Roma: La polizia carica gli studenti del Liceo Artistico Ripetta occupato

L’occupazione di ieri effettuata dagli studenti e dalle studentesse dell’Opposizione Studentesca d’Alternativa con i compagni di scuola del Liceo Artistico Ripetta non deve essere andata giù alla questura romana.

Da stamattina infatti una camionetta della polizia sta bloccando l’ingresso a centinaia di studenti dell’Istituto nell’edificio dichiarato occupato ieri pomeriggio, assumendo un atteggiamento sempre più aggressivo nei confronti dei ragazzi e delle ragazze.

Una situazione che si protrae fin dalle prime ore dell’azione dei liceali, che hanno dovuto prima subire i tentativi delle forze dell’ordine di impedire l’ingresso nei locali e poi le continue minacce di sgomberi della dirigente scolastica, sorda alle richieste dei “suoi studenti”.

La tensione sta salendo ai massimi livelli negli ultimi minuti, dopo che gli studenti stanno chiamando alla resistenza e al presidio permanente, bloccando due strade adiacenti l’Istituto, senza indietreggiare di un passo di fronte agli scudi e ai manganelli agitati delle forze dell’ordine.

Un paese ben strano si affaccia in quest’autunno, dove i fascisti vengono “accompagnati” dinanzi le sedi dei sindacatile manifestazione vengono vietate in piena sospensione anche dei più elementari dei diritti Costituzionali, mentre per gli studenti in lotta “c’è solo polizia”, come si ascolta dai cori cantati a squarcia gola da via di Ripetta.

A quanto pare, la Prefettura riceverà a breve una delegazione degli studenti stessi in presidio ora dinanzi l’entrata del Liceo.

Non sappiamo quali altre teorie fisiche accamperanno ora dall’Interno (di cui la Prefettura è il rappresentante locale) per giustificare quello che a noi sembra, al contrario, l’ennesimo giro di vite alle possibilità di manifestazione del dissenso in questa falsa democrazia.

Seguiranno aggiornamenti.

Ore 15:20

Riceviamo e condividiamo (di seguito) l’incredibile video di denuncia di una studentessa del Collettivo Autorganizzato Ripetta Pinturicchio (C.A.R.P.) sulle molestie subite stamane da un poliziotto durante le tensioni esplose davanti al Liceo Ripetta.

Eravamo incordonati per proteggere gli studenti più piccoli, quando un poliziotto mi ha stretto i fianchi e poi mi ha toccato il seno”, afferma la studentessa in un video pubblicato sulla pagina Instagram del collettivo.

La nostra rabbia è più forte dei servi in divisa”, le parola di lotta e complicità fatte circolare immediatamente via social dai militanti dell’Opposizione Studentesca d’Alternativa presenti al Ripetta.

Una rappresentanza dell’Osa sta denunciando il gravissimo fatto anche al Prefetto, costretto a concedere un tavolo d’emergenza dopo le tensioni di stamattina. Azioni legali sono previste da parte della studentessa.

Video denuncia di molestie di un poliziotto ai danni di una studentessa del C.A.R.P. fuori al Liceo Ripetta

Ore 12:30

Diramato il comunicato dell’Osa sull’incontro col Prefetto di Roma e le richieste che porteranno al tavolo, previsto in questi minuti.

“In questo momento una nostra delegazione si sta recando alla prefettura di piazza Ss. Apostoli per un incontro straordinario con il Prefetto di Roma.

Vogliamo le dimissioni immediate della preside del Ripetta Anna de Santis che da ieri sta provando in ogni modo di sabotare l’occupazione del Ripetta. Piuttosto che dialogare con gli studenti ha lasciato gestire la situazione forze dell’ordine che oggi sono arrivate al punto di caricare gli studenti e ne hanno ferito gravemente uno, per cui è stata chiamata un’ambulanza.

Questo però non ci basta. Da settimane si susseguono le proteste degli studenti, con gli scioperi fatti in decine e decine di scuole, dall’Enzo Rossi all’Argan, dal Plauto al Bottardi, dall’Avogadro al Cavour e tante altre ancora, e con le occupazioni del Rossellini, dell’Albertelli e del Ripetta.

Nessuno ha ascoltato gli studenti e le loro proteste contro la gestione critica degli scaglionamenti e contro le problematiche devastanti delle nostre scuole. Non ci sta più bene: vogliamo la creazione di un TAVOLO PERMANENTE SUI PROBLEMI DELLE SCUOLE DI ROMA fra la prefettura di Roma e OSA, per poter finalmente rappresentare la voce e le lotte degli studenti.

Non ci fermiamo qui. Continua la resistenza fuori al Ripetta, gli scioperi nelle scuole, la lotta in città, verso e oltre la mobilitazione nazionale studentesca del 29 ottobre.

La lotta continua!”

da Contropiano

Udine: perquisizione della digos a casa di attivista antirepressione. Siamo solidali con la compagna, ma che ci azzeccano i vaccini con le lotte anticarcerarie?

Non facciamo di tutta un’erba un “FASCIO”, perché si sa che a Trieste, e non solo, il movimento NoVax è cavalcato dai fascisti e dai loro referenti politici Salvini/Meloni

E si sa che gli unici che non si sono divisi sulla questione del green pass sono i sindacati di polizia, penitenziaria in primis. Gli stessi che hanno solidarizzato con i NoVax, gli stessi che hanno infettato i detenuti, gli stessi che li hanno picchiati e massacrati durante le rivolte.

Quindi, prima di parlare di “Stato di dominazione militar-vaccinale” e di prestare il fianco ai fascisti, anche in divisa, sarebbe bene chiarire da quale classe si conduce la lotta contro la repressione.

Noi lo sappiamo, e ci sembra evidente, come dovrebbe essere noto a tutti quelli che si occupano di anticarcerario. E crediamo che, quantomeno i compagni, non abbiano abboccato al referendum sulla giustizia proposto da radicali e lega.

Tornando ai fatti concreti, ci sembra che qui la perquisizione sia scattata per l’attività anticarceraria e non per quella contro il green pass.

A buon intenditor poche parole, qui ne abbiamo fatte già troppe ed è ora di leggere quelle che emergono dal seguente comunicato, insieme alle contraddizioni che nasconde.

da osservatorio contro la repressione:

Udine: Perquisizione della digos a casa di attivista antirepressione

Il 20 ottobre una attivista dell’ assemblea permanente contro il carcere e la repressione ha subìto nella sua casa una perquisizione da parte della Digos di Udine.

La polizia si è presentata nell’abitazione situata nell’amena campagna friulana poco dopo le 7 del mattino, già con la videocamera accesa, a riprendere stanze, muri, arredi e effetti personali della compagna, alla ricerca di un volantino.

Un ignobile e arbitrario pretesto (oltre che per intimidire) per raccogliere dettagli e caratteri antropometrici, per profilare possibili nemiche e nemici dello Stato di dominazione militar-vaccinale attualmente in vigore. La compagna ha prontamente ottenuto che le riprese cessassero, il volantino non è stato trovato, gli sbirri si sono portati via il portatile della compagna.

Il volantino in questione è stato diffuso nel piccolo centro friulano dove la responsabile sanitaria del carcere di via Spalato di Udine svolge la professione di medico di base, e in esso si rappresentava il degrado sanitario che regna in quella galera, nel più totale disinteresse dell’area medica.

La repressione non è un’illegittimità, commessa per distrazione da qualche ufficio di commissariato periferico, ma la precisa continuazione di un rapporto di dominazione, ci è stato spiegato anni fa. Chi reprime deve aspettarsi come risposta una sola cosa: la lotta!

Assemblea permanente contro il carcere e la repressione FVG

liberetutti@autistiche.org

Associazione “Senza sbarre”

c.p.129, 34121 Trieste