Nuova offensiva della polizia fascista turca contro la gioventù socialista. Erdogan assassino! Libertà per tutti i prigionieri politici in Turchia!

Su ordine della procura di Ankara, la polizia della capitale turca ha perquisito numerose abitazioni e arrestato nove membri della Federazione delle associazioni giovanili socialiste (SGDF). Questo apparentemente segue la “Dimostrazione rivoluzionaria contro l’imperialismo” che ha avuto luogo il 26 maggio presso la Middle East Technical University (ODTÜ) ad Ankara. Durante i raid, gli interni delle case sono stati vandalizzati e la polizia ha abusato verbalmente dei presenti. Non è chiaro di cosa siano specificamente accusati i detenuti e il numero delle detenzioni potrebbe aumentare ulteriormente. Erano i giovani dell’SGDF ad essere stati oggetto di un attacco di Daesh (con l’aiuto dei servizi turchi) il 20 luglio 2015 a Suruç. I 33 giovani uccisi. Stavano per tenere una conferenza stampa prima di partire per Kobanê per portare aiuti umanitari e contribuire alla ricostruzione della città. Altre 104 persone sono rimaste ferite nell’attacco.

Guerra di classe 2: a Parma le coop Kamila e alleanza 3.0 mandano la polizia a caricare e sgomberare il picchetto dei lavoratori che scioperano per la stabilizzazione e contro gravi forme di caporalato all’interno del magazzino

Solidarietà ai lavoratori che resistono, criminali sono i padroni che ricattano e sfruttano!

Da radiondadurto

Celerini e carabinieri del reparto mobile sono intervenuti questa mattina davanti ai cancelli del magazzino Kamila a Parma per rimuovere il picchetto dei lavoratori in sciopero per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato ed il rispetto del contratto collettivo. In questo grande centro che gestisce la distribuzione delle merci dei supermercati COOP ALLEANZA 3.0 a Parma e dell’Emilia, lavorano circa 100 persone, con due cooperative e tantissimi hanno contratti precari.

L’Adl Cobas, che ha indetto lo sciopero e la mobilitazione, denuncia anche gravi forme di caporalato all’interno del magazzino. I lavoratori oggi sono stati spostati di peso da un ingento contingente di digos, celerini e carabinieri, ma sono rimasti in presidio per poi spostarsi davanti ad un supermercato per denunciare quanto accaduto ed intendono proseguire la vertenza.

Ci spiega le motivazioni della mobilitazione e cosa è accaduto questa mattina Silvio Rosati dell’ADL Cobas: