La Procura di Cassazione: “Via Cospito dal 41 bis” – Stiamo a vedere intensificando la mobilitazione

LA PROCURA DI CASSAZIONE CONTRARIA A NORDIO: “VIA COSPITO DAL 41BIS, MAL MOTIVATO IL VERDETTO”

Da radiondadurto

La massima rappresentanza dell’accusa, sotto le vesti di Piero Gaeta, in contrasto con la scelta del ministro della Giustizia Nordio, ha chiesto di annullare la decisione del tribunale di sorveglianza che aveva confermato il regime di 41 bis per Alfredo Cospito, esponente anarchico in sciopero della fame da 116 giorni e da ieri, sabato, ricoverato all’ospedale San Paolo di Milano a causa dell’aggravamento delle sue condizioni di salute.

Piero Gaeta, il sostituto procuratore generale della Cassazione considera mal motivato il verdetto con il quale i giudici di sorveglianza avevano rigettato una precedente richiesta del difensore di Cospito di togliere il proprio assistito dal regime detentivo del 41 bis.

Nella requisitoria depositata in vista dell’udienza fissata per il prossimo 24 febbraio, la Procura generale della Cassazione si schiera quindi al fianco della difesa e chiede l’annullamento della decisione del tribunale di sorveglianza che a dicembre aveva confermato il carcere duro per Alfredo Cospito, in prigione dal 2012. La massima rappresentanza dell’accusa considera quindi quella decisione da rivedere, in contrasto con quella, presa solo venerdì scorso, dal ministro della Giustizia Carlo Nordio di confermare il 41 bis. La linea dura di Nordio e del Governo Meloni non voleva in alcun modo aderire all’ipotesi alternativa proposta dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo di “declassificare” il regime a cui Cospito è sottoposto in quello di alta sicurezza.

Intanto ieri a Milano, mentre Cospito veniva trasferito in una delle stanze riservate ai detenuti in 41 bis all’ospedale San Paolo, la manifestazione a sostegno di Alfredo e contro il regime del 41 bis ha visto la partecipazione di centinaia di persone che partite da piazza XXIV Maggio hanno raggiunto Naviglio Grande in viale Gorizia. Diverse le cariche di polizia e lancio di lacrimogeni, con il sequestro del furgone e undici persone fermate, portate in Questura, denunciate e liberate solo a tarda notte. Chiesto a gran voce un “intervento duro” nei confronti dei manifestanti dal vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

L’aggiornamento con una compagna dell’assemblea contro il 41bis e l’ergastolo di Milano. Ascolta o Scarica.

Alfredo Cospito trasferito all’ospedale San Paolo di Milano. La polizia carica ripetutamente e violentemente il corteo di Milano e chiede di introdurre il reato di “terrorismo di piazza”. Una decina di compagni fermati, poi rilasciati e denunciati

Dal report “a caldo” dei compagni di proletari comunisti di Bergamo/Milano:
“Corteo combattivo, circa un migliaio, che si è trovato subito di fronte un massiccio spiegamento di forze dell’ordine; il corteo ha proseguito con interventi e determinazione fino a uno sbarramento di scudi della polizia per tentare di impedirne l’avanzata verso un grande incrocio per il centro.
Sono seguite non azioni per disperderlo viste le forze ma di inseguimento con tentativi di chiuderlo in più punti, per fermare gruppi di manifestanti, ma senza riuscirci, visto che il corteo ha tenuto fino alla fine anche grazie al prodigarsi dei compagni di mantenere unito la testa e la coda del corteo e quindi la sua compattezza fino alla fine sui Navigli.
Nel corteo diffusione volantino, bandiere e striscione su “Meloni-Nordio…estendere le mobilitazione”.
Mentre alla partenza nella piazza lasciato lo striscione del Soccorso Rosso proletario: “Fuori Cospito dal 41bis solidarieta’”.

Il volantino diffuso a Milano

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Alfredo Cospito, in sciopero della fame da 115 giorni, è stato trasferito questo pomeriggio dal carcere di Opera all’ospedale San Paolo di Milano, in una delle stanze riservate ai detenuti in 41 bis. Alfredo sembrerebbe essere stato ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale milanese su indicazione dei medici. Secondo il medico di parte rischia un edema celebrale.

Le critiche condizioni di salute di Alfredo Cospito erano state già segnalate da Andrea Crosignani, medico di parte che lo aveva visitato proprio questo sabato mattina nel carcere di Opera. “Pesa 71 chili ed è a rischio di edema cerebrale e aritmie cardiache potenzialmente fatali.” E’ quanto ha riferito Crosignani all’avvocato Flavio Rossi Albertini dopo la visita effettuata oggi. Ma Alfredo “è determinato ad andare avanti con la protesta. E’ lucido e cammina sulle proprie gambe. Anche se ho cercato di convincerlo a riprendere il potassio per ridurre il rischio di queste aritmie. I parametri tengono ma basta poco perchè la situazione precipiti senza dei segni particolari di allarme”.

Intanto sempre a Milano centinaia di persone sono partite in corteo da piazza XXIV Maggio per sostenere Alfredo Cospito, l’esponente anarchico detenuto nel carcere milanese di Opera in regime di 41bis, in sciopero della fame ormai da 115 giorni. Si sono verificati momenti di tensione con la polizia, con almeno quattro cariche.

A mantenere accesa la protesta anche la linea dura da parte del Ministro della Giustizia Nordio. Sono state rese note le motivazioni del rigetto alla revoca del 41 bis firmato dal Ministro della giustizia. Nordio ha sostenuto nel suo diniego che lo sciopero della fame di Cospito sia una forma di protesta violenta perchè ha detto ‘il corpo è la mia arma’. “Il corpo di Alfredo Cospito è divenuto il catalizzatore che serviva all’azione strategica del detenuto che chiedeva unità di intenti e obiettivi pur lasciando a ciascuna formazione la libertà e l’autodeterminazione in relazione alla tipologia di atti da compiere” ha sostenuto Nordio aggiungendo che “le condizioni di salute di Cospito non sono tali da incidere in maniera significativa sulla sua rilevante pericolosità sociale e non sono idonee a giustificare l’adozione del domandato provvedimento di revoca anticipata del regime differenziato previsto dal 41bis

(da Osservatorio repressione)

 

Cos’è “socialmente pericoloso” per questo stato borghese è ormai chiaro a tutt*, e se non lo fosse è lo stesso Nordio che lo sottolinea: “le condizioni di salute di Cospito non sono tali da incidere in maniera significativa sulla sua rilevante pericolosità sociale”.

Vogliono dunque annientare la “pericolosità sociale” di Alfredo uccidendolo, perché solo da morto smetterà di essere “socialmente pericoloso”. Uccidendo Alfredo la borghesia imperialista cerca di reprimere e prevenire qualsiasi processo di cambiamento radicale di questa società. Ma il Ministro del 41bis ai prigionieri politici, dentro il governo moderno fascista della Meloni dimostra che continuare e alzare il tiro della lotta è giusto e necessario. E lo sa bene la borghesia al potere, che così si attrezza per reprimere qualsiasi espressione di dissenso in tutte le sue forme, fino ad incriminare anche le piazze per “terrorismo”, così come richiesto dal sindacato Fsp polizia di Stato.

Chi oggi si riempie la bocca di “democrazia” e continua a sostenere il regime di tortura del 41 bis è nemico della democrazia, ed è giusto e necessario che questa mobilitazione cresca e si estenda, per ribaltare i rapporti di forza nella guerra di classe tra padroni, Stato, governi al servizio del sistema capitalistico e proletariato e masse. E la repressione dello Stato borghese sui rivoluzionari è parte centrale di questa guerra, sinora asimmetrica.