Per un nuovo anno di lotta contro tortura e repressione, per il compagno anarchico Alfredo Cospito al 74° giorno di sciopero della fame, per tutti i prigionieri

Riprendiamo e pubblichiamo da Lidio Ettorre

Circa un secolo fa, due italiani, immigrati, anarchici, Sacco e Vanzetti furono ammazzati sulla sedia elettrica dal governo degli Stati Uniti d’America.
Sorse un movimento internazionale in loro difesa, negli anni della loro condanna a morte.
Dai piccoli paesi, fino alle città più grandi, si moltiplicarono appelli, manifestazioni, scontri con le forze dell’ordine, azioni…
Per salvargli la vita.
Morirono.
Nei decenni successivi tutti riconobbero che quell’assassinio era un crimine.
Uscirono articoli, libri, film, sulla vicenda.
Lo stesso governo degli Stati Uniti riconobbe il suo tragico sbaglio.
Oggi, un compagno anarchico Alfredo Cospito é da due mesi e mezzo in sciopero della fame nel regime di 41bis a cui lo Stato vorrebbe condannarlo a morte.
Vi sono manifestazioni, azioni, proteste, comizi, dalle città più piccole alle metropoli.
Anche ieri sera, l’ultimo giorno dell’anno, centinaia di compagni hanno protestato fuori la direzione antimafia e antiterrorismo, a Roma, responsabile, insieme ad altri, della sua detenzione in quel regime carcerario.
Vi sono state cariche e i compagni sono stati sequestrati per ore dalle forze dell’ordine, che ne impedivano l’uscita dalla piazza.
Che é avvenuta solo dopo la mezzanotte, venendo tutti i compagni ripresi dalle telecamere della polizia.
Un domani, forse, la Repressione e la condanna su Alfredo Cospito sarà riconosciuta un crimine da tutti.
Forse anche dai suoi e dai nostri aguzzini.
Ad oggi, le compagne e i compagni, lottano in sua difesa e rischiano sulla propria pelle.
A lui, a noi, a chiunque lotta ogni giorno…
Le migliore fortune per l’anno che inizia e per tutto il divenire.
A chi, in attesa che anche la storia dia ragione, non ha barattato la sua libertà e dignità per un piatto di lenticchie.