Libertà per Ghassen Ben Khalifa, giornalista e militante sociale e politico tunisino

Mercoledì 7 settembre mattina 12 agenti di polizia in borghese hanno fatto irruzione nella casa del giornalista e militante politico e sociale Ghassen Ben Khalifa a Hammam Chott, Tunisi, senza mandato e tramite effrazione dell’ingresso. Dopo una perquisizione dell’abitazione sono stati seguestrati pc e tablet, anche la casa della madre è stata perquisita.

Ghassen è stato immediatamente arrestato e nella stessa giornata è stato prima trasferito in una caserma della polizia anti-crimine, in cui ha preteso la presenza del suo avvocato, a seguito di tale determinazione è stato quindi portato nella sede del Tribunale che, in assenza di una chiara accusa a suo carico lo ha rimandato al polo giudiziario anti-terrorismo che ne ha convalidato l’arresto per 5 giorni rinnovabili, decidendo anche un’interdizione d’incontro con il suo avvocato per 48 ore, è stato infine trasferito nella caserma dell’anti terrorismo dov’è tuttora detenuto.

Ghassen Ben Khalifa è un militante politico e sociale sempre al fianco degli oppressi, sin da giovane è stato un oppositore del regime di Ben Ali, dopo la Rivolta popolare del 2010 ha messo la sua professione di giornalista d’inchiesta al servizio delle lotte sociali in Tunisia: dal movimento dei disoccupati, a quello dei contadini dell’Oasi di Jemna sino al movimento dei giovani di Kamour nell’estremo sud a Tataouine.

Ha sempre denunciato in maniera lucida e intelligente il decennio di “transizione democratica” (2011-2021) come una nuova forma di regime oppressivo che lungi dal soddisfare le richieste e le esigenze del popolo tunisino, ha perpetrato lo sfruttamento delle classi sociali oppresse, senza quindi cadere nella trappola e nell’illusione di una fantomatica “democrazia progressiva” in costruzione.

Il sito d’informazione indipendente in lingua araba da lui fondato Inhiyez1, pubblica articoli d’inchiesta economica e di approfondimenti politici e sociali che mettono a nudo la vera natura del regime.

Tale denuncia non si è arrestata in seguito ai fatti del 25/07/2021 e l’assunzione di pieni poteri del presidente della repubblica Kais Saied, mettendo a nudo ancora una volta gli elementi di continuità col passato e le misure antipopolari del regime in merito alla dipendenza alimentare, economica e finanziaria del paese dai centri dell’imperialismo tramite il cappio del debito promosso in particolare dal FMI e dalla BM sostenuti dalla classe dominante tunisina rappresentata attualmente dal governo Saied/Bouden.

Ghassen è un giornalista del popolo e tra il popolo si reca regolarmente per ascoltarne le istanze e documentarle, come successo nell’ultimo anno durante il movimento dei contadini nel Nord Ovest in lotta contro l’espropriazione e privatizzazione della terra e lo scorso luglio a sostegno dei lavoratori della catena di fast food Pomme de Pain a cui da mesi non viene corrisposto il salario.

Ghassen è un sincero anti imperialista e internazionalista: è un noto attivista della causa palestinese e per la liberazione dei prigionieri politici come Georges Ibrahim Abdallah, allo stesso modo sostiene anche la causa della lotta di liberazione nazionale del Sahara Occidentale spesso “dimenticata” anche dagli attivisti pro-Palestina. Inhiyez e tra le poche voci che in Tunisia sostiene le cause e le rivoluzioni di popoli lontani e al di fuori del mondo arabo e solo per citare l’esempio più recente, il sostegno ai martiri della rivoluzione in India e ai suoi prigionieri politici repressi dall’attuale governo Modi.

Alla notizia del suo arresto vi è stata una mobilitazione immediata davanti la caserma di El Gorjani dov’era stato inizialmente tradotto, il Sindacato Nazionale dei Giornalisti Tunisini, oltre a chiederne l’immediata liberazione, mercoledì 7 settembre ha indetto un’assemblea pubblica che ha prodotto come risultato la nascita del Comitato Nazionale per la Liberazione di Ghassen Ben Khalifa, questi ha rilasciato un comunicato (da noi tradotto e riportato sotto) e successivamente ha indetto una manifestazione di protesta per venerdì 9 settembre nel centro di Tunisi.

Intanto più passano le ore e più si moltiplicano i comunicati di solidarietà dal Marocco al Canada, dalla Francia, al Libano, dagli USA all’Italia; una mobilitazione è stata indetta a Montreal per sabato 10 settembre.

Come Soccorso Rosso Proletario Italia denunciamo l’arresto del compagno Ghassen Ben Khalifa e l’assurda montatura repressiva che vorrebbe far passare l’opposizione politica e sociale nell’interesse delle classi oppresse come terrorismo.

Libertà immediata per Ghassen Ben Khalifa!

L’impegno politico e sociale non è terrorismo!

Terrorista è chi opprime affama e uccide i figli delle classi sociali popolari!

Soccorso Rosso Proletario – Italia

Dichiarazione del Comitato nazionale per la liberazione di Ghassan Ben Khalifa

Tunisi 07 settembre 2022

Martedì 6 settembre l’opinione pubblica civile e politica è stata sorpresa dall’arresto del giornalista e attivista di sinistra Ghassan bin Khalifa e dal suo fascicolo sul polo giudiziario per la lotta al terrorismo.

Quando un gruppo di oltre 12 agenti di polizia in uniforme civile ha fatto irruzione a casa sua e di sua madre, ha effettuato un’operazione di perquisizione e sequestrato le sue forniture giornalistiche da due computer e telefoni cellulari.

Tutto è stato fatto, senza autorizzazione giudiziaria e senza dare alcuna spiegazione ai familiari del compagno, che lo hanno mandato direttamente nell’area anticrimine.

Queste pratiche arbitrarie di polizia sono continuate privando Ghassan del suo diritto di comunicare con gli avvocati. Sul posto sono giunte le camionette. È stato trasferito senza perquisizione alla procura della corte di Bab Banat a Tunisi, che lo ha trasferito direttamente al polo giudiziario per la lotta al terrorismo, che ha autorizzato su di lui la perquisizione nella caserma di Al-Awina. Dopo una lunga attesa, è stato appreso nelle ore tarde della notte, e la squadra di difesa ha informato della decisione di tenere il nostro amico sotto arresto per un’inchiesta non ha alcun collegamento: il suo sospetto di essere collegato a una pagina Facebook progressista che chiede il rovesciamento di Qais Saeed attraverso la violenza e le lotte interne.

L’agente della repubblica ha permesso di arrestare l’attivista e giornalista Ghassan bin Khalifa per 5 giorni rinnovabili, negandogli il diritto di comunicare con la squadra di difesa per 48 ore, nonostante il suo fascicolo vacante.

In risposta a questa montatura verso il nostro compagno Ghassan ben Khalifa, che si è sempre interessato riguardo ai problemi dei poveri e degli emarginati, per di più anche alla causa palestinese, unisciti, poiché la causa è giusta, noi siamo la comunità.

Oggi mercoledì 7 settembre presso la sede del Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini dichiariamo:

1. Chiediamo l’immediato rilascio di Ghassan Bin Khalifa senza alcuna condizione.

2. Respingiamo l’adozione della politica “Keyalen”, in cui il regime prende di mira i combattenti. Venite gli onesti. VIENI A REALIZZARLE respingiamo le false accuse, e non perdoniamo tutti coloro che commettono crimini contro il popolo e la patria, e oltre a loro i criminali di terrorismo e distruzione.

3. Riteniamo responsabili di tutte le violazioni contro Ghassan bin Khalifa, il Ministro dell’Interno, il Ministro della Giustizia e il Presidente della Repubblica, che si sono intensificate durante il suo governp a colpi di repressione, incriminazioni e accuse contro gli attivisti del movimento sociale, i figli e le figlie del Popolo.

4. Rinnoviamo il nostro fermo rifiuto di utilizzare l’accusa di terrorismo per reprimere i militanti.

5. Annunciamo la nostra piena disponibilità attraverso tutte le forme di lotta pacifica per la liberazione del compagno Ghassan ben Khalifa e per affrontare tutte le forme di oppressione e tirannia, indipendentemente dalla loro origine o dai vari titoli.

Annunciamo inoltre la formazione di un comitato nazionale di sostegno per la liberazione del giornalista e attivista Ghassan bin Khalifa.

Esortiamo tutte le forze attive e i vari gruppi legali e civili, uomini e donne attivisti a partecipare al movimento di protesta venerdì 9 settembre 2022 alle 17:00 da davanti alla sede dell’Union Nationale du Journal Tunisien in manifestazione verso l’Avenue Bourguiba, in solidarietà con il giornalista e attivista Ghassan bin Khalifa.

1https://www.inhiyez.com/