Riuscita manifestazione per la liberazione di Georges Abdallah davanti alla prigione di Lannemezan

Plus de 600 personnes devant la prison de Lannemezan pour la libération de Georges Abdallah!

De nombreuses délégations de Toulouse, Bordeaux, Pau, Auch, Tarbes, Paris, Lille, Lyon, Grenoble, Marseille, Martigues, Annecy, Montpellier et d’ailleurs avaient fait le déplacement. De nombreux comités de soutien à la Palestine et à Georges Abdallah étaient présents). L’immense diversité politique et organisationnelle des participants à la manifestation témoigne que le combat pour la libération de Georges Abdallah unis toutes les personnes éprises de justice. La marche était ouverte par une banderole unitaire des différents comités de soutien à la libération de Georges Abdallah

La manifestation s’est terminée par un hommage aux militant·e·s de la campagne de soutien décédés récemment et un lâcher de ballons aux couleurs de la Palestine. Puis une déclaration de Georges Abdallah écrite pour l’occasion a été lue. Il a souligné que « plus que jamais les masses palestiniennes, en dépit des trahisons de la bourgeoisie, assument leur rôle de véritable garant des intérêts du peuple. Face à l’occupation et à la barbarie de l’occupant, la première réponse légitime que l’on doit afficher avant tout autre chose est la solidarité, toute la solidarité, avec ceux et celles qui par leur sang font face à la soldatesque de l’occupation. Les conditions de détention dans les geôles sionistes ne cessent de s’empirer de jour en jour et comme vous le savez, camarades, pour y faire face la solidarité internationale s’avère une arme indispensable. Tout naturellement les masses populaires palestiniennes et leurs avant-gardes révolutionnaires peuvent toujours compter sur votre mobilisation et votre solidarité active ».

Trieste: solidarietà agli antirazzisti violentemente caricati dalla polizia intervenuta a difesa della feccia neonazista.

Sabato 24 ottobre a Trieste una manifestazione promossa da Son Giusto Trieste – un cartello che raccoglie alcuni gruppuscoli neofascisti – nella piazza in cui Strada SiCura e  Linea d’Ombra prestano il primo soccorso e accoglie migranti in arrivo, è stata contestata da antirazzisti e antirazziste, violentemente caricati dalla polizia.

L’evento xenofobo e di apologia del fascismo è stato autorizzato dalla Questura. La polizia ha mandato 2 ragazze in ospedale per le manganellate e ha fatto sgombrare le panchine della una piazza dai cittadini “non graditi” agli organizzatori della manifestazione

Al solito protetti dalla polizia, con saluti romani e slogan a sostegno dei neonazisti di Alba Dorata.

Comunicato di Linea D’Ombra ODV

Un piccolo gruppo di estremisti di destra, coadiuvati da naziskin provenienti dal Veneto, ha attuato sabato 24 ottobre una dimostrazione aggressiva nei confronti di chi, in quella stessa piazza, ogni giorno aiuta migranti in transito dalla rotta balcanica e persone fragili che non hanno altra forma di aiuto.
Noi di linea d’ombra eravamo là, come ogni giorno, insieme a Strada Si cura, e possiamo testimoniare la gestione totalmente inadeguata da parte di chi avrebbe dovuto garantire l’ordine pubblico ed ha finito invece per generare una situazione ad alto rischio.
Prefetto e Questore di Trieste sono responsabili di una catena di scelte sbagliate e incomprensibili. Non basta dire che la manifestazione era autorizzata. Piazza della Libertà non andava concessa a un gruppo ben noto per il linguaggio minaccioso e violento nei confronti dei volontari che operano proprio in quella stessa piazza; e non andava concessa perché, oltre a essere un luogo simbolo, è anche difficilmente gestibile dal punto di vista dell’ordine pubblico, essendo poco più che una rotonda spartitraffico. Sono stati fatti allontanare con la forza e senza alcun valido motivo i pochi volontari che pacificamente presidiavano una parte della piazza, seduti e a distanza di sicurezza. Sono stati caricati, con estrema violenza e con l’uso spropositato del manganello, triestini e triestine inermi, che erano venuti ai bordi della piazza a portare la loro solidarietà, con il risultato di spingerli nelle braccia dei militanti di Casapound che hanno a loro volta aggredito gli antifascisti (difficile credere a una manovra casuale).
Abbiamo ascoltato dai microfoni di quella piazza solidarizzare con la organizzazione criminale Alba Dorata, insultare il Papa, le donne, i migranti, i volontari e le stesse istituzioni democratiche, richiamare i simboli della propaganda nazista antisemita anni trenta. Abbiamo visto fare il saluto fascista, abbiamo visto un assembramento di gente senza mascherina.
I resoconti della Questura che parlano di scontri tra antagonisti e dimostranti cercano di mascherare il disastro di una gestione tecnicamente sbagliata o, peggio, volutamente provocatoria.

Napoli: Cariche della polizia contro la manifestazione sotto la confindustria

Ancora scontri a Napoli e cariche della polizia coperta dal governo nel pomeriggio di sabato 24 ottobre. Che gioca con i media sul “torbido”, non avendo alcuna soluzione che non sia l’assistenza alle imprese e la repressione per il resto della popolazione.

Anche stavolta l’obiettivo era chiaro e sacrosanto – la Confindustria – e in piazza c’erano lavoratori e disoccupati. Dopo un lancio di uova sulla facciata del palazzo della Confindustria, in Piazza dei Martiri sono partite diverse cariche della polizia contro la manifestazione convocata già da tempo dal sindacato Sicobas, cariche hanno spezzato il corteo che intendeva muoversi dalla piazza per dirigersi in piazza Plebiscito.

“Quattro morti sul lavori al giorno, questa è violenza”, è scritto su uno striscione. «Non siamo contro il lockdown, se serve – hanno detto i manifestanti – ma deve essere a salario pieno per lavoratori e disoccupati».

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Caricati i manifestanti a napoli, lavoratori e disoccupati resistono

Centinaia di persone al concentramento della manifestazione contro Confindustria a piazza dei Martiri nella giornata nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici combattivi. Mentre molti manifestanti erano già in movimento, distanziati e in sicurezza, verso la Prefettura e la Regione i cordoni della polizia hanno impedito al resto del corteo di muoversi

Abbiamo resistito alla carica e ai lacrimogeni e abbiamo proseguito bloccando le strade della città. Dopo le minacce di lockdown, la crisi sociale dovuta all’emergenza, si utilizza l’emergenza per impedire a lavoratori e lavoratrici di manifestare in città. Un grosso pericolo per il corteo che ha tenuto le distanze per tutto il presidio mentre la gestione dell’ordine pubblico della Polizia ha compromesso la sicurezza delle persone in piazza

Non siamo carne da macello! A casa si, ma a salario pieno e con fondi per il sostegno al reddito, i trasporti, la sanità. Non pagheremo la vostra crisi!

Laboratorio Politico Iskra

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Piazza Dei Martiri a Napoli.  Sotto la sede di Confindustria. Poco più di cinquecento dimostranti pacifici – alcuni anche con bambini al seguito – protestavano contro le misure draconiane e antisociali del Presidente De Luca e del Governo centrale, legate alla diffusione della pandemia.

Misure che non prevedono ammortizzatori sociali ma solo fame alla fine del tunnel.

Nessun fascista. Nessun camorrista. Solo bandiere rosse.

Compagni della logistica, disoccupati e lavoratori dello spettacolo. E Polizia e Carabinieri caricano selvaggiamente. La verità è che il dissenso, sotto qualunque forma privi ad esprimersi, va represso e criminalizzato.

da contropiano