Fermiamo l’operazione fascista e genocida del governo indiano, stop Prahaar-3

Il regime fascista indiano prepara un nuovo piano militare, Prahaar-3, per schiacciare la guerra di popolo guidata dal Partito Comunista dell’India (maoista).

Il piano è una continuazione delle pratiche genocide dell’operazione “Green Hunt”, che ha visto molte organizzazioni per i diritti umani denunciare le atrocità commesse dal governo indù-fascista Modi, la detenzione di massa di attivisti per i diritti del popolo, donne, studenti, insegnanti, artisti, leaders di movimenti dalit, lavoratori e lavoratrici, contadini e adivasi. Tutti e tutte sono accusati di essere “simpatizzanti maoisti”.

La politica di sterminio dei prigionieri politici, con torture e condizioni subumane nelle carceri, l’uccisione di attivisti politici con il pretesto di falsi scontri, ha portato, dal novembre 2020 all’assassinio di centinaia di persone, tra cui leaders e attivisti maoisti.

Nel 2021 si è accentuata la repressione e la carcerazione, e sono aumentate le denunce di aggressioni sessuali da parte delle donne prigioniere. Numerosi sindacalisti e attivisti per i diritti umani sono stati arrestati e torturati dopo aver partecipato alla protesta dei contadini contro le tre leggi agricole neoliberiste del governo Modi per svendere le risorse naturali alle multinazionali e costringerli alla fame e alla morte.

Centinaia di contadini e braccianti donne sono morti in questo movimento per ragioni legate alla repressione della polizia.

Questi fatti sono chiari segnali che il governo indù-fascista Modi sta mettendo in atto una nuova offensiva dell’operazione genocida “Green Hunt”, ora chiamata “Samadhan prahaar”.

Con il pretesto dello sviluppo il governo indiano ha messo da parte tutti i problemi del popolo e investito militarmente per sradicare i maoisti.

Le conseguenze per la gente del posto si traducono in stupri, molestie sessuali su ragazze minorenni da parte di militari e polizia, falsi scontri con uccisione di militanti e attivisti, torture, violenze sessuali e morti in custodia di polizia, demolizioni di case, distruzione di raccolti e finti incidenti con investimenti letali nei confronti di lavoratori e lavoratrici in sciopero.

Il 24 novembre 2021 è stato reso un tributo internazionale ai martiri della rivoluzione indiana. Un ponte solidale tra l’India e il resto del mondo ha dato vita ad una giornata internazionale di azione in sostegno della guerra popolare in India, contro la nuova operazione genocida ‘Prahaar 3’.

Le iniziative messe in campo sono andate ben oltre il 24 novembre, a favore di una campagna prolungata di solidarietà internazionale e internazionalista, in grado di contrastare l’offensiva del regime fascista e genocida Modi e smascherarne i legami e la complicità coi suoi padrini imperialisti nel mondo.

In Italia la campagna di solidarietà è cominciata in occasione del G20, con Modi presente a Roma, ed è continuata verso e oltre il 24 novembre 2021 con varie iniziative: l’Ambasciata indiana è stata sanzionata e il Consolato di Milano attaccato con un presidio rivolto ai tanti migranti indiani presenti in Italia; sono state fatte assemblee di lavoratori e lavoratrici con i rappresentanti dei lavoratori indiani che hanno espresso la loro solidarietà alle masse contadine in lotta e alla guerra popolare in India guidata dal PCI (maoista); sono state organizzate presenze all’Università e nella grande manifestazione nazionale delle donne a Roma del 27 novembre. Altre iniziative all’ambasciata a Roma e al consolato di Milano si terranno entro il mese di gennaio.

La guerra popolare in India, guidata dal PCI (maoista), sta sviluppando un processo di liberazione delle classi oppresse, vera speranza per il proletariato e gli oppressi del mondo. Con la mobilitazione e la solidarietà internazionale e internazionalista sconfiggerà l’infame operazione repressiva ‘Prahaar 3’ così come ha sconfitto l’operazione ‘Green Hunt’.

Rilanciamo questa campagna di solidarietà, invitando tutte e tutti a sottoscrivere questa petizione e partecipando/organizzando iniziative di sostegno in tutti i territori.

Fermiamo la repressione scatenata dal governo indiano!

Solidarietà con prigionieri politici in India!

Rilascio immediato di tutti coloro che sono stati illegalmente arrestati per il caso Bhima Koregaon!

Comitato di sostegno alla guerra popolare in India (csgpindia@gmail.com)

Soccorso rosso proletario (srpitalia@gmail.com)

Cile: Nuovo caso di tortura nella prigione di La Gonzalina (Rancagua)

Venerdì 7 gennaio, il personale della gendarmeria è entrato nel modulo 2 del carcere di Rancagua, alla ricerca di telefoni cellulari e con il chiaro intento di molestare i detenuti, a causa di una loro recente protesta contro le continue violenze a cui sono sottoposti da parte del personale carcerario. Sono entrati nella cella di uno dei detenuti ed hanno tentato di immobilizzarlo. Vista la sua resistenza hanno chiamato rinforzi.

Il compagno è stato picchiato violentemente da più di 15 guardie, portato in una delle celle di isolamento dove hanno continuato a torturarlo, cospargendogli il viso di spray al peperoncino e picchiandolo finchè non ha perso i sensi. Il giorno seguente è stato portato nell’ospedale della prigione, vista la gravità delle ferite riportate ed è stato poi ricoverato d’urgenza nell’ospedale di Rancagua. Le sue condizioni di salute sono ancora sconosciute.

La tortura nelle prigioni dello Stato cileno è una realtà innegabile.
Chiediamo la fine delle molestie, dei pestaggi e delle punizioni da parte della gendarmeria!

Fonte: infernourbano