Piena solidarietà ai 29 attivisti No Muos processati

Giovedì 30 marzo è iniziato al tribunale di Gela il procedimento contro 29 attiviste/i NO MUOS, un nuovo processo di questo Stato borghese, che si unisce ad altri  procedimenti giudiziari in corso, denunce contro attivisti, militanti sociali e politici,  che lottano da anni contro le basi militari e tutti gli strumenti di morte e di distruzione al servizio della guerra imperialista che oggi, nella fase del nero governo Meloni, sono ancora più che in azione, vedi proprio il Muos di Niscemi al servizio della guerra in Ucraina.

Esprimiamo piena solidarietà di classe ai compagni processati!

La lotta contro la guerra imperialista e i suoi strumenti di morte come il Muos, contro i governi che si sono succeduti, e oggi contro il guerrafondaio e fascista  governo Meloni al servizio del Capitale, per cui conta sempre più spendere miliardi di euro per le spese militari e per la guerra imperialista è più che giusta e non si ferma, neanche nelle aule dei tribunali.

Diventa necessario  e urgente costruire un fronte unico di classe e contribuire alla battaglia nazionale contro i padroni, questo nero governo  dei padroni, questo Stato borghese al servizio del Capitale, della guerra imperialista e della repressione delle lotte.

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La guerra un “servizio pubblico”? No Muos a Processo

Si è conclusa la fase delle indagini preliminari e il 30 marzo ci sarà la prima udienza in tribunale a Gela contro 29 attiviste e attivisti NO MUOS.
Si tratta dell’ennesimo processo in cui il tentativo è quello di criminalizzare un movimento antimilitarista, antimperialista e internazionalista che da anni si oppone alla nocività di una delle più grandi basi militari statunitensi, la base M. U. O. S. (Mobile User Objective Sistem): abusiva, situata in Sicilia nella sughereta di Niscemi, serve a coordinare le guerre agite dai più potenti governi mondiali mediante i droni che partono da Sigonella e, come se non bastasse, per via delle enormi emissioni elettromagnetiche emanate, arreca quotidianamente danni gravi alle terre e alla salute di chi abita nei pressi del largo raggio d’azione (di almeno 180 km) in Sud Italia.
Prima che le 3 megaparabole venissero installate all’interno della base NRTF, in cui dagli anni ’90 sorgevano 46 antenne già di per sé nocive e mortifere, le mobilitazioni riuscirono, occupando la base militare, a bloccarne il funzionamento: le accuse che ci venivano rivolte erano di “interruzione di pubblico servizio, per aver impedito le comunicazioni belliche tra 4 continenti”.
Ribadiamo che per noi la guerra non è un pubblico servizio bensì un crimine e continuiamo ad avanzare a testa alta la nostra contrarietà alle politiche belliciste di cui l’Italia si fa promotrice attraverso la produzione e lo spaccio di armi e munizioni, ultima in Ucraina.
Oggi ancor più vediamo gli effetti prodotti da basi militari come quella di Niscemi nelle guerre che la NATO e i governi imperialisti stanno portando avanti nel mondo. Attualmente 59 i conflitti: un circolo vizioso in cui sono condannate alla fuga, nella migliore delle ipotesi, intere popolazioni che respinte alle frontiere rischiano la morte in mare come è successo a Cutro, e, se riescono a sbarcare, vengono criminalizzate e costrette alla clandestinità per essere sfruttate bestialmente al limite della schiavitù.
Inoltre siamo consapevoli di quanto le guerre combattute abbiano un immediato riflesso anche sulla nostra vita con la guerra che i governi al servizio delle multinazionali ci fanno attraverso la dismissione e la svalutazione di servizi pubblici essenziali come sanità e formazione e portando avanti politiche economiche basate sull’estrattivismo, sullo sgretolamento del tessuto sociale e la criminalizzazione del dissenso.
Respingiamo le accuse false e pretestuose che ci vengono dirette ancora una volta in questa circostanza e rivendichiamo con forza la nostra presenza in quel territorio, per lo smantellamento del Muostro e di tutte le basi militari, per una società senza guerre e senza sfruttamento, per la liberazione da tutte le oppressioni.
NO MUOS FINO ALLA VITTORIA!