Il 27 gennaio 2025, in Francia, si terrà presso il Consiglio di Stato l’udienza per decidere se convalidare il decreto di scioglimento del Collectif Palestine Vaincra di Toulouse (Francia), emesso dal governo francese nel marzo 2022. Nel febbraio 2022, lo Stato francese ha manifestato l’intenzione di sciogliere il Collectif Palestine Vaincra con l’accusa di “incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione”, sulla base del lavoro che i compagni hanno sempre portato avanti, anche in coordinamento con altre realtà internazionali, in sostegno della lotta del popolo palestinese e dei suoi prigionieri e contro lo Stato coloniale e razzista israeliano.
È chiaro come un attacco di questo tipo sia finalizzato a criminalizzare ed eliminare dalla scena politica militante un gruppo di compagni particolarmente attivo con l’accusa subdola e pretestuosa di razzismo, quando all’opposto i compagni dell’antirazzismo ne fanno ogni giorno un terreno di lotta. Appare palese la volontà dello Stato francese di equiparare su un piano ideologico l’antisionismo all’antisemitismo al fine di poter impedire le mobilitazioni di solidarietà alla lotta palestinese e di denuncia dello Stato sionista, come tra l’altro è stato tentato anche a Milano con un’operazione giudiziaria, andata a vuoto, nei confronti di alcuni compagni che il 25 Aprile 2018 hanno contestato la presenza in piazza delle bandiere dello Stato di Israele.
È chiaro come in un contesto di grave crisi e di tendenza avanzata alla guerra imperialista, gli Stati debbano sempre più agire facendo leva sul controllo e sulla repressione, anche come arma deterrente, verso tutti coloro che portano avanti delle lotte anticapitaliste, sociali, contro la guerra imperialista e in solidarietà di tutti i popoli che resistono all’imperialismo, come quello palestinese che da 76 anni si batte contro lo Stato sionista, baluardo dell’imperialismo occidentale in quell’area. E l’operazione repressiva contro il Collectif Palestine Vaincra rientra appunto in quest’ultima dinamica repressiva.
È importante sviluppare, facendo fronte comune, la lotta contro una repressione che si è fatta sempre più insistente, e sempre più lo sarà, poiché per la classe dominante con l’accentuarsi della crisi capitalistica ogni forma di conflitto e di lotta deve essere repressa, tanto più in una situazione di guerra come quella attuale, che ha le sue dolorose ricadute oltre che nei paesi devastati dalle guerre imperialiste anche nei confronti dei proletari dei paesi occidentali, costretti a un peggioramento delle loro condizioni sociali, in virtù del fatto che gran parte delle risorse economiche vengono indirizzate verso le spese militari.
Di fronte a un sistema che produce sempre più guerra e repressione, opponiamo la nostra resistenza in un’ottica rivoluzionaria, sosteniamo chi viene colpito dalla repressione perché lotta, come oggi facciamo con i compagni del Collectif Palestine Vaincra, appoggiamo i popoli che resistono e lottano contro l’imperialismo, come quello palestinese.
Gennaio 2025
Collettivo contro la repressione per un Soccorso Rosso Internazionale (CCRSRI)