CASO COSPITO: CARICHE, INSEGUIMENTI E FERMI AL CORTEO SOLIDALE DI ROMA

CASO COSPITO: CARICHE, INSEGUIMENTI E FERMI AL CORTEO SOLIDALE DI ROMA

Caso Cospito.

Dura repressione sabato sera, 28 gennaio,  al corteo indetto a Roma (zona Trastevere) solidarietà all’esponente anarchico al 41 bis, oggi – domenica 29 gennaio – al 102esimo giorno di sciopero della fame.

“Cariche di polizia, inseguimenti, fermi e un gruppo numeroso di persone chiuse in un garage” è il racconto di Radio Onda Rossa, che parla anche di “almeno 35 persone” portate alla Questura di via Genova. Il bilancio di domenica mattina è salito a 41 persone fermate, identificate e poi denunciate.

Ferito un agente: secondo le testimonianze dei presenti, sarebbe un agente in borghese colpito dalla stessa celere. Gli audio e le corrispondenze da Radio Onda Rossa.

Oggi, domenica 29 gennaio, intanto nuove manifestazioni per Cospito e contro il 41 bis: alle ore 15 sotto il carcere sassarese di Bancali, alle ore 18 invece corteo a Saronno (Varese). Domani, lunedì, il ministro Nordio risponderà alla Camera, nel question time, all’interrogazione presentata dai deputati di Alleanza Verdi – Sinistra.

Richiesta di sorveglianza speciale per un compagno del campetto occupato. Solidarietà dal SRP

Dal Campetto occupato

É stata fissata il prossimo 4 aprile, presso il Tribunale de L’Aquila, l’udienza per la richiesta dell’applicazione della Sorveglianza speciale, con obbligo di dimora, contro un nostro compagno.
Tra notifica (che ancora non avviene e della richiesta si é venuto a sapere tramite avvocato d’ufficio) e udienza, circa due mesi… A rimarcare l’urgenza che la Questura di Teramo e il Tribunale hanno messo in questa richiesta.
Ricordiamo che la Sorveglianza speciale é una misura fortemente restrittiva (arresti domiciliari la sera, divieto di frequentazioni di luoghi e persone, obbligo di dimora, divieti vari) che rientra nelle “misure di prevenzione”.
Quindi sulla presunta pericolosità sociale del soggetto.
Pericolosità che dovrebbe emergere dalle carte della Questura, su un fascicolo di circa 50 pagine e oltre una ventina di allegati, di cui al momento é stato notificato solo qualche stralcio. Ma da essi si evince che gli organi repressivi fanno un quadro della realtà anarchica e antagonista sul territorio provinciale degli ultimi due decenni, con particolare riferimento agli ultimi dieci anni e a tutta una serie di procedimenti giudiziari in corso negli ultimi anni.
Tutta l’attività della Casa del Popolo prima e del Campetto Occupato poi. Si sottolinea come, il probabile sgombero che potrebbe esserci a breve, debba essere anticipato da misure di “sicurezza” come la repressione al nostro compagno.
Si rimarca la costante attività organizzatrice e di protesta, di sostegno a tutte le varie forme di mobilitazione, da quelle antifasciste, antirazziste, in difesa dell’ambiente, contro le discriminazioni, a quelle operaie, a quelle contro la Repressione, sul territorio e di carattere nazionale e internazionale, e in solidarietà a compagni e compagne. Dalle lotte in città contro l’autoritarismo delle istituzioni e a sostegno di chi non aveva una casa. Si sottolinea l’organizzazione nell’aver creato una cassa a sostegno di denunciati e denunciate, tutti i rapporti esistenti con compagne e compagne in giro ovunque. E poi i precedenti penali, i precedenti di polizia e, soprattutto, le tantissime frequentazioni che il nostro compagno ha, anche al di fuori dell’ambiente di compagne e compagni.
E questo sembra dare particolare fastidio alla questura, che dedica un paragrafo a tale aspetto, rimarcando come negli anni le lotte siano uscite al di fuori dell’ambito “militante” grazie alla capacità di coinvolgimento, condivisione e complicità.
Questo, per noi, é un merito.
Per l’accusa, invece, é un problema…
E anche bello grosso.
Ed é quello che vorrebbero spezzare.
Tutti questi legami, la solidarietà, le lotte e le gioie.
E, per questo, glie lo dobbiamo impedire!

Alfredo Cospito sta morendo, lo stanno ammazzando, tutti e tutte in piazza ora

Un detenuto anarchico all’ergastolo col 41 bis senza che abbia mai ammazzato nessuno. Uno sciopero della fame che sabato 28 gennaio arriverà al suo centesimo giorno. Una dottoressa che cerca di curarlo. E un ordine del governo: la dottoressa non può parlare ai media delle condizioni di salute del suo paziente. Se lo farà, non potrà più curarlo. Alla richiesta di trasferirlo in altro penitenziario dotato di un centro clinico, il Dap risponde: “risulta a questa Direzione che le condizioni del detenuto Alfredo Cospito al momento siano stabili e che lo stesso riferisca benessere psico-fisico. Il soggetto appare tranquillo, continua le attività sociali e usufruisce del tempo di permanenza nel cortile passeggi… È regolarmente seguito sia dal cardiologo di fiducia che dal cardiologo della Asl sassarese e le prescrizioni di entrambi vengono scrupolosamente osservate. In caso di necessità, la richiesta di trasferimento presso altro Istituto penitenziario dotato di servizio assistenziale intensivo potrà essere avanzata dal competente dirigente sanitario dell’Istituto”.

Fa freddo nella cella di Alfredo, fa freddo in un corpo che si autoconsuma e nel tentativo di riscaldarsi Alfredo si fa una doccia e sviene fratturandosi il naso. Perde molto sangue perché dopo 98 giorni di sciopero della fame anche le piastrine e le proteine della coagulazione sono drasticamente cadute. Fenomeni di epistassi si erano verificati anche una settimana fa, prima di quella nota del Dap.

Il messaggio inviato dalla dottoressa Angelica Milia all’avvocato di Cospito

Il messaggio inviato a Luigi Manconi dalla dottoressa Angelica Milia

In solidarieta’ alla lotta di Alfredo sono numerose le iniziative che si stanno svolgendo in questi giorni, dai presidi agli striscioni in tutte le città.

Queste le iniziative in programma nel fine settimana:

Prosegue il presidio ad oltranza davanti al Ministero della Giustizia a Roma che si autoconvoca tutti i giorni alle 17.30. Sabato 28 gennaio si terranno presidi e manifestazioni a Trieste, Lecco, Bergamo e una biciclettata a Milano. Domenica 29 manifestazione a Saronno.

Roma

 

Bergamo

 

Lecco

Milano

Trieste

 

L’udienza in Cassazione sul ricorso presentato dalla difesa di Alfredo Cospito è stata anticipata al 7 marzo. Ne ha dato notizia questa mattina l’avvocato Flavio Rossi Albertini, che aveva depositato un’istanza per chiedere di anticipare l’udienza, fissata per il 20 aprile, a causa delle condizioni di salute di Alfredo.
Ma il 7 marzo è ancora troppo tardi, bisogna intensificare le mobilitazioni e articolarle per potenziarle. In questo senso Osservatorio Repressione ha lanciato per domenica 29 un’assemblea nazionale on line per collegare tutte le iniziative:

cari compagni e care compagne,
fermo restando l’insofferenza per questa modalità di confronto, ma visto il precipitare della situazione di salute riguardante il compagno Alfredo,
la piattaforma Morire di pena (a cui l’Osservatorio Repressione ha aderito) sente la necessità di convocare un’assemblea nazionale on-line per domenica, alle ore 15:30, per provare a immaginare degli interventi coordinati da mettere in campo per la prossima settimana.
Questo il link a cui è possibile connettersi: https://meet.google.com/yrr-mcjp-bee

 

 

 

Stasera presidio solidale per Tonio, un compagno anarchico arrestato ieri a Firenze con l’accusa di danneggiamento con finalità di terrorismo

Le accuse di danneggiamento con aggravante di terrorismo sono per alcuni danneggiamenti alle linee della tav tra Firenze e Bologna. Attualmente Tonio è a Sollicciano in isolamento. Probabilmente sarà trasferito in un carcere con regime di AS2.

Di seguito riportiamo il comunicato di convocazione del presidio:

STASERA PRESIDIO SOLIDALE PER TONIO, ORE 21 CARCERE DI SOLLICCIANO
Ieri mattina hanno arrestato un nostro compagno, Tonio, mentre usciva da Corsica. Gli inquirenti parlano di sei attacchi alla linea dell’alta velocità tra Firenze e Bologna.
Non sappiamo chi abbia compiuto questi attacchi, ma non fatichiamo a immaginare quali siano le motivazioni che potrebbero aver spinto qualcuno ad agire. Chiunque abiti
o conosca il Mugello sa di cosa parliamo. In realtà basta fare una ricerca di due minuti su internet per capire cosa rappresenta il Tav per il Mugello. I giornali evocano la
strategia della tensione, confidando nella scarsa memoria di questo paese. Come se l’odio dello stato e dei fascisti verso il movimento di allora e il disprezzo che
mostrarono per la vita umana possano essere associati all’amore per un territorio e per quella vita che proprio il Tav ha distrutto e continua a distruggere. Era il 2012, dopo
solo tre anni dal primo treno partito, e già erano stati calcolati 57 km di corsi d’acqua persi. 57. kilometri. Una tragedia annunciata sin dal progetto iniziale. Un ecosistema
distrutto anche secondo la stessa magistratura che oggi accusa Tonio, che condannò ben 19 tra dirigenti e direttori dei lavori per quello che era un disastro troppo evidente
per essere insabbiato. Ad essere insabbiate furono invece proprio le stesse condanne, annullate con un colpo di spugna finale dalla cassazione. Ma non è per ignoranza
che si associano queste azioni alla strategia della tensione. Come si trasforma il danneggiamento di un quadro elettrico in una punizione esemplare? Aspetta, com’era la
risposta? Ah già.. il terrorismo! Il punto della questione è sempre più evidente: quando si parla di pene non è importante cosa hai fatto, è importante chi sei, quali sono le
tue idee e quanto si teme che possano diffondersi. In questi giorni Alfredo Cospito sta morendo pur di non sottostare al regime di tortura del 41 bis. Regime che gli è stato
inflitto per una “strage” che non poteva ferire nessuno e non ha inftti ferito nessuno a parte il cantiere di una scuola carabinieri. Sempre questa settimana ad altri tre
compagni di Corsica sono stati notificati altrettanti avviamenti di indagini per associazione sovversiva con finalità di terrorismo per aver partecipato ad un imbrattamento al comando militare della Sardegna in cui una torcia è stata lanciata su della vernice prendendo inavvertitamente fuoco. Totale dei danni dell’azione: tre nanosecondi di fiamme accidentali e una macchia nera su una parete. Questa è la realtà in cui ci troviamo ad agire: la cosiddetta giustizia distorce come sempre se stessa quando si tratta di colpire chi lotta. A Tonio va tutta la nostra solidarietà.

Tonio libero. Tutti liberi.

Per scrivergli e mostrargli affetto (consigliamo con telegramma e posta 1)
Antonio Recati
Carcere circondariale di sollicciano
Via Minervini 2r,
50142, FIRENZE

Torino: perquisizione poliziesca al centro sociale Askatasuna

Questa mattina, a Torino, il centro sociale Askatasuna ha subito una perquisizione da parte delle forze dell’ordine. Durante le operazioni sono stati sequestrati tutti gli impianti audio presenti all’interno dello spazio sociale, oltre a diversi faretti e altri oggetti.

Sebbene non ancora formalmente confermato, la perquisizione di oggi sembra l’ennesima prova di forza che la procura di Torino mette in atto nei confronti di Askatasuna e della lotta NoTav.

La motivazione di questi sequestri risale infatti al concerto che Askatasuna organizzò il 15 ottobre 2022 per celebrare i 26 anni di vita e raccogliere adesioni per la campagna associazione a resistere. Un concerto che la questura aveva provato a vietare, senza riuscirci.

Ora, a distanza di tre mesi, dopo la consegna di decine di multe per un totale tra i 125mila e i 250mila euro, arriva un nuovo attacco.

Il racconto a Radio Onda d’Urto di Costanza, compagna che si trova fuori dal centro sociale Askatasuna. Ascolta o scarica.

Il caso di Alfredo Cospito, l’udienza in Cassazione sarà fra tre mesi, quando Alfredo sarà morto. Pagherete caro pagherete tutto maledetti assassini!

Da Rainews

Tratterà il ricorso del difensore dopo il no della Sorveglianza

Il caso di Alfredo Cospito, l’udienza in Cassazione sarà fra tre mesi

L’anarchico al 41 bis è in sciopero della fame da tre mesi nel carcere di Sassari

È stata fissata fra tre mesi, il 20 aprile prossimo, l’udienza in Cassazione che affronterà il ricorso presentato dal difensore di Alfredo Cospito.

L’anarchico al 41 bis è in sciopero della fame da tre mesi nel carcere di Sassari, contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha respinto un reclamo contro l’applicazione del carcere duro disposto nei suoi confronti per quattro anni. Lo rende noto l’avvocato Flavio Rossi Albertini.

Mail-bombing dei Radicali italiani: in poche ore centinaia di e-mail a Nordio
“Inondiamo di mail il Ministro Nordio per chiedere al nostro Stato ragionevolezza. Chiediamo che sia tolto il 41 bis a Cospito”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani. “Lo chiediamo noi che siamo contro ogni azione violenta e radicalmente contro i metodi di Cospito. Gli oltre 300 cittadini che in poche ore hanno aderito alla nostra iniziativa – online sul sito radicali.it – rappresentano quella parte di Paese che non tace e si batte mettendoci la faccia contro una palese ingiustizia che rischia di costruire martiri ed essere terreno fertile per ulteriori tensioni. Il sistema carcerario italiano è gravemente malato, lo denunciamo da decenni giorno dopo giorno. Questa vicenda è la punta di un enorme iceberg. Il Ministro Nordio ci ascolti in nome della giustizia giusta e del rispetto delle funzioni attribuite al carcere dalla nostra Costituzione”, concludono.