Pavia le carceri tortura vanno chiuse – la giustizia borghese non fa giustizia

Cinque le denunce avanzate dai reclusi a Torre del Gallo contro agenti penitenziari dopo la rivolta a inizio lockdown
La Procura di Pavia ha avanzato quattro richieste di archiviazione al Giudice di Pace di Pavia relativamente alle denunce presentate nei mesi scorsi da alcuni detenuti del carcere pavese di Torre del Gallo, che avevano segnalato all’autorità giudiziaria di essere stati percossi da un gruppo di agenti penitenziari. I fatti denunciati si sarebbero svolti a marzo, quando nel carcere, così come in numerose altre case circondariali italiane, era scoppiata una rivolta dei reclusi in seguito alle restrizioni sulle visite nell’ambito dell’emergenza sanitaria per il coronavirus.

Erano stati appiccati roghi nel carcere e un gruppo di detenuti si era arroccato sul tetto dell’istituto, scendendo solo dopo lunghe negoziazioni. Le cinque denunce presentate da parte di altrettanti detenuti raccontano di maltrattamenti che sarebbero stati inflitti il giorno seguente all’accaduto. Tra gli episodi contestati, i detenuti hanno segnalato che sarebbero stati costretti a spogliarsi e a eseguire alcuni piegamenti sulle gambe, per poi essere picchiati. I detenuti hanno anche raccontato che alcuni agenti avrebbero tirato loro le vivande della sezione. Ora per quattro segnalazioni è stata chiesta l’archiviazione: “Faremo opposizione alla richiesta di archiviazione per tutti e quattro i miei assistiti, che contestano tutti la stessa dinamica dei fatti – spiega l’avvocato Pierluigi Vittadini che segue i detenuti coinvolti -. In tali opposizioni, le parti offese indicheranno anche chiaramente i nomi delle persone coinvolte negli episodi”.