Sabato 3 aprile presidio al carcere delle Vallette

Aumento dei contagi, blocco dei colloqui, videocolloqui chimera, maggiore isolamento dei detenuti: questo rimane il “piano anticovid” nelle carceri italiane.

Nel mentre le richieste per cui lottano i detenuti da marzo 2020 – volte a svuotare le carceri e vedersi garantite condizioni di vita umane – rimangono del tutto inascoltate.

Piuttosto in carceri già sovraffollate vengono ogni giorno stipati nuovi detenuti. Come nel caso dei 38 ragazzi arrestati il 9 marzo con la pesantissima accusa di devastazione e saccheggio per aver preso parte alla manifestazione del 26 ottobre in Piazza Castello.

Nella sezione femminile del carcere delle Vallette a Fabiola e Dana è stata applicata la sorveglianza della posta dalla direzione in seguito allo sciopero della fame portato avanti da loro e da altre detenute. La posta di Fabiola è rallentata da più di un mese impedendo di fatto ogni comunicazione su ciò che accade dietro quelle mura.

Ritorniamo fuori dal carcere a gridare che nessuno verrà lasciato solo!

il presidio può essere raggiunto con autocertificazione.

barcellona – scarcerata Sara ..

Barcellona, scarcerata l’antagonista torinese: non è lei la donna che ha incendiato il furgone della polizia

A scagionare Sara Caterina Casiccia le immagini dei video dei tafferugli avvenuti per la manifestazione contro l’arresto del rapper Pablo Hasel
Torna in libertà Sara Caterina Casiccia, anarchica torinese: non è stata lei a cospargere di acquaragia un furgone della Guardia Urbana, prima che venisse lanciata una molotov per incendiarlo durante le proteste di inizio marzo nel centro di Barcellona contro l’arresto del rapper Pablo Hasel. A scriverlo, secondo quanto riportano i media locali, il tribunale spagnolo.
L’attivista, 35 anni di Ivrea, era stata arrestata insieme ad altre sette persone. Per lei l’accusa più grave: tentato omicidio. Sul furgone, al posto di guida, c’era un agente che riuscì a saltare giù dal mezzo in fiamme. A scagionarla sono state le indagini della polizia scientifica spagnola. I filmati delle telecamere di sorveglianza della Rambla l’hanno ripresa, poco prima dell’arresto, mentre lanciava una bottiglia di vetro contro le forze dell’ordine, ma nel video dell’incendio al furgone compare una donna con stivali marroni, una collana di stoffa lilla e un cappello in testa. «Casiccia – spiega il suo avvocato ai media spagnoli – quella sera indossava stivali neri. Nessuna collana e nessun cappello».

Il suo arresto è stato «un errore», ribadisce il legale. Che fa riferimento anche a un accendino, uno dei tanti che si vendono con il tabacco Horizon: un elemento che, secondo gli investigatori l’avrebbe collegata al gruppo degli arrestati. «Non si può tenere una persona in prigione per una accendino» commenta l’avvocato. La donna resta indagata e deve presentarsi periodicamente in Tribunale. In Italia Casiccia non avrebbe mai partecipato a scontri di piazza. Videomaker underground conosciuta come “Tzara Kasjtcha”, produce film e videoclip in particolare sul mondo circense. Vicina agli squatter e al movimento delle case occupate, nel Canavese ha partecipato a diversi presidi di solidarietà per anarchici arrestati o sottoposti a misura cautelare.

Da qualche anno vive tra il Piemonte e la Spagna. Con lei, quella notte, erano stati arrestati, per «appartenenza a gruppo criminale, disordini pubblici e danni» anche Luca Callegarini, 35 anni di Avigliana, Alberto Frisetti, 25 anni di Torino ed Ermano Cagnassone, 30 anni di Ciriè, dell’area squatter torinese. Nessuno di loro, spiegano le autorità spagnole, è residente a Barcellona. Gli inquirenti, però, sembrano escludere che il gruppo sia andato nella capitale della catalogna appositamente per unirsi alla rivolta.