del mondo, gli studenti, le donne, i giovani, le minoranze religiose, insegnanti, medici, avvocati, professionisti di ogni genere, la borghesia nazionale a celebrare grandiosamente la settimana antimperialista; a levare la loro voce contro l’invasione russa in Ucraina, a denunciare le manovre USA ed esigere la fine della NATO, a estendere la solidarietà ai movimenti popolari antimperialisti e contro la guerra in tutto il mondo; a sostenere i movimenti rivoluzionari del mondo, le guerre popolari e i movimenti di liberazione nazionale in Kashmir e negli stati nordorientali, a tributare il saluto rosso al Partito Comunista delle Filippine e al suo NPA in occasione del 53o anniversario della sua fondazione, il 29 marzo; a intraprendere agitazione e propaganda in occasione della campagna dell’ICSPWI per la liberazione dei prigionieri politici; a celebrare la settimana dal 23 al 29 marzo a sostegno del movimento rivoluzionario nelle Filippine. Teniamo riunioni, assemblee e seminari raccogliendo questo appello, ricordiamo il martirio dei compagni Bhagat Singh, Sukhdev e Rajguru; chiediamo la revoca di tutti i protocolli di intesa sottoscritti dai governi centrale e statali con le multinazionali e i capitalisti compradori, costruiamo una forte solidarietà con le lotte dei lavoratori, dei contadini, delle popolazioni tribali, delle nazionalità e delle minoranze. Abbracciamo la lotta di classe/guerra popolare antimperialista anti-borghesia burocratica, anti-compradora, anti-feudale. Combattiamo l’offensiva fascista controrivoluzionaria SAMADHAN-Prahar!

8 marzo di solidarietà internazionalista dalle compagne del MFPR

Un ponte solidale rosso, proletario e internazionalista con le donne rivoluzionarie che combattono nelle guerre popolari, per una pace vera e duratura e per una vera trasformazione sociale. Donne che per questo vengono imprigionate, torturate, stuprate, uccise dalla borghesia dominante al potere.
Nelle piazze dov’è presente il MFPR è stato portato un dossier sulle condizioni delle prigioniere politiche in India, ed è stata portata in corteo una mostra per la libertà di tutte le prigioniere politiche nel mondo, dall’India alla Turchia.

Dai compagni e le compagne indiane alle manifestazioni in Italia per l’8 marzo:

Care compagne, Saluto rosso!

Per prima cosa rivolgo il mio saluto rivoluzionario, a nome del Comitato Centrale del PCI (Maoista), a tutte voi, in occasione della Giornata Internazionale della donna proletaria. Vi ringrazio per il sostegno che ci state dando contro l’offensiva militare del governo fascista brahmanico Hindutva del nostro paese contro movimento rivoluzionario guidato dal nostro Partito.

Oggi siamo nel pieno della guerra. Il 24 febbraio la Russia ha iniziato una guerra di aggressione contro l’Ucraina. Questa è espressione dell’intensificarsi della contesa inter-imperialista. Sarò una guerra estremamente devastante, con centinaia di morti ogni giorno. Molte città dell’Ucraina, inclusa la capitale Kiev, sono bombardate. Bombardamenti contro reattori nucleari porteranno una grande per il popolo e le generazioni future.

In questo contesto di guerra si tiene la Giornata Internazionale della donna proletaria.

Questa deve essere per tutti noi una buona occasione per denunciare gli imperialisti guerrafondai. Ci auguriamo che nelle vostre manifestazioni si porti alle donne proletarie oppresse e a tutte quelle delle classi e nazionalità oppresse del mondo il messaggio di far sentire la propria voce contro la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e di esigere che la guerra si fermi immediatamente. Ci auguriamo che assumiate la richiesta di ritiro dalla NATO e trasmettiate il messaggio alle famiglie dei soldati dei paesi membri perché richiedano il ritiro dalla NATO. Ci auguriamo anche che denunciate e combattiate le manovre americane in proposito. Dobbiamo lottare contro l’imperialismo per spazzarlo via dal pianeta e portare una vera pace al mondo.

La situazione attuale mostra che l’imperialismo deve va combattuto molto più forte.

Le masse popolari ucraine e russo hanno una tradizione di lotta contro lo zar e poi contro i nazisti durante la seconda guerra mondiale. Ora hanno da combattere il neo-zar Putin e i neonazisti in Ucraina. Ci auguriamo che nelle vostre iniziative chiamiate i proletari e le masse oppresse di tutti i paesi a unirsi contro la guerra. Il proletariato mondiale deve dare una direzione alle lotte antimperialiste mondiali. Le lotte devono puntare ad eliminare l’imperialismo se si vuole stabilire la pace vera nel mondo. Bisogna combattere contro lo scaricamento della guerra sulle masse popolari.

Il peso della guerra ricade principalmente sulle donne, in ogni modo. Ci sarà un aumento della violenza sessuale perché per gli imperialisti, per le classi dominanti sfruttatrici e gli Stati questa è uno degli strumenti di repressione e oppressione. D’altra parte, vediamo le donne partecipare sempre più a tutti i tipi di lotte.

Non c’è rivoluzione senza le donne. Non c’è liberazione senza rivoluzione. Le vostre manifestazioni devono rappresentare una indicazione per le donne in lotta e contribuire ad avanzare nel cammino.

Nell’occasione dell’8 marzo e delle manifestazioni desideriamo portare alla vostra attenzione la condizione delle donne detenute in India. Ci sono centinaia di donne prigioniere nelle carceri indiane, dalle dirigenti alle donne comuni dei villaggi implicate in false imputazioni. Nel novembre 2021, la compagna Sheeladi, membro del Comitato Centrale del nostro Partito, è stata arrestata in Jharkhand insieme a Prasanth Bose (Kishanda), suo compagno di vita, membro del CC e al compagno dell’Ufficio Politico .Nel giugno 2019 è stata arrestata la compagna Narmada, membro del Comitato Speciale di Zona Dandakaranya, mentre era in cura per un cancro. La compagna Narmada è attualmente ricoverata nell’ospedale oncologico di Mumbai, tenuta senza cure mediche adeguate.

La situazione delle donne prigioniere in India richiede l’attenzione delle diverse organizzazioni delle donne, proletarie, democratiche e rivoluzionarie, del mondo. Ci auguriamo che siate attive nella campagna intrapresa dall’ICSPWI per la liberazione dei prigionieri politici.

Ci ha dato grande forza ricevere a vostra solidarietà in occasione del martirio della compagna Ranita, presidente di un Comitato popolare rivoluzionario a livello di area, avvenuta dopo l’azione che ha portato all’eliminazione del nemico del popolo Mahendra Karma. Nella recente manifestazione di oltre 100.000 donne del 27 novembre a Roma la protesta protesta contro la presenza di Modi al G20 ci ha davvero esaltato. Ci auguriamo che questa solidarietà si rafforzi ancor di più nella situazione attuale. Ci auguriamo che le vostre manifestazioni possano contribuire a consolidare i vostri sforzi e ad attrarre altre forze con lo stesso orientamento solidale e internazionalista.

Auguriamo alle vostre iniziative il pieno successo. Il nostro più cordiale saluto rivoluzionario a tutte e tutti i partecipanti.

Amrut

responsabile Relazioni Internazionali

Comitato Centrale

PCI (Maoista)


Il saluto rosso del PCI (maoista) al meeting internazionale del Comitato di sostegno internazionale alla guerra popolare in India


Forte manifestazione CONTRO IL GOVERNO FASCISTA/GENOCIDA MODI, IN SOLIDARIETÀ CON LE MASSE POPOLARI IN LOTTA E PER LA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI IN INDIA

Bruciate le immagini di Modi al consolato indiano a Milano!

Posted on 02/02/2022

Durante la 2 giorni del meeting del Comitato internazionale di solidarietà alla guerra popolare in India

Nei pressi del consolato Indiano a Milano il 29 gennaio c’è stata una manifestazione organizzata da comunità, studenti, lavoratori indiani e lavoratori Slai cobas sc, partecipata con intere famiglie, contro il governo Modi e le sue politiche al servizio delle multinazionali che arricchiscono i padroni e impoveriscono ogni giorno di più le masse popolari indiane. E’ stata denunciata la repressione contro ogni forma di opposizione, contro le minoranze tribali e religiose, con vere e proprie campagne militari che si trasformano in massacri di contadini, Adivasi, Daljit, con sparizioni, omicidi, stupri per chi finisce nelle caserme della polizia. Il fascista/terrorista Modi sta portando avanti una guerra contro il suo stesso popolo, fino ai piani mirati per sradicare la guerra popolare diretta dal Partito Comunista dell’India (maoista) che, liberando zone del Paese dall’oppressione genocida, crea le condizioni affinché le masse possano esercitare il potere attraverso i Comitati Popolari Rivoluzionari. E’ stato contestato il ‘nostro’ governo che, nel quadro imperialista, fa affari e sostiene il regime di Modi.

Il momento principale della manifestazione è stato quando sono stati bruciati due ritratti di Modi. L’iniziativa, proposta dal Comitato Internazionale (ICSPWI) è stata raccolta e condivisa con fermezza, fino al punto di stampare due foto, perché hanno detto “deve morire due volte”.


Fermiamo l’operazione fascista e genocida del governo indiano, stop Prahaar-3

Il regime fascista indiano prepara un nuovo piano militare, Prahaar-3, per schiacciare la guerra di popolo guidata dal Partito Comunista dell’India (maoista).

Il piano è una continuazione delle pratiche genocide dell’operazione “Green Hunt”, che ha visto molte organizzazioni per i diritti umani denunciare le atrocità commesse dal governo indù-fascista Modi, la detenzione di massa di attivisti per i diritti del popolo, donne, studenti, insegnanti, artisti, leaders di movimenti dalit, lavoratori e lavoratrici, contadini e adivasi. Tutti e tutte sono accusati di essere “simpatizzanti maoisti”.

La politica di sterminio dei prigionieri politici, con torture e condizioni subumane nelle carceri, l’uccisione di attivisti politici con il pretesto di falsi scontri, ha portato, dal novembre 2020 all’assassinio di centinaia di persone, tra cui leaders e attivisti maoisti.

Nel 2021 si è accentuata la repressione e la carcerazione, e sono aumentate le denunce di aggressioni sessuali da parte delle donne prigioniere. Numerosi sindacalisti e attivisti per i diritti umani sono stati arrestati e torturati dopo aver partecipato alla protesta dei contadini contro le tre leggi agricole neoliberiste del governo Modi per svendere le risorse naturali alle multinazionali e costringerli alla fame e alla morte.

Centinaia di contadini e braccianti donne sono morti in questo movimento per ragioni legate alla repressione della polizia.

Questi fatti sono chiari segnali che il governo indù-fascista Modi sta mettendo in atto una nuova offensiva dell’operazione genocida “Green Hunt”, ora chiamata “Samadhan prahaar”.

Con il pretesto dello sviluppo il governo indiano ha messo da parte tutti i problemi del popolo e investito militarmente per sradicare i maoisti.

Le conseguenze per la gente del posto si traducono in stupri, molestie sessuali su ragazze minorenni da parte di militari e polizia, falsi scontri con uccisione di militanti e attivisti, torture, violenze sessuali e morti in custodia di polizia, demolizioni di case, distruzione di raccolti e finti incidenti con investimenti letali nei confronti di lavoratori e lavoratrici in sciopero.

Il 24 novembre 2021 è stato reso un tributo internazionale ai martiri della rivoluzione indiana. Un ponte solidale tra l’India e il resto del mondo ha dato vita ad una giornata internazionale di azione in sostegno della guerra popolare in India, contro la nuova operazione genocida ‘Prahaar 3’.

Le iniziative messe in campo sono andate ben oltre il 24 novembre, a favore di una campagna prolungata di solidarietà internazionale e internazionalista, in grado di contrastare l’offensiva del regime fascista e genocida Modi e smascherarne i legami e la complicità coi suoi padrini imperialisti nel mondo.

In Italia la campagna di solidarietà è cominciata in occasione del G20, con Modi presente a Roma, ed è continuata verso e oltre il 24 novembre 2021 con varie iniziative: l’Ambasciata indiana è stata sanzionata e il Consolato di Milano attaccato con un presidio rivolto ai tanti migranti indiani presenti in Italia; sono state fatte assemblee di lavoratori e lavoratrici con i rappresentanti dei lavoratori indiani che hanno espresso la loro solidarietà alle masse contadine in lotta e alla guerra popolare in India guidata dal PCI (maoista); sono state organizzate presenze all’Università e nella grande manifestazione nazionale delle donne a Roma del 27 novembre. Altre iniziative all’ambasciata a Roma e al consolato di Milano si terranno entro il mese di gennaio.

La guerra popolare in India, guidata dal PCI (maoista), sta sviluppando un processo di liberazione delle classi oppresse, vera speranza per il proletariato e gli oppressi del mondo. Con la mobilitazione e la solidarietà internazionale e internazionalista sconfiggerà l’infame operazione repressiva ‘Prahaar 3’ così come ha sconfitto l’operazione ‘Green Hunt’.

Rilanciamo questa campagna di solidarietà, invitando tutte e tutti a sottoscrivere questa petizione e partecipando/organizzando iniziative di sostegno in tutti i territori.

Fermiamo la repressione scatenata dal governo indiano!

Solidarietà con prigionieri politici in India!

Rilascio immediato di tutti coloro che sono stati illegalmente arrestati per il caso Bhima Koregaon!

Comitato di sostegno alla guerra popolare in India (csgpindia@gmail.com)

Soccorso rosso proletario (srpitalia@gmail.com)


Nuovo appello del PCI (Maoista) – Intensificare il movimento di solidarietà internazionale per il rilascio dei prigionieri politici!

PARTITO COMUNISTA D’INDIA (MAOISTA)  Comitato Centrale

Dichiarazione Stampa

16 dicembre 2021

Intensificare il movimento di solidarietà internazionale per il rilascio dei prigionieri politici!

Condannare con forza le leggi draconiane dello Stato indiano!

Protestiamo e lottiamo per l’archiziazione del caso Bhima Koregaon!

Cari compagni e amici della rivoluzione indiana!

 Vi esprimiamo la nostra gratitudine e saluto rivoluzionario al vostro apprezzato movimento e agli sforzi compiuti negli ultimi 8 anni in solidarietà a livello internazionale internazionale per la liberazione dei prigionieri politici che languono nelle prigioni indiane. In una situazione di aggravamento della crisi finanziaria, economica e politica dell’imperialismo, si intensificano gli attacchi fascisti contro le masse rivoluzionarie, i dirigenti e gli attivisti dei movimenti rivoluzionari, di liberazione nazionale, democratici, laici, patriottici e antimperialisti. Il Comitato Centrale del nostro Partito fa appello ai compagni e agli amici internazionali del movimento rivoluzionario indiano, in particolare all’organizzazione in solidarietà con la guerra popolare indiana, a denunciarla con forza e a lottare con ancora più energie per la liberazione delle voci di dissenso imprigionate con gfalse accuse in diversi processi.

Negli ultimi anni avete costruito il movimento di solidarietà per il rilascio incondizionato del leader del Fronte Democratico Rivoluzionario (RDF), il compagno professor Saibaba, per l’intellettuale Prof. Anand Teltumbde, per il compagno scrittore rivoluzionario Varavara Rao e i tanti altri attivisti ingiustamente imputati nel caso Bhima Koregaon (BK-16). Come sapete, il 5 luglio lo Stato Hindutwa ha assassinato , padre Stan Swamy, uno degli accusati nell’infame montatura BK-16, negandogli l’accesso alle cure mediche. Il 13 novembre il compagno Milind Teltumbde, membro del nostro Comitato Centrale, ha versato il suo sangue per la Rivoluzione di Nuova Democrazia insieme ad altri 26 compagni guerriglieri, combattendo eroicamente contro la polizia in uno scontro a Gadchiroli, Maharashtra. Il compagno Milind era accusato di essere il principale responsabile degli incidenti di Bhima Koregaon e del piano per uccidere Modi. Una montatura per proteggere gli interessi dei politici Hindutwa al potere e coprire i criminali fascisti. I governanti Hindutwa stanno cospirando per uccidere anche gli altri compagni implicati. È nostra responsabilità proteggerli tutti. Tutti loro stanno combattendo senza sosta per la democrazia e per gli oppressi di comunità sociali quali i dalit, le minoranze tribali e religiose, le donne. Il nostro Partito fa appello a lottare fermamente per proteggerli dalle cospirazioni dei fascisti, intensificando il movimento popolare per la loro liberazione.

Il compagno Varavara Rao, ottantenne, è stato rilasciato su cauzione per motivi di salute, ma il tribunale non gli ha concesso di vivere insieme alla sua famiglia nella sua residenza. Non è che un altro tipo di detenzione. Gowtam Navlakha e Sudha Bharadwaj soffrono di diversi problemi di salute e hanno chiesto la libertà su cauzione ma il tribunale si è pronunciato a favore della polizia e non gliel’ha concessa. Giuristi di tutto il paese e all’estero lo hanno criticato definendolo la decisione niente di meno di un insulto alla Costituzione indiana. Il nostro partito dichiara che la pronuncia della corte per cui le 17 false accuse formalizzate dalla polizia contro Anand Teltumbde sarebbero corrette non è altro che un soccorso alla polizia. È un’ingiustizia. In questa situazione, tutte le forze democratiche internazionali devono intraprendere la lotta per la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli imputati e per la caduta della monatura giudiziaria contro di loro. Il nostro partito chiede alla magistratura indiana di arrestare immediatamente l’insegnante Hindutwa Milind Ekbote e Anil Bhide inizialmente indiziati e indagati, di accelerare le indagini e l’inchiesta del Maharashtra SIT e pubblicarne i risultati e punire severamente le forze Hindutwa che hanno attaccato centinaia di migliaia di persone.

La polizia del Jharkhand ha arrestato un leader anziano del nostro partito, il compagno Prashant Bose. Questi è è stato ferocemente torturato in custodia dalla polizia e oggi una falsa propaganda riferisce che avrebbe ammesso di essere il principale responsabile del piano per l’omicidio di Modi. L’accusa finora rivolta al compagno martire Milind Teltumbde viene oggi girata al compagno Prashant Bose. Il nostro partito esprime la sua condanna. L’istituto americano di analisi digitali Arcenal, internazionalmente stimata, ha rivelato le prove che tutti i documenti della montature sono stati introdotti attraverso malware mentre erano digitalmente spiati ma ciononostante la polizia indiana si ostina nei suoi sforzi per far passare per vera la loro menzogna. Il nostro CC fa appello alle forze democratiche e rivoluzionarie di tutto il mondo a battersi per ilrilascio immediato del veterano rivoluzionario compagno Prashant Bose, che soffre di diversi problemi di salute, e per il ritiro di tutte accuse contro di lui.

Negli ultimi 20 anni 1888 persone sono state uccise in custodia dalla polizia in tutti gli stati del paese. Ma solo 26 poliziotti sono stati riconosciuti colpevoli di questi assassinii. Sono trascorsi anni senza che un solo poliziotto fosse arrestato, da quando il giudice Agarwal ha rivelato il suo rapporto, accusando la polizia dei massacri di Sarkenguda e Edsametta, in Chhattisgarh. Il mondo intero, compresa l’ONU, ha condannato l’omicidio di padre Stan Swamy ma il governo indiano non ha intrapreso alcuna azione nei confronti del responsabile indiziato. Il Presidente della Corte Suprema dell’India, L. V. Ramana, ha dichiarato apertamente che gli articoli della Sezione 124A (sulla sedizione) sono obsoleti e che gli organi legislativi devono abrogare quella norma. Ma i legislatori non ne sono preoccupati. In forza di queste leggi draconiane posso mettere dietro le sbarre tutte le voci che mettono in discussione lo stato. Gli accusati sono richiuse in cella di isolamento dette Anda. Molte organizzazioni giornalistiche, quali il Press Club of India, The Editors’ Guild of India, la Press Association, The Indian Women Press Corps e la Delhi Union of journals hanno condannato le accuse di sedizione mosse contro i giornalisti e gli intellettuali e si stanno battendo per l’abrogazione della legge . A dicembre Ganatantrik Adhikar Suraksha Sangathan si è fatto avanti condannando il linciaggio del leader della “Unione degli studenti Asom” Animesh Bayan. La legge sui poteri speciali delle forze armate del 1958 è in vigore da decenni in Nagaland, Asom, Manipur e Arunachal Pradesh (nella giurisdizione di 8 distretti di polizia) e negli ultimi decenni che ha consentito omicidi, atrocità e torture impunite contro il popolo della regione per mano dell’esercito indiano. Il 5 dicembre, 13 persone sono state uccise in uno sparatoria nel villaggio di Voting, distretto di Mone, in Nagaland. L’incidente ha innescato una nuova ondata di proteste e lotta per la revoca della legge.

Sotto il dominio delle forze Hindutwa, lo Stato indiano sta diventando sempre più fascista. Il CC del nostro Partito fa appello ai democratici, ai giuristi, alle organizzazioni per i diritti civili di tutto il mondo, in particolare agli amici e ai compagni dell’organizzazione per la solidarietà al movimento rivoluzionario indiano e alla Lega internazionale per le lotte dei popoli (ILPS) a lottare per esigere la liberazione tutti gli imputati nel caso Bhima Koregaon e l’abrogazione delle leggi draconiane.

Facciamo appello a intraprendere varie iniziative insieme a cittadini di origine indiana di fronte alle ambasciate indiane il 1 gennaio 2022.


Comunicato/report sulla Giornata Internazionale d’Azione del 24 novembre in sostegno alla guerra popolare in India – ICSPWI

La giornata internazionale di azione a sostegno della guerra popolare in India e del PCI (maoista) contro la nuova operazione genocida ‘Prahaar 3’ è stata un successo.

Sulla base dell’appello lanciato dai Comitati di sostegno di Galizia e Italia, entrambi parte da sempre del Comitato internazionale di sostegno, è stato raccolto in diverse forme in un gran numero di paesi.

L’informazione sulla giornata, data la varietà di organizzazione e forme è ancora in corso, tenendo anche conto che le iniziative sono andate già ben oltre il 24 novembre.

La guerra popolare in India che sviluppa un processo di liberazione delle classi oppresse, vera speranza per il proletariato e gli oppressi del mondo non è sola. Il PCI (maoista) resiste e combatte, e come ha sconfitto l’operazione ‘Green Hunt’, sconfiggerà l’infame operazione ‘Prahaar 3’!

La solidarietà internazionale e internazionalista è un’arma!

I martiri della rivoluzione indiana sono immortali e il 24 novembre 2021 è stato un tributo internazionale all’immortale compagno Kishenji, vilmente assassinato 120 anni fa.

L’offensiva del governo Modi, con l’operazione ‘Prahaar 3’ è contrastata, e lo sarà sempre di più, a livello nazionale e internazionale. Questo con il 24 novembre diventa effettivamente una battaglia internazionale, una campagna prolungata che fa paura e sempre più lo farà al regime del fascista e genocida Modi e ai suoi padrini imperialisti nel mondo.

Questo è stato detto nelle centinaia di iniziative che si sono sviluppate.

Dall’Italia, dove l’ambasciata indiana a Roma è stata sanzionata e il Consolato di Milano attaccato con un presidio rivolto ai tanti migranti indiani presenti in Italia. Ma il Comitato ha fatto anche altro. Ha raccolto in un’assemblea i rappresentanti dei lavoratori indiani già organizzati nel sindacato di classe perché facessero il punto della situazione, e lo hanno fatto esprimendo la loro solidarietà alle masse contadine in lotta e alle masse in armi sotto la guida del PCI (maoista).

Di grande importanza, e per la prima volta in un paese imperialista, le lavoratrici e i lavoratori dello Slai cobas per il sindacato di classe in assemblee hanno approvato il 24 novembre una mozione di solidarietà alla guerra popolare in India. In Italia, inoltre, la campagna era già cominciata in occasione del G20, con Modi presente a Roma, e ha esteso la sua presenza nella grande manifestazione di 100mila donne del 27 novembre

Tutte le città della Galizia sono state toccate dall’agitazione del Comitato di questo paese.

Ma per la prima volta l’appello a sostegno della guerra popolare è stato raccolto nello Stato spagnolo con iniziative in diverse città, organizzate da giovani marxisti leninisti maoisti.

In Germania, assemblee, grandi scritte, striscioni in numerose città.

Così come in Irlanda, in Gran Bretagna, in Danimarca, in Finlandia, in Svezia, in Norvegia, in Austria, in Francia, in Canada. Un’azione combattente, che il Comitato saluto con entusiasmo, si è sviluppata in Svizzera.

I blog solidali del Comitato internazionale Datze bao Rojo, Maoist Road, documentano con testi e immagini la campagna.

Grande la celebrazione di sostegno dei combattenti turchi nei campi di battaglia del nord Kurdistan e Siria. Altri compagni turchi hanno mandato un forte e grande saluto alla guerra popolare in India; così come hanno fatto i Filippini, da sempre le guerre popolari nelle Filippine e in India marciano insieme.

In America Latina da una delle basi rosse della rivoluzione mondiale, il Brasile, è venuta forte la solidarietà alla guerra popolare in India. Manifestazioni e iniziative di vario tipo, saluti solidali si sono svolte in Colombia, Messico, Cile, Equador.

Nel continente africano la rossa bandiera del sostegno alla guerra popolare è stata innalzata in Tunisia, aprendo in questo grande continente il sostegno che è anche un’indicazione per tracciare ed aprire il cammino della guerra popolare in tutta l’Africa.

In Asia il vento della solidarietà internazionale è passato per Afghanistan, Nepal, e in diverse forme il messaggio è arrivato in numerosi altri paesi.

Nel ventre dell’imperialismo americano, nemico principale dei popoli del mondo er delle guerre popolari, in India come in altri paesi, grande sponsor di Modi, si è alzata forte la solidarietà nelle mani dei compagni maoisti di diverse città degli Usa.

Una giornata importante!

Alimentata in maniera forte e chiara dall’appello del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’India (maoista): “Facciamo della giornata internazionale del 24 novembre… un grande successo”.

In questo appello il PCI (maoista) ha dato risalto ai 10 anni di sostegno del Comitato internazionale e alla grande decisione di dare vita alla giornata del 24. Il PCI maoista ha raccolto questo appello e lo ha lanciato ai simpatizzanti rivoluzionari di tutto il paese, alle organizzazioni di sinistra, democratiche e patriottiche, alle forze laiche anti indutva, ai proletari, contadini, studenti, intellettuali, donne, Dalid, Adivasi.

Un ponte rivoluzionario e solidale si è stabilito tra proletari e masse antimperialiste tra l’India e il resto del mondo. Questo ponte ha assestato un colpo al regime di Modi e all’imperialismo.

Certo, tutte le forze maoiste, rivoluzionarie, antimperialiste, avrebbero voluto e potevano fare di più. Ma le condizioni attuali, oggettive e soggettive, non lo hanno permesso adeguatamente.

Ma il 24 novembre, compagni e compagne, non è che l’inizio!

Limiti ideologici, politici e organizzativi si possono e si devono superare.

Il 24 novembre ‘21 è il nuovo inizio della campagna internazionale!

Forti della sua iniziale riuscita, forti della chiarezza dell’indicazione, ora faremo di più!

Ambasciate, Consolati, padroni dell’economia, dell’industria e della finanza che sviluppano affari e profitti col regime indiano, Istituzioni internazionali che volgono gli occhi dall’altra parte di fronte ai crimini del regime di Modi contro intellettuali, studenti, donne, masse popolari, grandi masse contadine, lavoratori di tutti gli Stati dell’India, non devono dormire sonni tranquilli.

La stampa del regime indiano e dell’imperialismo ha prima parlato allarmata e poi ha silenziato la campagna con la censura, in India e nel mondo.

Questo dimostra quanto essi la temono e quanto sia importante svilupparla.

Il primo punto per dare forza e continuità alla campagna è organizzare Comitato di sostegno in tutti i paesi che vi hanno partecipato, unirli in un unico Comitato internazionale, largo, aperto, rappresentativo, fondato sulla denuncia, l’azione in tutte le forme, l’informazione e il legame tra le masse proletarie e le masse in lotta in ogni paese, il combattimento politico e militante.

Questo non è solo nell’interesse della guerra popolare in India ma si intreccia ed è fortemente legato alla situazione internazionale nel mondo.

Le masse indiane stanno scrivendo una pagina storica nello scontro di classe attuale nel mondo, lo sviluppo della guerra popolare in India conferma che è possibile questa via per tutti i paesi oppressi dall’imperialismo.

Il proletariato mondiale comprende e comprenderà sempre di più che l’avanzamento della guerra popolare in India e negli altri paesi in cui essa si sviluppa a diversi stadi mette in discussione i rapporti di forza non solo nella Regione sud-asiatica ma in tutto l’assetto del sistema imperialista mondiale.

Forti di questa convinzione, una riunione internazionale a fine gennaio 2022, sulla base di un’attenta analisi della situazione e raccogliendo tutti i rappresentanti possibili di questa campagna, deciderà nuove giornate di lotta, nuove forme di iniziative solidali e rafforzerà i legami tra i Comitati nei diversi paesi e la guerra popolare guidata dai maoisti.

FERMARE LA MANO FASCISTA E GENOCIDA DELLA CAMPAGNA MILITARE PRAHAAR 3!

SOSTENERE LE MASSE IN LOTTA E LE MASSE IN ARMI IN INDIA!

VIVA LA GUERRA POPOLARE!

VIVA IL PCIM IN INDIA!

INSIEME CON I COMPAGNI INDIANI “COMBATTIAMO FINO ALL’ULTIMO E OTTERREMO LA VITTORIA FINALE”!

VIVAA L’INTERNAZIONALISMO PROLETARIO

Comitato di sostegno internazionale alla guerra popolare in India

Dicembre 2021

Allegati:

– Comunicato del CC del Partito Comunista dell’India maoista – 7 novembre ‘21

– Comunicato del Comitato di sostegno Galizia – 5 dicembre ‘21

Buona parte dell’informazione sulla giornata del 24 novembre si può trovare sui blog:

ICSPWI

Datze bao Rojo

Maoist Road