PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)
Comitato Centrale
5 giugno 2022
Appello del Partito Comunista dell’India (maoista)
Facciamo della settimana di azione internazionale dal 13 al 19 settembre un successo
per la liberazione dei prigionieri politici ed esigere la fine agli attacchi con droni, come da appello del ICSPWI
L’ICSPWI ha lanciato un appello a tenere, dal 13 al 19 settembre, una Settimana d’azione per la liberazione dei prigionieri politici e la fine degli attacchi con droni contro il popolo e le masse nelle aree del movimento rivoluzionario in India, in occasione del 93° anniversario della morte del compagno Jatin Das, compagno di eminenti rivoluzionari come i compagni Bhagat Singh, Rajguru e Sukhdev. Il Comitato Centrale del nostro Partito, PCI (Maoista), fa appello a tutte le unità del Partito, al PLGA, agli organismi popolari rivoluzionari, ai rivoluzionari, agli operai, contadini, studenti, intellettuali, donne, minoranze religiose, dalit e tribali, ai partiti e organizzazioni marxisti-leninisti-maoisti, alle organizzazioni e singoli antimperialisti, alle nazionalità e classi oppresse dei vari paesi del mondo a partecipare con ferma determinazione alla Settimana d’Azione e a farne un successo.
Sullo sfondo dell’ulteriore intensificazione della crisi finanziaria ed economica dell’imperialismo, per superarla gli imperialisti stanno attuando politiche di globalizzazione dei mercati al servizio delle loro multinazionali e di rapina delle risorse naturali. Per accelerare la privatizzazione nei paesi semi-coloniali e semi-feudali arretrati, portano al potere i partiti fascisti. In questo contesto, nell’India semi-coloniale e semi-feudale hanno portato al potere il governo Modi, capo del partito fascista brahmanico Hindutva RSS-BJP. Da quando il governo Modi è in carica, gli attacchi fascisti si sono ulteriormente intensificati in tutto il paese. Gli organi costituzionali sono zafferanizzati/fascistizzati.
Nel bilancio nazionale della difesa gli stanziamenti del governo per forze di polizia, paramilitari ed esercito sono costantemente aumentati ed il paese è sempre più militarizzato. Sono state approvate diverse leggi antipopolari, in particolare leggi repressive draconiane contro gli interessi degli operai, contadini, classe media, dei piccoli e medi commercianti ambulanti e negozianti. I governi fascisti non si occupano dei problemi quotidiani, fondamentali e vitali del popolo. Fanno grande propaganda contro il terrorismo e l’estremismo di sinistra che mettono in pericolo la sicurezza del paese. I media borghesi amplificano questa propaganda. Ne sono parte la legge sulla prevenzione delle attività illecite (UAPA)-2019, la legge di emendamento sulla Commissione per i diritti umani-2019, la legge di emendamento della NIA-2019, la legge di emendamento sul diritto all’informazione-2019 e altre simili che calpestano ogni minima libertà e autonomia del popolo. Ne conseguono attacchi fascisti contro attivisti dei diritti umani, attivisti sociali, avvocati, dirigenti operai e contadini, attivisti democratici, masse tribali in lotta per il loro ‘jal-jungle-zameen-ijjat-adhikar'(‘a noi il potere nel nostro villaggio’), musulmani, donne, studenti, insegnanti, docenti, accademici e artisti. Vengono implicati in false imputazioni secondo leggi draconiane come l’UAPA e il Sedition Act, imprigionati e sottoposti a torture fisiche e mentali.
Soprattutto negli ultimi 50 anni è diventata prassi comune arrestare dirigenti, quadri, attivisti di Organizzazioni di massa, presidenti e membri dei Comitati Popolari Rivoluzionari, attivisti della Milizia popolare, simpatizzanti del nostro partito, che combattono per liberare il paese dallo sfruttamento e oppressione imperialista e delle classi dominanti e stabilire un sistema di Nuova Democrazia, arrestare dirigenti, attivisti e simpatizzanti di organizzazioni che lottano per la liberazione di nazionalità come i Kashmir, Naga, Manipur, Asom e Bodo.
Centinaia di loro languiscono nei carceri nelle aree del nostro movimento. Forze di polizia e paramilitari non si preoccupano delle ripetute pronunce della Corte Suprema che raccomandano il minimo uso della forza quando si tratta di movimenti popolari, né dei numerosi rapporti redatti da agenzie governative quali le Commissioni per i diritti umani per gli omicidi in carcere, le atrocità sulle donne e le torture ad opera della polizia. Al contrario, imprigionano attivisti di varie organizzazioni popolari e sociali, minacciano gli avvocati che si occupano dei loro processi e negano giustizia a tutti loro. La polizia non risparmia gli attivisti che difendono i diritti e gli avvocati che professionalmente lavorano con impegno per la liberazione dei prigionieri politici.
Le associazioni che dovrebbero proteggere gli interessi di avvocati e clienti sono degenerate in “Khap Panchayats” che ordinano agli avvocati di non occuparsi di nessun caso contro musulmani, cristiani, Dalit e maoisti. I magistrati che indagano su arresti illeciti e indiscriminati di indigeni innocenti vengono attaccati. Il magistrato distrettuale di Sukma Prabhakar Gwal è stato rimosso dal suo incarico in nome “dell’interesse popolare”. Il vice direttore della prigione centrale di Raipur, Varsha Dongre, è stato sospeso. Le atrocità sessuali sono usate come arma per sopprimere i movimenti.
C’è una pressione costante sul popolo perché si arrenda, perché le persone diventino informatori e si uniscano alle forze di polizia e paramilitari. Cercano di allettarle in ogni modo. Migliaia di persone hanno abbandonato i loro villaggi perché non potevano più sopportare le molestie della polizia.
Il leader del Fronte Democratico Rivoluzionario (RDF), professor Saibaba, lo scrittore rivoluzionario Varavara Rao, il professor Anand Teltumbde e tutti gli imputati della montatura Bhima Koregaon languiscono in prigione da anni. Uno di loro, padre Stan Swamy, è stato assassinato in prigione, privato delle più elementari cure mediche. Il membro del CC del nostro partito, compagno Milind Teltumbde, è stato assassinato nell’attacco di Mardintola-Pareva, realizzato in collaborazione dal governo fascista Hindutva di Modi e dal governo statale locale. Il governo Modi cospira per uccidere anche gli altri, in un modo o nell’altro. Nonostante a Varavara Rao sia stata concessa la libertà su cauzione su pressione dei movimenti popolari, egli continua ad essere detenuto agli arresti domiciliari. A Sudha Bharadwaj è stata concessa la libertà su cauzione, ma restano in vigore tutte le restrizioni. Esigiamo per loro la revoca di ogni restrizione.
Altri imputati dello stesso processo soffrono di parecchie malattie prolungate. Dobbiamo chiedere il loro rilascio immediato.
La Procura Nazionale fa ostruzionismo contro tutti i loro ricorsi per il rilascio su cauzione. Sappiamo che molti esperti giudiziari del Paese e del mondo si oppongono duramente a tutto ciò.
I membri del nostro Ufficio Politico del CC del nostro Partito e il responsabile del Dipartimento Orientale, compagno Kishanda (Prasant Bose) e la compagna Sheela Marandi del CC sono stati arrestati a Saraikela dalla polizia del Jharkhand il 12 novembre 2021.
Il compagno Kishanda ha 76 anni e dal 2014 soffre di patologie coronariche, angina, cancro alla prostata, artrosi, ipertensione, diabete e altre malattie ancora. La compagna Sheeladi soffre di ipertensione e ipertrofia ventricolare, calcoli della cistifellea, osteoartrite, osteoporosi e cataratta.
Erano in terapia. Le loro malattie necessitano cure immediate e urgenti. Ma il governo intende invece imprigionare e uccidere il compagno Prasant Bose, sostenendo che è l’imputato principale del caso Bhima Koregaon.
In realtà l’autorevole Arsenal Forensic Lab, statunitense ha già dimostrato che il caso Bhima Koregaon è una montatura del governo. La Procura non ha neppure presentato in tempo l’atto di accusa. La magistratura, che dovrebbe annullare il procedimento e rilasciarli, obbedisce ai diktat del governo. Alla procura sono stati dati pieni poteri per questo processo.
Il membro del CC e del Comitato Zonale Speciale dei Ghati Occidentali, il compagno Vijay (BG Krishnamurty) è stato arrestato insieme alla compagna Savitri nel villaggio di Sultan Batheri nel distretto di Wayanad nel Kerala il 9 novembre 2021.
Il membro del CC, compagno Kanchanda (Arun Kumar Bhattacharya) è stato arrestato insieme ad Aakash Urang (Rahul/Kajallon) il 5 marzo 2022 in una piantagione di tè nella zona di Udarband ad Asom. Ha 72 anni e guidava il movimento rivoluzionario in clandestinità nonostante soffra da tempo di diverse malattie.
Il Membro del CC, compagno Jaspalji (Vijay Kumar Arya), è stato arrestato nel villaggio di Samhata nella giurisdizione della stazione di polizia di Rohtas del distretto di Rohtas in Bihar il 13 aprile 2022.ù
Il giornalista Rupesh Kumar Singh (Bhagalpur), Anil Yadav (Rafiganj, Aurangabad) , Rajesh Gupta, Umesh Chowdary (Samhata, Rohtas) sono stati perseguiti dalla Procura Nazionale secondo le leggi draconiane.
I governanti borghesi e compradori al potere pianificano di assassinare tutti loro e in particolare la direzione del nostro partito, perseguendoli secondo le diverse leggi draconiane e uccidendoli in carcere. Calpestano principi democratici quali “la prigione non è una necessità”, “La cauzione è la regola”. La Corte Suprema ha ordinato di dare prioritaria importanza ai ricorsi per la cauzione ma nessuno se ne preoccupa. Questo è incostituzionale.
Il governo Hindutva Modi non ha arrestato i veri cospiratori, un insegnante Hindutva, Milind Ekbote, e Anil Bhide hanno violato la democrazia formale. Nessun agente di polizia è stato punito, nonostante i rapporti sui massacri di Sarkinguda e di Edsametta in Chhattisgarh indicassero che si trattava di crimini della polizia. Nessuno parla degli assassini di padre Stan Swamy. In tutto paese continuano linciaggi di massa scatenati da decine di organizzazioni estremiste Hindutva al canto di “Gayi, Ganga, Geeta”. Nonostante organizzazioni abbiano avuto un ruolo negli omicidi di Narendra Dabholkar, Govind Pansare, Kalburgi e Gowri Lankesh, continuano ad operare “legalmente”.
Minoranza religiosa del Paese, i musulmani, sono la maggioranza nelle carceri. Dalit e indigeni oppressi sono imprigionati a migliaia senza colpa. Tutti gli imputati secondo le leggi TADA, POTA e l’attuale UAPA (leggi repressive draconiane, ndt) provengono principalmente dalle classi povere e appartengono alle comunità musulmane, dalit e tribali. Padre Stan Swamy aveva scritto nel suo rapporto di inchiesta che il 97% dei tremila indigeni rinchiusi per anni nelle prigioni del Jharkhand erano accusati di false imputazioni. Soprattutto, la maggior parte dei prigionieri politici è tenuta in carcere senza processo. Attivisti per i diritti umani, attivisti sociali, avvocati, democratici, laici, progressisti, patrioti, poeti, scrittori e artisti che si battono per i diritti delle donne e dei Dalit, delle minoranze tribali e religiose sono attaccati. Sono bollati come “maoisti urbani” e imprigionati. Sono condannati all’ergastolo o a lunghi anni di carcere duro. Migliaia di persone sono tenute dietro le sbarre per anni con false accuse e alla fine vengono riconosciute non colpevoli.
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