L’Aquila: andranno a processo una trentina di compagni e compagne per la giornata di lotta del 17 giugno 2019 in solidarietà con Silvia ed Anna, allora in sciopero della fame nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila

Massima solidarietà del soccorso rosso proletario agli attivisti e alle attiviste processati. IL 41 BIS E’ TORTURA, protestare contro di esso è legittimo oltre che necessario.

Una trentina di attivisti appartenenti a gruppi e collettivi anarchici saranno sottoposti a processo per due blitz dimostrativi avvenuti il 17 giugno del 2019, uno all’interno del Comune nella sede di Palazzo Fibbioni e l’altro poco distante in Piazza Duomo, sopra ad una gru posizionata davanti la sede dell’Arcivescovado.

“Pretendiamo che le due compagne vengano trasferite – così recitava un passaggio nei volantini di protesta disseminati in quella giornata per l’intero centro storico – e che la sezione “AS2” nella quale sono detenute, peraltro ricavata da una vecchia e fatiscente sezione del regime 41bis, venga chiusa per sempre”.

Il Sindaco Pierluigi Biondi non usò mezzi termini per definire quell’azione di protesta andata in scena in quei pochi e concitati momenti “occupazione violenta di Palazzo Fibbioni nei riguardi dell’istituzione comunale e dei miei collaboratori”. Gli agenti della Digos della Questura avevano iniziato le indagini portando la Procura a richiedere l’archiviazione. Non c’è stato però l’assenso del Giudice per le indagini preliminari che ha disposto il processo per i protagonisti della protesta, ravvisando reati di danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e violenza privata. In arrivo dunque un maxi processo per gli attivisti provenienti da diverse città quali Napoli, Trieste, Trento, Catania, Cuneo, Brescia, Roma. Di contro, i legali degli indagati, Caterina Calia già avvocato della brigatista Nadia Desdemona Lioce e Flavio Albertini Rossi hanno respinto le accuse, riconducendo il tutto ad una breve e pacifica manifestazione.

I motivi della protesta erano riconducibili al dissenso verso il 41 bis e al regime di carcere duro a cui erano sottoposte due attiviste anarchiche rinchiuse nel carcere Costarelle di Preturo.

Di seguito un video che riproduce quella giornata di lotta: