Giù le mani da Hannoun e tutti i palestinesi presi di mira, la solidarietà con la resistenza del popolo palestinese non è reato!

Respingere la montatura giudiziaria e poliziesca 

Libertà per Hannoun e tutti gli indagati palestinesi!

La solidarietà con la Resistenza palestinese non è reato!

Massima solidarietà a Mohammed Hannoun e a tutti i palestinesi arrestati in Italia con l’accusa di terrorismo, sulla base di prove ancora una volta fornite da Israele.

Hannoun, presidente dell’Associazione Palestinesi d’Italia e gli altri 8 compagni palestinesi arrestati questa mattina, sono accusati di aver sostenuto associazioni dichiarate illegali da uno stato illegale e genocidiario. La loro vera colpa è di aver quindi cercato di rompere l’assedio imposto a Gaza, raccogliendo fondi per sostenere i palestinesi della striscia, fornendo aiuti e supporto necessari per progetti umanitari e civili mentre il regime sionista tenta di portare a termine il suo progetto genocidiario strangolando il popolo palestinese con la complicità dello stato italiano e di tutti i suoi apparati.

La comunità palestinese in Italia e il movimento di solidarietà per la Palestina sono da tempo sotto attacco da parte dell’entità sionista e dell’imperialismo statunitense. Nell’ottobre 2024, gli Stati Uniti hanno sanzionato Hannoun e l’ABSPP. Di nuovo, nel giugno 2025, gli Stati Uniti hanno sanzionato La Cupola d’Oro , insieme a diverse organizzazioni benefiche palestinesi internazionali. Nonostante il fatto che le sanzioni statunitensi non abbiano apparentemente alcun effetto legale in Italia, il giudice istruttore ha citato le sanzioni statunitensi come motivo per arrestare e incarcerare Hannoun e i suoi connazionali palestinesi, perché “hanno continuato la loro attività” – del tutto legale in Italia – “nonostante fossero elencati e designati dagli Stati Uniti”.

Mentre l’Italia continua a mantenere i suoi rapporti militari ed economici con il regime terrorista di Israele, si avvia a conclusione il processo italiano alla resistenza palestinese, costruito sulla base di accuse mosse da Israele e non supportato da alcuna prova che lo legittimi a livello internazionale. E ora questo governo filotrumpiano marcia verso una dittatura aperta con l’obbiettivo di colpire prima di tutto la solidarietà al popolo palestinese, attraverso un rodato uso politico dell’apparato giudiziario italiano volto a colpire il dissenso e a intimidire chi denuncia l’occupazione e i crimini commessi contro il popolo palestinese.

Contro ogni tentativo di criminalizzare la solidarietà e l’umanità, ribadiamo il nostro impegno a mobilitarci per la liberazione di tutti i prigionieri politici palestinesi, quelli di queste ore e quelli ingiustamente detenuti da tempo, come Anan Yaeesh o Ahmad Salem.

Il sostegno al popolo palestinese, che subisce l’oppressione coloniale e il genocidio da parte di Israele, non è terrorismo, così come non è terrorismo la resistenza, in tutte le sue forme, di un popolo oppresso contro l’oppressore.