Altri 8 migranti morti a Lampedusa: governo e parlamento complici di quest’ennesima strage

La trimurti Meloni-Piantedosi-Salvini è responsabile! Il decreto anti-ONG e il Memorandum con la Libia sono i 2 strumenti della politica razzista antimmigrati di questo governo da contrastare

7 giorni abbandonati in mare senza alcun soccorso 

Mentre proprio oggi ci sono stati altri morti di migranti, altri 8 migranti stipati in un barcone partito da Sfax e diretto a Lampedusa, tra cui un neonato, uccisi dalla retorica imperialista razzista della “lotta ai flussi irregolari” di questo governo che, in realtà, maschera la criminale, razzista, politica dei respingimenti in continuità con i precedenti governi.

La politica dei “2 pesi e 2 misure” di questo governo: il Consiglio dei Ministri ha stanziato 55 milioni di euro per la realizzazione degli interventi in relazione all’esigenza di assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale metre, allo stesso momento, è stato rinnovato per altri tre anni il Memorandum di intesa tra l’Italia e il Governo di accordo nazionale libico. Meloni ha sottoscritto con il governo di Tripoli un patto che prevede di proseguire e rafforzare i respingimenti in mare delle persone che fuggono dai lager libici.

L’Italia, con il sostegno economico e politico dell’Ue, ha in questi anni destinato poco più di 124 milioni di euro per la fornitura di mezzi navali e terrestri, di motori, di strumentazione satellitare, di corsi di formazione, oltre che per la rimessa in efficienza di imbarcazioni e la fornitura di moduli abitativi per la creazione di un sistema integrato di controllo delle frontiere marittime e terrestri in Libia.

Si tratta di una stima al ribasso realizzata dall’osservatorio sulla spesa esterna in migrazione dell’Italia, The Big Wall, di ActionAid. Una spesa difficile da monitorare, sia per la complessità nelle modalità di gestione, sia per i continui silenzi e dinieghi che le Pubbliche amministrazioni coinvolte, in particolare ministero dell’Interno e ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, antepongono alle continue richieste di accesso alla documentazione di dettaglio relativa ai progetti”.

“Sullo sfondo un Parlamento che non ha mai svolto quella necessaria funzione di controllo sulla spesa che – secondo ActionAid – andrebbe estesa anche al merito delle attività finanziate, in particolare con riferimento alle conseguenze sui diritti umani delle persone migranti”.

La politica fascio-razzista antimmigrati di questo governo è sostenuta anche dal decreto anti-ONG che punta ad ostacolare o a impedire il soccorso in mare e lo sbarco dei migranti che vengono deportati in porti lontani da quello di approdo

FACOLTÀ DI LETTERE OCCUPATA – FUORI ALFREDO DAL 41-BIS

2 febbraio h22

FACOLTÀ DI LETTERE OCCUPATA CONTRO ERGASTOLO E 41 BIS

PER ALFREDO LIBERO!

Cambiare Rotta Roma

Come studenti e studentesse della Sapienza, nell’assemblea cittadina di  oggi, abbiamo deciso collettivamente di occupare la facoltà di Lettere in solidarietà ad Alfredo Cospito, contro ergastolo ostativo e 41 BIS.

A 106 giorni di sciopero della fame di Alfredo Cospito pensiamo sia importante prendere parola sulle problematicità del sistema carcerario. Dall’omicidio di 13 detenuti durante le rivolte carcerarie del marzo 2020, ai pestaggi subiti nelle celle nei mesi seguenti, lo stato conferma l’uso di strumenti di tortura come il 41 BIS e l’ergastolo ostativo prettamente volto a punire il dissenso nel nostro paese.

Fuori si tenta di criminalizzare la solidarietà e le lotte sociali. Le forze dell’ordine e lo Stato si premurano di fare raid nelle sedi sindacali, nei centri sociali, di inseguire ed arrestare studenti e studentesse per le strade del centro, di militarizzare una città intera per il “pericolo anarchico”, costruendo un clima di terrore. I “terroristi” scesi in piazza negli ultimi giorni sono studentə, lavoratricə, disoccupatə.

Abbiamo deciso di dare una risposta anche dall’università. Di Recente è diventato sempre più palese quanto questo sia un luogo di mercificazione del sapere, di ricatti e competizione. Specialmente in questa sede è fondamentale avere una possibilità di confrontarsi e iniziare a ragionare insieme delle alternative alla drammaticità del presente e all’inesistenza del futuro.

Non esiste e non chiediamo una “trattativa tra Stato ed anarchici” ma l’abolizione di torture istituzionalizzate.

FUORI ALFREDO DAL 41-BIS.

Ancora intimidazioni agli attivisti solidali con Alfredo Cospito. Tentativo di irruzione nella sede di Usb a Roma per identificare gli studenti ospitati

Il comunicato di ieri di OSA e Cambiare Rotta:

Basta caccia alle streghe.

È grave l’episodio che oggi ha colpito gli studenti medi e universitari di OSA e Cambiare Rotta: mentre costruivamo materiale divulgativo in solidarietà ad Alfredo Cospito, contro la tortura del 41bis, un esagerato – e al limite del ridicolo – dispiegamento di polizia e carabinieri ha provato a entrare nella sede del sindacato di Usb che ci ospitava, senza mandato, con la pretesa di identificare gli studenti (per lo più minorenni) presenti.

La solidarietà umana e politica ad Alfredo Cospito è più che legittima e non si deve reprimere, così come la lotta contro il 41bis, strumento di tortura e, troppo spesso, vendetta contro chi lotta contro sistema.

Il Governo non solo sta lasciando morire Alfredo ma sta anche innalzando un pericoloso clima da “caccia alle streghe” contro chiunque osi dissentire con le ingiustizie della nostra società. Una caccia alle streghe contro le idee e che andrà a colpire tutte le lotte conflittuali e democratiche nel nostro paese.

È una facile via di fuga, per un governo che ha difficoltà a mantenere le sue promesse elettorali e con una grave situazione sociale nel paese, creare un nemico interno, il “pericolo anarchico” che ciclicamente torna nella storia del nostro paese.

Andrà mantenuta alta la vigilanza democratica per evitare un ulteriore scivolamento verso uno stato di Polizia, la lotta continua.

OSA ROMA

“Alfredo Cospito fuori dal 41bis!” – iniziative a Taranto e in Puglia. Da Proletari Comunisti

Iniziativa al Tribunale di Taranto venerdì

Nei giorni scorsi sono stati appesi striscioni presso il carcere e il tribunale, e inviata lettera aperta ad avvocati e giuristi per Alfredo Cospito

Lunedì, all’iniziativa presso la casa del popolo di Lecce è intervenuta una compagna di Proletari Comunisti. Di seguito il suo intervento:

Per i detenuti politici rivoluzionari il 41bis viene applicato con una funzione di vendetta verso coloro che non si pentono, che rivendicano la loro militanza rivoluzionaria (come appunto Alfredo Cospito), e con una funzione deterrente anche verso l’esterno.

Lo Stato borghese, i governi vogliono imporre dentro e fuori la loro “pace sociale” ancora di più oggi nella fase di crisi, partecipazione alla guerra inter imperialista, e ancora di più oggi da parte di un governo Meloni moderno fascista che punta a stravolgere anche i diritti costituzionali, che fa stare nel proprio seno (parlamento, Camera, Senato, governo) personaggi dichiaratamente fascisti, in aperto contrasto con le stesse leggi antifasciste, antirazziste; e che ora con le nuove prossime norme del Min. della giustizia vuole continuare a coprire i politici corrotti, i fascisti, la criminalita’ “legale”.

La stessa cattura di Messina Denaro viene usata per rafforzare e dare nuova legittimazione al regime del 41bis e dell’ergastolo ostativo, mettendo sempre sullo stesso piano (vedi le dichiarazioni di Nordio sulle intercettazioni), mafia e terrorismo, intendendo chiaramente per “terrorismo” le organizzazioni, le lotte dei rivoluzionari, dei comunisti, per rovesciare con tutte le armi necessarie questo sistema capitalista, il suo Stato, ai suoi governi.

La repressione che questo Stato sta portando da tempo avanti ed avanza sempre di più per colpire le lotte e le loro avanguardie che fuoriescano dai limiti imposti dalla legislazione borghese, trova la sua punta di iceberg verso i prigionieri politici; cioè verso chi, in varie maniere, con cui si può essere d’accordo o meno (noi non siamo d’accordo con gli anarchici con la loro visione strategica, la loro politica e spesso anche la loro pratica), pone di fatto la verita’, necessita’ della lotta armata contro uno Stato che attacca i diritti della maggioranza delle masse, dei proletari, da quelli più elementari e quotidiani, il diritto al lavoro, al salario, alla sanita’, alla scuola, a quelli più generali, uno Stato che oggi ci trascina nella guerra.

Ma da un lato questo Stato con la repressione si mostra forte, dall’altro, proprio per questo, mostra di avere paura anche del solo fatto che si alluda ad un cambiamento radicale di questa società.

In questo contesto va visto l’accanimento dello Stato contro Alfredo Cospito. Che, non dimentichiamo, ha gia’ scontato la condanna per aver ferito a Genova il dirigente dell’Ansaldo Roberto Adinolfi, e ora viene accusato di aver posto dei pacchi bomba davanti alla scuola allievi dei carabinieri di Fossano che non hanno causato né morti né feriti. Ma questo viene considerato strage politica contro lo Stato e per questo lo si vuole segregare a vita. La sua colpa è aggravata dal fatto che continua a lottare con lo sciopero della fame e in questo senso è un’indicazione vivente a non piegarsi.

Il regime del 41bis, giustamente l’abbiamo definito “tortura bianca”, è un isolamento a 360 gradi, non solo con l’esterno con i propri familiari, ma anche all’interno del carcere con gli altri detenuti. E’ vietato ricevere posta, libri, è vietato anche salutarsi tra detenuti, c’è di fatto il divieto di comunicazione, di parola.

Questo è uccidere una persona. E giustamente Cospito in una sua lettera ha scritto: “La vita non ha senso in questa tomba per vivi”.

Ma ancora una volta lo Stato, la giustizia borghese oltre che reazionaria, repressiva, è anche “stupida”: ha voluto mettere a tacere un anarchico e ha sollevato una pietra che gli sta comunque ricadendo sui piedi, la vicenda di Alfredo, con il suo indomito sciopero della fame, è diventata di dominio pubblico, ha suscitato vasta solidarieta’ anche da realta’ molto diverse, tante e continue iniziative, manifestazioni.

Oggi questa mobilitazione va continuata, sviluppata ancora di più, estesa, utilizzando vari mezzi e forme, investendo da ogni realta’ di lotta ai democratici sinceri, e portandola sempre di più tra le masse popolari, i lavoratori spiegando perchè questa repressione riguarda tutti coloro che si ribellano, che lottano contro lo stato esistente, e che la repressione dello Stato borghese ai rivoluzionari è parte centrale della guerra di classe tra proletari, masse popolari e padroni, Stato, governi al servizio di questo sistema di sfruttamento, di mancanza di lavoro, di guerra, di miseria, di attacco ai diritti civili e alla stessa democrazia.

Tutte le solidarieta’ sono importanti, ma noi in questa battaglia vogliamo soprattutto la solidarieta’ che rispetti quello che ha scritto lo stesso Alfredo Cospito“fino alla fine contro il 41bis e l’ergastolo ostativo”: “mi opporró con tutte le forze all’alimentazione forzata. Saranno costretti a legarmi nel letto… Alla loro spietatezza ed accanimento opporró la mia forza, tenacia e la volontá di un anarchico e rivoluzionario cosciente…”. 

La nostra parola d’ordine è, quindi, “Fuori Alfredo Cospito dal 41 bis, no all’ergastolo ostativo; salvare la vita e la sua identità politica”.

Questo è oggi ciò che va conseguito in tutti i modi possibili.
Dobbiamo vincerla questa battaglia di Alfredo, con Alfredo.
Se vinciamo avremo fatto un passo in avanti per la lotta contro questo Stato borghese assassino.

Roma: Fermati e portati in caserma attivisti per una scritta in solidarietà con Cospito

Martedi 31 gennaio, intorno alle 19 , quattro compagni che stavano facendo una scritta in solidarietà con Alfredo Cospito, in piazza di Porta Maggiore, sono stati portati in caserma con l’intervento di sette volanti e della Digos. Da Flavio Rossi Albertini, avvocato di Alfredo Cospito, gli ultimi aggiornamenti sulle condizioni di salute di Alfredo e commento sul vergognoso dibattito mediatico delle ultime ore

Corrispondenze di Radio Onda Rossa  dal presidio solidale  sotto la caserma dove sono stati portati i compagni fermati

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e sempre dai microfoni di Radio Onda Rossa, l’avv. Flavio Rossi Albertini ci aggiorna sulle condizioni di salute di Alfredo Cospito Ascolta o Scarica

41 BIS: COSPITO TRASFERITO A OPERA (MILANO). INTERVISTA ALL’AVVOCATO FLAVIO ROSSI ALBERTINI

Alfredo Cospito, esponente anarchico costretto al 41 bis e in sciopero della fame ormai da 103 giorni, è stato trasferito oggi, lunedì 31 gennaio, dal carcere di Bancali (Sassari) al penitenziario di Opera a Milano e ricoverato nel padiglione del Servizio assistenza intensificata, dedicato ai pazienti con gravi patologie. A Opera ci sono medici specializzati nell’intervenire in casi di emergenza dovuta al possibile precipitare della situazione, anche perché l’esponente anarchico ha già ribadito più volte che non accetterà somministrazioni di cibo, intendendo continuare lo sciopero della fame contro il 41 bis.

Il difensore di Cospito, Flavio Rossi Albertini, ha rivolto una nota al ministro Nordio per la fine del 41 bis al suo assistito, dopo quello analogo che si discuterà il 7 marzo in Cassazione. Il Guardiasigilli ha tempo fino al 12 febbraio per rispondere. In assenza di notizie, il ricorso verrà considerato respinto. Sull’istanza si esprimerà entro il 12 febbraio, con un proprio parere, sia la Dna (Direzione nazionale antimafia) e l’Antiterrorismo. Nei due ricorsi, l’avvocato Rossi Albertini fa riferimento a “fatti nuovi” sul caso, come le motivazioni della sentenza del 2019 con cui la Corte d’Assise di Roma ha assolto tutti gli imputati, anarchici, proprio dall’accusa di associazione con finalità di terrorismo.

L’intervista all’avvocato Flavio Rossi Albertini. Ascolta o scarica

Slitta intanto a domani, martedì 31 gennaio, alle ore 12, la presenza del ministro Nordio in Commissione Giustizia alla Camera, chiamato al question time dall’interrogazione presentata da Alleanza Verdi – Sinistra, dove si chiede la fine della misura del 41 bis.

L’intervista a Devis Dori, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra e della Commissione Giustizia della Camera. Ascolta o scarica

Governo, forze di destra e buona parte dei media mainstream insistono intanto sulla  – surreale – “linea della fermezza”, schiacciando l’intera vicenda sul piano dell’ ordine pubblico – se non quando addirittura dell’“eversione” – tralasciando invece il piano politico, con la battaglia per la vita di Cospito, contro il 41bis, l’ergastolo ostativo e più in generale la disastrosa situazione carceraria italiana. Di questo scrive oggi su Il Domani lo scrittore, traduttore e docente Cristian Raimo, con un articolo dal titolo “Democrazia e media, le altre tragedie del caso Cospito”.

L’intervista a Cristiano Raimo. Ascolta o scarica

Di tutt’altro tenore, rispetto alla linea della destra di Governo e di diversi media mainstream, è il senso dell’appello di un folto gruppo di artiste-i, rivolto a Nordio e alle istituzioni, affinchè “intervengano prima che sia troppo tardi’.

I primi firmatari sono Valerio Mastandrea, Jasmine Trinca, Michele Riondino, Paolo Calabresi, Ascanio Celestini, 99 Posse.

L’appello:

Alfredo Cospito è un detenuto anarchico in sciopero della fame da più di 100 giorni per protestare contro il 41 bis, e l’ergastolo ostativo, a cui è sottoposto assieme ad altri 750 esseri umani. Lo accusano di aver commesso una strage più grave di quella di Capaci e via D’Amelio. Lo accusano di un attentato che però non ha causato né morti né feriti. Dicono sia il leader degli anarchici ma gli anarchici, come è noto, rifuggono capi o padrini di sorta.

“Per questo Alfredo ha iniziato una lotta con il suo corpo, una lotta terribile che lo sta conducendo alla morte, nella totale indifferenza di coloro che dovrebbero e potrebbero intervenire. Il 13 gennaio il difensore di Cospito ha rivolto una richiesta al ministro per revocargli il 41 bis, il ministro ha trenta giorni per decidere, nella sua inerzia e indifferenza i giorni scorrono inesorabilmente e Alfredo potrebbe morire da un momento all’altro.

La lotta di Alfredo ci chiama a ragionare sul senso di umanità e di utilità delle leggi del nostro Paese, sull’evidente dismisura tra reato e pena. Per questo Alfredo Cospito è pronto a morire – Non si tratta solo di una vicenda personale o di buonismo, ma di affermare un principio. Per questo chiediamo al Ministro e alle istituzioni di intervenire prima che sia troppo tardi”.

INIZIATIVE – Tra martedì 31 gennaio e giovedì 2 febbraio annunciate infine altre mobilitazioni a Roma, dopo le cariche e le 41 denunce comminate dopo l’iniziativa solidale dello scorso fine settimana a Trastevere.

Di seguito, la locandina:

Sempre a Roma, martedì 7, un’iniziativa organizzata dai firmatari dell’appello “Morire di pena”:

Prossime iniziative a Milano

Ancona

Torino

Padova: perquisizioni e divieti di dimora contro il Cso Pedro e chi si batte per il diritto all’abitare

Padova 7 divieti di dimora in tutta la provincia per altrettanti compagne e compagni, in particolare legati al centro sociale Pedro. All’alba ci sono state anche una ventina di perquisizioni, non solo nella città ma anche in altre zone del NordEst.

Il Tribunale motiva l’ordinanza restrittiva facendo riferimento, in particolare, a quanto accaduto nel novembre 2022, con le cariche poliziesche in occasione dello sgombero di quattro appartamenti Ater, occupati da anni nel quartiere Palestro. Cariche e tensioni che si erano verificati sia in via Melette, dove era avvenuto lo sgombero, che sotto la sede Ater, raggiunta da un partecipato corteo spontaneo.

Annunciata oggi pomeriggio, martedì 31 gennaio alle ore 18, una prima risposta di piazza, con un presidio sotto il Comune di Padova.

La corrispondenza di Radio Onda d’Urto con Lisa, compagna del cso Pedro di Padova. Ascolta o scarica