Cile: Scontri alla manifestazione per la liberazione dei prigionieri politici

Una nuova giornata di manifestazioni si è svolta questo venerdì pomeriggio intorno a Plaza Baquedano, nel centro di Santiago, per chiedere la liberazione dei “prigionieri della rivolta”. I Carabinieri sono intervenuti più volte con autopompe per disperdere la manifestazione, riportando i manifestanti al Parco Bustamante. Un uomo di 65 anni, inseguito da un gruppo di carabinieri che volevano arrestarlo semplicemente perché portava una bandiera, è caduto a terra ed è stato trasportato privo di sensi al pronto soccorso. Due persone sono state arrestate, tra cui l’uomo che è rimasto ferito e che sarà preso in custodia durante la giornata.

Da Secours rouge

Palestina: decine di manifestanti feriti in Cisgiordania

Decine di manifestanti palestinesi sono rimasti feriti negli scontri con i soldati israeliani in diverse città e villaggi della Cisgiordania. Violenti scontri sono scoppiati venerdì nei villaggi di Beita e Beit Dajan, a sud e ad est della città di Nablus, nel nord della Cisgiordania, nella città meridionale di Hebron, e nel villaggio di Kafr Qaddum, a est di Qaqilya. Tra i feriti, due sono stati colpiti da proiettili veri, 20 da proiettili di gomma e decine hanno sofferto per l’inalazione di dosi eccessive di gas lacrimogeni. Ogni settimana, i palestinesi manifestano nelle città della Cisgiordania contro l’espansione degli insediamenti israeliani.

Dopo lo stato di polizia quello di guerra. Basta con questa falsa democrazia, fuori l’imperialismo dalla nostra terra! Dopo le legittime proteste a Taranto contro la guerra, l’ennesima levata di carta straccia sui pacifisti

Da Proletari Comunisti

Protesta al ponte a Taranto – E dove starebbe la gravità?

Una protesta legittima a Taranto, quella di mercoledì 16 fatta vicino al ponte girevole, al passaggio della nave “Carabiniere”, una protesta che segue quella davanti all’Ammiragliato contro la guerra imperialista in Ucraina, contro l’invasione e i bombardamenti della Russia, contro l’aumento delle spese militari e l’invio di mezzi, armi, soldati per una guerra tra predoni imperialisti, con la possibilità, come è successo in altre guerre, di usare Taranto come base di partenza per questa nuova impresa bellica, al servizio della Nato/Usa e dei padroni del mondo, compresi i profitti dei padroni italiani, Eni, Leonardo, ecc., diventa l’evento più da condannare, da reprimere, per Polizia/Digos, mass media nazionali (da Repubblica al Messaggero, ecc.) e locali, Istituzioni, e tutti i partiti dell’arco parlamentare da FdI-Lega a Pd-M5S che sulla guerra trovano, senza problemi, la loro unità.

Se non fosse preoccupante per il clima guerrafondaio in corso, sarebbe ridicolo!

Cosa è un “vilipendio delle Forze armate”, un grido “assassini” di fronte alla violenza immane della guerra a cui stanno dando il proprio sostegno anche i soldati italiani, che al posto di parole danno man forte a fatti pesanti che, altro che “offese”, provocano distruzioni, morti?

Cosa è una buccia, un mandarino caduti in mare di fronte alle bombe che stanno cadendo sui corpi delle persone, di donne, bambini?

Cosa è un legittimo grido “Vergogna” di fronte a uno Stato, un governo, che vuole ampliare la Base Navale di Taranto, spenderci miliardi, mentre voleva pure usare i soldi per le bonifiche per darli ai padroni, senza vergogna per i morti e i malati, la mancanza di lavoro, il dramma della salute di questa città?

In questi giorni giornali nazionali parlano “allarmati” di Taranto per delle grida, mentre gli stessi giornali nessun rigo riservano quando muoiono operai, gente dei quartieri.

“Taranto non è città di guerra! Lavoro NO spese militari!”

“Le guerre degli imperi le pagano sempre i popoli”

“Non una base non un soldato per la guerra imperialista”

Questi ed altri striscioni erano i “terribili” messaggi aperti al passaggio della nave “Carabiniere”.

Qualcuno ha il senso della misura?

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno:

Taranto, Nave Carabiniere entra nel Mar Piccolo: pacifisti la prendono a sassate. Indaga la Digos

L’episodio è avvenuto intorno alle 14.45 nel tratto navigabile del canale. Si teme effetto psicosi dovuto alla guerra in Ucraina