Cospito, la procura chiede ancora l’ergastolo. La sentenza slitta al 26 giugno dopo le eventuali repliche delle parti

La procura conferma la richiesta dell’ergastolo

La procura generale di Torino ha confermato la richiesta dell’ergastolo. “Alfredo Cospito non merita sconti” ha detto oggi in aula il procuratore generale Francesco Saluzzo, restando nel solco del massimo rigore. Il processo d’appello bis è ripreso a Torino dopo la pronuncia con cui la Corte Costituzionale, aprendo alla possibilità di applicare l’attenuante del “fatto lieve” anche al reato di strage politica, permette ai giudici di infliggere una pena diversa da quella del carcere a vita.

“Noi – ha detto Saluzzo, che ha rappresentato l’accusa assieme a Paolo Scafi – non siamo obbligati a fare sconti che non siano dovuti. E Cospito non merita nulla”. Per l’altra imputata, Anna Beniamino, la proposta è di 27 anni e un mese di reclusione.

La partita si gioca intorno a uno solo dei numerosi episodi contestati nel maxi processo Scripta Manent: l’attentato del 2 giugno 2006 alla scuola Allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, con l’esplosione di due ordigni in rapida successione. Se non ci furono vittime o feriti fu, secondo il pg, per una semplice casualità.

Le difese: “Quando si dice strage si pensa a Capaci”

Le difese hanno preso atto che per la Cassazione si tratta di una “strage politica”, ma non hanno mancato di fare osservare che non ci furono morti né danni importanti, e che “quando si dice ‘strage’ si pensa a Capaci o alla stazione di Bologna, non a una roba del genere”. “Quell’azione – ha detto l’avvocato Gianluca Vitale –  fu talmente pericolosa per la sicurezza dello Stato che all’epoca se ne accorsero appena le cronache locali”. “Confidiamo – ha concluso l’avvocato Flavio Rossi Albertini – che la Corte d’appello mantenga la linea del ‘fatto lieve’ e che decida di conseguenza”.

Cospito: “Il 41 bis è la vera faccia della Repubblica”

Cospito, in collegamento dal penitenziario di Sassari, oggi ha preso la parola e nel corso di una lunga dichiarazione spontanea ha criticato il regime di 41 bis. “E’ la vera faccia della Repubblica”, ha affermato, sottolineando la condizione delle carceri italiane e aggiungendo che la sua vicenda “è stata strumentalizzata dalla politica” e “utilizzata come una clava dal governo contro la cosiddetta opposizione”. Cospito si sta riprendendo dalle conseguenze del lungo sciopero della fame dei mesi scorsi, durato 182 giorni, ma patisce ancora una grave menomazione a un piede.

Le altre azioni

La campagna di solidarietà della galassia anarchica produsse una sventagliata di attacchi in diversi Paesi del mondo. Ora, sulla scorta di un’indagine dei carabinieri del Ros, la procura di Bologna ha aperto un fascicolo per una catena di azioni portate a segno nel territorio di propria competenza negli ultimi mesi del 2022. Una mezza dozzina gli indagati sparsi tra l’Emilia Romagna e il Trentino. Reato ipotizzato: associazione a fini di eversione dell’ordinamento democratico.

Dalla lotta dei precari di Palermo: BASTA REPRESSIONE contro le giuste lotte sui posti di lavoro, sui territori, nelle piazze

Riprende la lotta dei precari e precarie Coop sociali a Palermo in difesa del lavoro
Nell’iniziativa di protesta di oggi contro uno dei palazzi del potere i precari mandano un messaggio solidale e di lotta ai lavoratori, operai, precari, disoccupati, migranti, giovani, donne…  

19 GIUGNO

 

CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE CONTRO UNA CONDIZIONE DI LAVORO/NON LAVORO, DI SFRUTTAMENTO, OPPRESSIONE SEMPRE PIÙ PESANTE DEI PADRONI, SOSTENUTI PIENAMENTE DA QUESTO NERO GOVERNO MELONI
 
Dai lavoratori in lotta di MondoConvenienza ai disoccupati di Napoli, a tutti i movimenti di lotta sui posti di lavoro, sui territori, nelle piazze, a tutte le lavoratrici e i lavoratori, precari, disoccupati, migranti, giovani, donne … che lottano per i propri più che legittimi diritti negati, contro una condizione di pesantissimo sfruttamento e oppressione in questo paese e nel mondo.
 
Contro il fascismo padronale, contro la repressione violenta e criminale di questo Stato, con tutti i suoi apparati, e del moderno fascista governo Meloni per cui padroni e padroncini devono essere lasciati liberi di massacrare gli operai e i lavoratori sfruttandoli fino ad ucciderli
 
CI RIGUARDA TUTTE E TUTTI!
 
Dall’Italia al mondo intero … LA SOLIDARIETA’ DI CLASSE È UN’ARMA
RIBELLARSI E LOTTARE È GIUSTO E NECESSARIO!
Precari e lavoratori/lavoratrici Slai Cobas per il sc Palermo/Sicilia

Bologna – nuova inchiesta per 270bis

Riceviamo e pubblichiamo

Il 17 giugno 2023 i carabinieri di Bologna hanno notificato ad alcunx compagnx (di Bologna es Rovereto) l’apertura di un’indagine del ROS per 270bis e altri reati specifici inerenti la recente mobilitazione in territorio bolognese contro il 41bis e l’ergastolo ostativo in solidarietà ad Alfredo in sciopero della fame. 6 compagnx sono coinvoltx ma ci sono altrx indagatx in fase di identificazione. L’apertura indagine è stata depositata il 13/06/2023 e firmata dal PM dell’antiterrorismo Gustapane. Riportiamo di seguito il capo a) per rendere nota la cornice data dagli inquirenti a quest’indagine. “Delitto p. e p. dell’art 270 bis c.p in quanto organizzavano un’associazione di stampo anarco-insurrezionalista che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di eversione dell’ordine democratico, strutturata in modo non gerarchico e spontaneista, che agisce secondo il “patto di mutuo appoggio” ed attraverso la “solidarietà rivoluzionaria”, “le campagne di lotta rivoluzionarie” e la “comunicazione tra gruppi/singoli” attraverso una “rete di cellule” operanti in ambito nazionale e internazionale, con l’accordo sull’azione diretta compiuta mediante l’uso di ogni mezzo come benzina, materiali incendiari, ordigni incendiari, poi seguita da comunicati con cui viene rivendicata la responsabilità dell’azione e spiegati i motivi dell’attacco. In particolare data associazione si prefigge, nell’ambito dell’indetta campagna di lotta rivoluzionaria in chiave antimilitarista e anticarceraria, il compimento di azioni dirette e/o di sabotaggio, tutte connotate da “violenza politica”, aventi come fine ultimo la cessazione delle politiche perseguite dalle grandi multinazionali italiane anche in ragione del recente conflitto russo-ucraino, la “liberazione” da tutte le “carceri” e la “liberazione” del militante Cospito Alfredo dal regime detentivo previsto dall’art. 41bis dell’o.p. in Bologna dall’aprile 2022 in avanti”. I fatti oggetto d’indagine riguardano un attacco ad alcuni ripetitori di telecomunicazione nell’estate 2022, l’interruzione della messa alla chiesa del Sacro Cuore di Bologna nel novembre 2022, l’occupazione di una gru in centro città e la contestuale giornata di presidio svoltasi nei pressi a metà dicembre 2022, il tentativo di incendio ai mezzi di trasporto della ditta MARR nell’autunno 2022 e l’interruzione del traffico della via Emilia mediante incendio di cassonetti a fine dicembre 2022. Per quest’ultimo fatto viene contestato il reato di 280  bis (attentato con finalità di terrorismo). Tutti i reati contestati sono aggravati dall’art 270 bis, associazione sovversiva con finalità di eversione dell’ordine democratico, tesa a sua volta a ricattare lo Stato con le azioni di cui sopra per spingere all’uscita di Alfredo dal 41bis. Che la mobilitazione a sostegno di Alfredo avesse stizzito gli apparati dello Stato è risultato evidente dal principio. La repressione ora scopre le carte mandando un chiaro segnale a tuttx lx compagnx che in questi mesi hanno espresso solidarietà attiva con Alfredo. Non sappiamo a cosa porterà quest’indagine, ma sappiamo che è l’ennesima che mira a colpire la solidarietà, così  come sappiamo che è stato ed è tuttora giusto e necessario essere attivamente al fianco di Alfredo, Anna, Juan, Zac, Davide e di tuttx lx prigionierx che lottano nelle carceri in ogni parte del globo. La nostra lotta contro il carcere, la guerra e la conseguente militarizzazione sociale non si farà fermare da quest’ennesima inchiesta.

Alcunx indagatx e solidali

Prima corrispondenza da Parigi dalla manifestazione per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah

Se non sono bastati 39 anni di detenzione nelle carceri francesi a piegare l’identità e determinazione rivoluzionaria del combattente comunista libanese Georges Ibrahim Abdallah, la lotta dei suoi compagni e solidali fuori dal carcere durerà ben di più, fino alla sua liberazione!
Questo è il messaggio che la manifestazione nazionale organizzata dalla Campagna Unitaria per la Liberazione di Georges Ibrahim Abdallah ha fatto risuonare forte per le via del centro di Parigi.
Un corteo combattivo e determinato di circa mille persone che, insieme alla liberazione, di Georges ha rivendicato il diritto dei popoli a resistere in armi alle aggressioni dell’imperialismo, a combattere per un futuro diverso.
In piazza tutte e diverse organizzazioni unite nella Campagna e alcune delegazioni internazionali, dall’Italia quella del Soccorso Rosso Proletario.
A conclusione della manifestazione in Place de la République, sono state lette le dichiarazioni di Georges Abdallah dal carcere e il messaggio della Campagna Unitaria, che ha annunciato che la Campagna non si fermerà per l’estate e se il compagno, i cui legali hanno rinnovato l’istanza di liberazione, non sarà rilasciato prima, prepara per il prossimo anno, il quarantesimo dall’arresto di Georges, ancora più iniziative e più forti che mai.
Sono poi seguiti gli interventi delle diverse organizzazioni partecipanti, compreso quello di Soccorso Rosso Proletario Italia, che ha portato il saluto delle compagne e compagni che anche in Italia si mobilitao da anni per la liberzione di Abdallah e che oggi, nella Giornata dell’Eroismo dei prigionieri politici rivoluzionari tengono due manifestazioni a Milano e Taranto in cui, tra gli altri,  l’esempio di Georges Ibrahim Abdallah sarà portato in piazza e si rinnoverà la lotta per difendere lui e tutti i prigonieri politici nel mondo, contro il carcere tortura e assassino, contro ogni repressione che nega il diritto dei proletari e dei popoli a lottare per le proprie conquiste e una società diversa.