COMUNICATO DEI PRIGIONIERI POLITICI MAPUCHE IN SCIOPERO DELLA FAME – Massima circolazione e solidarietà

[MAPUCHE]: COMUNICADO PÚBLICO PRESOS POLÍTICOS MAPUCHE CÁRCEL DE ANGOL
04 de Mayo de 2020.

Nos dirigimos a nuestro pueblo nación mapuche, a la comunidad nacional e internacional, organizaciones sociales, estudiantiles, trabajadores y a todos quienes se identifiquen con nuestras justas demandas territoriales y políticas.
Y señalamos a través de este comunicado, que hoy 04 de mayo del 2020 hemos tomado la decisión de iniciar una huelga de hambre líquida para exigir el Estado de Chile lo siguiente:
KIÑE1: La libertad de los prisioneros políticos mapuche o el cambio por una medida alternativa distinta a la prisión, como lo estipula el Convenio de la OIT n° 169, artículos 8, 9 y 10 y considerando también la Declaración de las Naciones Unidas sobre los Derechos de los Pueblos Indígenas.
Estimamos necesaria esta medida como prevención al contagio por la pandemia COVID-19 en
atención a razones humanitarias. Donde el gobierno no ha hecho un pronunciamiento para salvaguardar la vida de los presos políticos mapuche ni de los presos políticos en general.

EPÜ2: Rechazamos el tipo de criterio y la forma en que el Estado de Chile aplica la ley cuando se trata de persecución política, encarcelamiento y condena de personas mapuche versus agentes del Estado.

KÜLA3: Exigimos al Estado de Chile la devolución del territorio ancestral priorizando a los diferentes lof4en resistencia. También exigimos a las empresas forestales hacer abandono del wallmapu ya que éstos son uno de los responsables del desequilibrio de nuestro itrofilmongen (agotamiento del recurso hídrico y la desaparición de la biodiversidad) como también lo son las centrales energéticas, pesqueras, mineras, carreteras. Y de esta misma forma, exigimos desmilitarizar nuestro territorio, ya que sólo protegen los intereses económicos de las empresas transnacionales

MELI5: Hacemos un amplio llamado a los lof en resistencia, organizaciones sociales y a las distintas expresiones de lucha a manifestarse en apoyo a nuestra movilización dejando para ello en libertad de acción.
¡¡AMULEPE TAIN WEICHAN!!6
¡¡MARRICHIWEW!!7
LIBERTAD A TODOS LOS PRESOS POLITICOS MAPUCHE Y A TODOS LOS PRESOS POLITICOS.

  1. Sergio Levinao Levinao
  2. Víctor Llanquileo Pilquimán
  3. Sinecio Huenchullan Queipul
  4. Freddy Marileo Marileo
  5. Juan Queipul Millanao
  6. Juan Calbucoy Montanares
  7. Danilo Nahuelpi Millanao
  8. Reinaldo Penchulef Sepúlveda
Listado de los prisioneros políticos mapuche cárcel de Angol en huelga de hambre
Angol, 04 de mayo de 2020
Wallmapu8.

1 Kiñe significa uno en mapudungun, el lenguaje del pueblo mapuche.
2 Epü significa dos en mapudungun.
3 Küla significa tres en mapudungun.
4 Lof, del mapudungun, significa cierto espacio territorial donde un grupo de familias viven reunidas.
5 Meli significa cuatro en mapudungun.
6 Amulepe Tain Weichan significa nuestra lucha continúa.
7 Marrichiwew significa diez veces venceremos.
8 Wallmapu es el nombre del territorio ancestral del pueblo nación mapuche, que también significa “todo el territorio mapuche”.

Unirsi alla campagna internazionale per la liberazione di Georges Abdallah

Esigiamo la liberazione immediata di Georges Abdallah!

Il 25 marzo 2020, il ministro della giustizia francese Nicole Belloubet ha annunciato che il governo, in considerazione della crisi sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19, aveva preso la decisione di rilasciare diverse migliaia di prigionieri prima della fine delle loro condanne.
Da allora, molte voci sono state sollevate ancora una volta per chiedere il rilascio di Georges Abdallah: non contiamo più le lettere indirizzate a questo proposito al Ministro da collettivi e organizzazioni di solidarietà a livello nazionale e internazionale, nonché gli appelli di parlamentari e funzionari eletti, sempre più attivi in questa lotta.
Eppure è chiaro che anche questa volta, ancora una volta, nonostante la situazione eccezionale di crescente pericolo e urgenza di provvedimenti, attraverso un silenzio assordante e criminale si conferma rifiuto di accettare questi appelli da parte delle autorità politiche e giudiziarie, che pienamente responsabili e colpevoli espongono Georges Abdallah alla minaccia del coronavirus.
Per l’ennesima una volta, a quanto pare, non si parla di liberare Abdallah! Non si parla di rilasciare Georges Abdallah per il quale, ormai da oltre 21 anni, “la richiesta di rilascio non è accettata!”
Nessuna intenzione di liberare Abdallah! Anche se Georges Abdallah ha scontato per intero la condanna minima richiesta già nel 1999 e sia dunque ammissibile alla liberazione da oltre 20 anni.
Nessuna intenzione di liberare Abdallah! Anche se Georges Abdallah ha oggi 69 anni ed è uno dei più vecchi prigionieri politici in Europa, dopo 36 anni di prigionia.

Eppure, se oggi c’è una emergenza da dichiarare, è quella di liberare Georges Abdallah!
Di fronte al ripetuto rigetto da parte delle autorità delle legittime istanze di scarcerazione di Georges Abdallah, noi firmatari di questo appello, chiediamo ancora una volta la liberazione di questo combattente della resistenza e chiamiamo a fare ancora più pressione per cambiare i rapporti di forza, i soli che possono fare piegare i funzionari preposti, come già sottolineato da Georges Abdallah, che già nell’ottobre 2019, dichiarava: “Non è sufficiente che lo stato del Libano chieda la mia liberazione, è necessario ingaggiare una lotta per far capire ai rappresentanti dell’imperialismo francese che la mia incarcerazione inizia a pesare più di ogni possibile ‘ritorsione’ conseguente alla mia liberazione!”
Ascoltiamo e raccogliamo il più largamente possibile, sempre e ovunque, l’appello di Georges Abdallah e, con lui, di tutti i prigionieri politici, e moltiplichiamo le iniziative, nella diversità delle nostre espressioni, per chiedere il suo rilascio immediato, qui e ora!

Che mille iniziative fioriscano!
È insieme e solo insieme che vinceremo!

Firmatari iniziali:
[per sottoscrivere, inviare email a: campagne.unitaire.gabdallah@gmail.com

Unified campaign for the release of Georges Abdallah, ACTA – média autonome et partisan, Action antifa NP2C, National Association of Communists (ANC), International Campaign to Free Ahmad Sa’adat, CAPJPO-EuroPalestine, Cases Rebelles, Collectif “Bassin minier” for the liberation of Georges Ibrahim Abdallah, Collective Against Police Abuse (CLAP33), Collective in support of the Palestinian resistance (CSRP59), Collective Jaunes Etc33, Collective Libérez Georges 33, Collectif Palestine Vaincra, Collective for the liberation of Georges Ibrahim Abdallah (CLGIA), Collective for the liberation of Georges Abdallah 65, Collective 69 to support the Palestinian people, Committee of action and support for the struggles of the Moroccan people, Committee of international support for the people’s war in India, Committee “Liberez-les!”(59-62), Front Uni des Immigrations et des Quartiers Populaires (F.U.I.Q.P), G.R.C, International Solidarity Movement -France (ISM-France), Jeunes révolutionnaires, Belgian Call for the Liberation of Georges Abdallah, le Cri rouge pour la libération des prisonniers révolutionnaires, Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network, Nouveau parti anticapitaliste (N.P.A), OCML Voie Prolétarienne, Orchestre Poétique d’Avant-guerre (O.P.A), Parti des Indigènes de la République (P.I.R), Plate-forme Charleroi-Palestine Belgium, Plateforme des prisonniers politiques en Turquie et au Kurdistan, Secours Rouge Lille, Soccorso Rosso Proletario Italia, Solidarité Georges Abdallah Lille, Union Juive Française pour la Paix (U.J.F.P), International Committee for Political Prisoners London, Anti Internment Group London

Un appello per la libertà di Muslum ELMA – da far conoscere e raccogliere

Cari compagni e amici
Scriviamo per richiedere il vostro supporto per l’urgente campagna per la libertà del nostro compagno, Müslüm Elma, un instancabile dirigente comunista che ha subito lunghi anni di prigionia in Turchia e dall’aprile 2015 è in prigione a Monaco, Germania.
È uno dei 10 compagni arrestati nell’aprile 2015 nell’ambito di operazioni congiunte tedesco-turche contro il nostro partito. Ad oggi 9 degli arrestati sono stati rilasciati. Ma il caso del compagno Müslüm Elma rimane aperto dato che lo stato tedesco intende continuare a perseguirlo e tenerlo in carcere.
Il compagno Elma soffre di molteplici problemi di salute dovute ai lunghi anni di prigionia, alle torture e maltrattamenti e agli effetti dei ripetuti scioperi della fame e resistenze in prigione. Nonostante le sue condizioni precarie e la minaccia di contagio da Covid-19 in prigione, le autorità tedesche continuano a tenerlo in cella.
Nell’attuale situazione di devastante diffusione del Coronavirus, dobbiamo mobilitarci per estendere la nostra solidarietà collettiva ed esercitare la massima pressione per il rilascio del compagno.
Chiediamo a tutti i compagni di unirsi e unire le forze per contribuire a far avanzare la campagna per la libertà di Müslüm Elma. La campagna è lanciata da UPOTUDAK, (Comitato di solidarietà coi prigionieri politici internazionali). Le versioni inglese, tedesca, spagnola e turca dell’appello : https://www.upotudak.net/
In solidarietà

Ufficio internazionale TKP-ML
2 maggio 2020

LIBERTÀ PER MÜSLÜM ELMA!

Müslüm Elma è detenuto in Germania da 5 anni. Nonostante 9 dei suoi compagni arrestati insieme a lui siano stati rilasciati in attesa del processo, Müslüm Elmais è ancora detenuto nella prigione di Monaco nonostante sia nella categoria più a rischio per la pandemia del contagiosissimo Corona Virus che sta colpendo il mondo intero, per cui migliaia di persone ogni giorno muoiono. Il fatto che Müslüm Elmais sia ancora detenuto mostra l’accanimento del sistema giudiziario e delle sue leggi.
Cinque anni fa, il 15 aprile 2015 Müslüm Elma e altri nove compagni sono stati arrestati nel corso di un’operazione condotta in collaborazione tra Turchia e Germania in Germania, Grecia, Svizzera e Francia. Il 17 giugno 2016, il procedimento penale contro i dieci rivoluzionari è iniziato nel Tribunale regionale superiore di Monaco. Ai sensi degli articoli 129 a, e, b del codice penale tedesco, sono accusati di appartenere o dirigere il Partito Comunista di Turchia Marxista/Leninista, processati a causa delle loro opinioni politiche.

Chi è Müslüm Elma?
Müslüm Elma è nato nel 1960 a Dersim, da una famiglia curda e Alawi. Era politicamente attivo già negli anni del liceo. A causa di queste attività, dovette poi ritirarsi dall’università. La sua vita riflette le politiche repressive e feroci dello stato turco contro comunisti e curdi.
Poco dopo il colpo di stato militare del 12 settembre 1980, Müslüm Elma fu arrestato per le sue attività politiche a Diyarbakır. Dopo il suo arresto, fu sottoposto a torture disumane nei centri di interrogatorio di Antep, Elazig, Urfa e Diyarbakir per oltre sei mesi, e poi trasferito nella famigerata prigione n. 5 di Diyarbakir.
Le torture continuarono durante la detenzione nella prigione di Diyarbakir. In lotta contro di esse, nel 1983 e 1984 Müslüm Elma partecipò per periodi prolungati agi scioperi della fame a oltranza. A causa di questi lunghi digiuni e delle torture subite, soffre ancor oggi di gravi problemi di salute.
Müslüm Elma fu rilasciato dalla prigione di Diyarbakir nel 1992 ma un anno dopo, nel novembre 1993, è nuovamente arrestato, torturato e imprigionato. Dopo un lungo periodo di prigionia, fu rilasciato nel 2002, dopo lo sciopero della fame a oltranza iniziato nel 2000.
A causa delle torture subite nei lunghi anni di detenzione in Turchia, dei conseguenti problemi di salute e del concreto rischio di morte, Müslüm Elma fu costretto a lasciare la Turchia. La sua domanda di asilo in Germania fu accolta nel 2009.
Müslüm Elma ha trascorso molti anni in prigione in Turchia a causa delle sue idee politiche. Oggi è imprigionato in Germania, sempre a causa delle sue idee politiche. La base delle accuse contro di lui sono le informazioni trasmesse dalle autorità di sicurezza turche alle autorità di sicurezza tedesche. Dato che gli agenti di polizia che hanno fornito e firmato queste informative sono detenuti in Turchia per falsificazione di documenti, il fatto che Müslüm Elma venga perseguito sulla base di tali documenti rappresenta una chiara violazione dei suoi diritti e libertà.
Che Müslüm Elma sia detenuto solo a causa della sua identità politica è stato più volte confermato durante questo lungo processo.Chiediamo a tutti di protestare per la liberazione di Müslüm Elma, scrivendo petizioni al Tribunale regionale superiore di Monaco (poststelle@olg-‐m.bayern.de) o al Ministero federale della giustizia (poststelle@bmjv.bund.de)

Libertà per Müslüm Elma!
Libertà per tutti i prigionieri politici!