Massacro israeliano in un campo profughi di Gerico, in Cisgiordania. 7 palestinesi uccisi

Ennesimo massacro compiuto dagli occupanti israeliani in Palestina. Almeno 7 persone sono state uccise durante un raid nel campo profughi di Aqbat Jabr, nei pressi di Gerico in Cisgiordania, da una settimana cinto d’assedio dalle truppe di isrealiane, impedendo l’ingresso e l’uscita di persone o veicoli di ogni sorta.

L’esercito di Tel Aviv sostiene di “avere liquidato una cellula di Hamas, responsabile di un tentato attacco” contro un ristorante di coloni ad Almog, proprio vicino a Gerico. Decine i palestinesi feriti negli scontri, al pari di 3 soldati di Israele, che hanno sequestrato i corpi delle vittime, rapendo inoltre dal campo un alto funzionario di Hamas, Shaker Amara.

Nel resto della Cisgiordania gli occupanti israeliani hanno arrestato almeno 24 persone.

La maxirepressione ordinata dal governo israeliano di ultradestra, che da inizio 2023 ha ucciso più di un palestinese al giorno, segue di poche ore la riunione, a Ramallah, delle forze di sicurezza dell’Anp.

Abu Mazen aveva chiuso il meeting spiegano che “il governo dell’occupazione israeliana ha la piena responsabilità per l’escalation in corso perché viola le risoluzioni di legittimità internazionale e adotta misure unilaterali che violano gli accordi firmati e tutti i riferimenti e le leggi internazionali”. Il presidente Anp, arrivato alla soglia del 88 anni, ha poi ribadito “la fine del coordinamento della sicurezza con Israele e la ricerca di azioni presso forum e tribunali internazionali per proteggere i diritti e gli interessi nazionali del popolo palestinese”.

L’intervista di Radio Onda d’Urto a Luisa Morgantini, già vicepresidentessa del Parlamento Europeo, oggi presidentessa di Assopace Palestina. Ascolta o scarica

PROTESTE E REPRESSIONE AL CPR DI TORINO. FUOCO, PROTESTE E FERITI ANCHE IN VIA CORELLI, A MILANO

Nella serata di sabato 4 febbraio è scoppiata una rivolta all’ interno del Cpr di corso Brunelleschi a Torino duramente sedata con celere e gas lacrimogeni. Sono state 3 le aree coinvolte e nelle mense è partito un incendio. La stessa scena si è ripetuta nella giornata di domenica 5 febbraio.

Gli attivisti dell’assemblea No Cpr scrivono in un comunicato che “la protesta è partita per via delle orrende condizioni di detenzione e delle forme di tortura che l’ente gestore ORS Italia, con il sostegno della questura, attuano giornalmente. Da dentro ci raccontano che il cibo è avariato e contiene psicofarmaci, le celle sono fredde, manca acqua calda e le sezioni sono piene di spazzatura. Ci raccontano di una stanza adibita ai pestaggi”.

I solidali che nella serata di sabato 4 e nella giornata di domenica 5 sono andati sotto le mura del cpr, hanno potuto sentire le urla delle persone in protesta, l’odore dei gas lacrimogeni sparati dalla celere dentro e il fumo dell’ incendio. Hanno potuto anche vedere 3 ambulanze allontanarsi su via Monginevro.

Per non lasciare solo chi è dentro, nel tardo pomeriggio di domenica 5 un gruppo di solidali si è trovato nel prato di Corso Brunelleschi dando vita a un presidio mobile in solidarietà con i reclusi e con i rivoltosi. Durante questo momento alcune persone sono salite sul tetto dell’area Bianca al grido di libertà. Le battiture si sono alternate alle urla di protesta. Numerosi fuochi sono stati accesi costringendo i vigili del fuoco ad entrare nella struttura.

“La richiesta che forte arriva da dentro – scrivono ancora i solidali-  è quella di rompere il muro di silenzio che circonda la detenzione amministrativa e fare sapere fuori da quella prigione le violenze a cui sono sottoposti quotidianamente. Muro di silenzio infranto in questi giorni grazie alla determinazione dei reclusi che hanno continuato a chiamare i solidali fuori nonostante l’evidente tentativo da parte della gestione del cpr di isolare i detenuti e recidere, con il blocco delle cabine, ogni chiamata all’estero”.

Da Torino il racconto di Olivia compagna solidale di Torino Ascolta o scarica

Da radiondadurto

FUOCO, PROTESTE E FERITI ANCHE IN VIA CORELLI
A distanza di poche ore da Torino, all’alba di questa mattina alcuni trattenuti di una sezione del CPR di Milano hanno dato inizio ad una protesta dando fuoco a diversi materassi. Altri si sarebbero uniti con disperati gesti di autolesionismo.
Alcune persone sono state portate in ospedale.
Monitoriamo la situazione.