Un altro vigliacco attentato al presidio di San Didero: il punto informativo è stato incendiato, ma verrà ricostruito e rilanciato. Massima solidarietà e Avanti No Tav

A poco più di un mese dal tentato incendio del tendone, questa notte, la casetta che ospitava il punto informativo del Presidio #notav di San Didero, è stata bruciata.
Questo ennesimo gesto vile e intimidatorio non fermerà di certo la determinazione del Movimento No Tav di presidiare e stare nei luoghi teatro dello scempio nella nostra Valle!
È chiaro a tutte e tutti come l’incendio del punto informativo non sia dato da un’improbabile autocombustione come forse qualcuno vorrebbe farci credere.
Infatti, questa sera, il Movimento No Tav presente al Presidio, ha espresso forti e dure parole di condanna contro chi ha messo in atto questo ennesimo gesto ignobile e provocatorio.
La lotta contro quest’opera devastante ed ecocida non si fermerà sicuramente di fronte a queste azioni messe in piedi con la sola volontà di spaventare e fermare chi da ormai 30 anni si batte per un futuro migliore per tutte e tutti, con uno sguardo in più rivolto alle generazioni future.
Presto il punto informativo verrà ricostruito e ancor prima saranno realizzate iniziative per renderlo possibile.
Lo vogliamo dire ancora una volta in più: fermarci è impossibile e di certo non sarà davanti a questo ennesimo vile gesto.

MILANO, LUNEDI 7 FEBBRAIO ORE 10,00 in San Babila contro il vertice sulla “sicurezza”

LUNEDI’ 7 FEBBRAIO LA MINISTRA DELL’INTERNO LAMORGESE SARA’ A MILANO PER UN VERTICE SULLA “SICUREZZA”.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare al presidio che si terrà in San Babila dalle ore 10 per far sentire forte la nostra voce di lavoratori, precari, disoccupati e studenti contro il nuovo modello di società che il governo Draghi vuole imporre.

Seguono :Comunicato del Csa Vittoria di partecipazione all’iniziativa e comunicato stampa unitario di tutte le organizzazioni promotrici

Per chi come noi crede nell’assoluta necessità dell’affermazione di una società alternativa all’attuale che non sia finalizzata al profitto e allo sfruttamento di classe. Per chi quotidianamente combatte per una società che sia fondata sulla solidarietà, sulla giustizia e sull’uguaglianza sociale, per un nuovo modello che finalmente non metta al centro il profitto capitalista, ma i bisogni e le aspirazioni di ogni sfruttato, SICUREZZA significa garanzia di un lavoro e di un salario, significa la certezza di una casa e di un futuro senza precarietà, ed è la fine di ogni discriminazione basata sul genere, sul colore della pelle o luogo di provenienza. Significa l’abolizione dei decreti sicurezza e dell’alternanza scuola- lavoro. Vuol dire l’eliminazione di ogni nazionalismo, significa un vero progresso sociale che potrà affermarsi solo sconfiggendo la barbarie del capitalismo.

Lamorgese verrà invece a propagandare un’ulteriore militarizzazione dei quartieri popolari e non la necessaria abolizione dei quartieri ghetto/dormitorio nei quali le contraddizioni sociali sono diventate esplosive perchè luogo di reclusione sociale che disturba l’immagine di una città vetrina e perchè prodotto di un concetto neocoloniale di integrazione che è invece assimilazione.

Ma la nostra sicurezza non è la loro sicurezza. Non è libertà di sfruttamento, di licenziamento e di repressione di chi lotta (anche per mezzo dei decreti sicurezza mai aboliti), di privatizzare e aziendalizzare ciò che rimane di stato sociale, di saccheggiare il pianeta creando pandemie, miseria e migrazioni, di garanzia per le classi al potere del profitto necessario alla propria sopravvivenza.

Il PNRR, con i suoi circa 220 miliardi euro, è cosi atteso dai padroni perchè incarna una nuova possibilità di rimandare l’implosione del modo di produzione capitalistico. Questo rilancio del modello economico capitalista esige una nuova organizzazione fondata sull’imposizione immediata del comando padronale (just in time!!) con relazioni sociali improntate all’autoritarismo, nonché l’incremento esponenziale della precarizzazione, dello sfruttamento di classe e la diminuzione della base occupazionale. Prevede la progressiva demolizione di ogni diritto, prevede e accetta migliaia di morti sul lavoro, prevede la compressione del diritto di sciopero, prevede la criminalizzazione dei lavoratori che si oppongono alla ristrutturazione e ai licenziamenti.

Alla loro “sicurezza” opponiamo la lotta di classe, la ricomposizione delle lotte in un unico fronte di classe contro il capitalismo e per una società di liberi e di uguali.

LUNEDI 7 FEBBRAIO ORE 10,00 in San Babila facciamo sentire la nostra protesta.

I compagni e le compagne del Csa Vittoria

***

Grave atto di Governo e Questura che vietano di manifestare in piazza

Il Questore di Milano ha vietato il presidio indetto lunedì mattina 7 febbraio dietro la Prefettura, per manifestare contro il vertice del ministro dell’Interno Lamorgese con Sindaco, Prefetto e Questore, indetto per aumentare gli organici delle “forze dell’ordine” impegnate su Milano. Le motivazioni del provvedimento sono palesemente pretestuose, come successo a Torino settimana scorsa, con il divieto di corteo e le successive violente cariche sugli studenti e lavoratori scesi in Piazza per protestare in seguito alla morte di Lorenzo studente in alternanza scuola – lavoro.

Ma proprio il divieto di un presidio per chiedere più personale sanitario e insegnanti mostra la fondatezza della nostra protesta: si vogliono assumere centinaia di nuovi poliziotti non per contrastare una criminalità che è in calo, ma contro le lotte e le proteste sociali. A Milano dalla scorsa primavera la Questura non ha badato a spese inviando più volte la settimana da 50 a 100 poliziotti in tenuta antisommossa contro i lavoratori licenziati da Fedex e UNES per rappresaglia antisindacale, in lotta per il reintegro nel posto di lavoro, e disponendo veri e propri blitz militari per sfrattare inermi famiglie con bambini, da case tenute vuote dall’Aler o dal Comune in attesa di speculazioni immobiliari.

Ecco il paradigma di questo governo: aumentare le forze repressive contro le lotte sociali, in una situazione ancora di alta disoccupazione, con crescente inflazione che consuma il potere d’acquisto dei salari, e la possibile e auspicabile ripresa delle lotte operaie per aumentare salari già inferiori a 30 anni fa, opponendosi alla crescente precarietà favorita dalle leggi degli ultimi governi. Denunciamo questa misura repressiva della Questura che non ci fa desistere, anzi accresce il nostro impegno nella lotta per il diritto al lavoro, all’istruzione ed alla casa, contro l’aumento delle spese militari, sia per l’aggressione estera come per gli apparati repressivi interni.

Non è con più poliziotti che si risolvono i problemi sociali, ma con l’aumento dei salari e il loro aggancio all’aumento del costo della vita, con il salario medio garantito ai disoccupati, con una rigida limitazione dei contratti a termine, con l’aumento dei controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Seguiamo l’esempio dei lavoratori FEDEX e Unes, capaci, con la lotta, di tenere viva una trattativa per il reintegro sui posti di lavoro e degli studenti di Torino che, in seguito alle manganellate subite, sono tornati più forti in piazza venerdì scorso conquistandosi la possibilità di manifestare in corteo. Traguardi che si possono ottenere solo con la più ampia convergenza di tutti i settori in lotta, nella prospettiva di un fronte unito di classe che proponga con forza una vera alternativa di sistema.

Torniamo a manifestare più numerosi e uniti di prima, i diritti si conquistano con la lotta! Per questo domani ci troveremo in piazza San Babila alle ore 10 per un’iniziativa di denuncia contro l’autoritarismo di questo governo e contestualmente una conferenza stampa.

Milano, 07/02/2022

Lavoratori Combattivi Milano,
S.I. Cobas,
Fronte della Gioventù Comunista – FGC,
Panetteria Occupata,
Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”,
Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria,
PCL,
Sinistra Anticapitalista Milano,
SLAI Cobas per il Sindacato di Classe,
LUME Laboratorio Universitario MEtropolitano,
CSA Vittoria