Prisoners for Palestine info SRP

Prisoners for Palestine ha lanciato il suo sito web che dettaglia la lotta di tutte le persone che si trovano nelle prigioni britanniche per il loro sostegno alla Palestina.

Dalle sbarre delle prigioni israeliane, i prigionieri palestinesi inviano questo messaggio a loro:

La nostra lotta per la liberazione è stata e rimane parte integrante della lotta internazionale contro le forze del colonialismo, dell’imperialismo, del sionismo e della reazione. Di conseguenza, salutiamo tutti i prigionieri politici nel mondo, la lotta del movimento di liberazione dei Neri in America, la lotta dei popoli indigeni per l’autodeterminazione e la liberazione, e tutte le forze di liberazione nel mondo, e chiamiamo a rafforzare il rapporto tra questi movimenti e tutte le comunità palestinesi in esilio e diaspora.

Seguiamo con orgoglio i vostri sforzi, e apprezziamo molto il vostro sostegno ai prigionieri nelle prigioni dell’occupazione, in particolare la campagna di solidarietà con i prigionieri bambini, i detenuti amministrativi e le campagne di solidarietà con i prigionieri malati e ammalati e gli scioperanti della fame, e con le nostre coraggiose donne prigioniere nelle prigioni dell’occupazione. Valutiamo la vostra posizione di principio nel sostenere la lotta del movimento dei prigionieri palestinesi per la liberazione, poiché si trova in prima linea nel confrontarsi con il colonialismo sionista e il suo regime razzista di coloni.

La nostra libertà come prigionieri in Palestina arriverà inevitabilmente con la liberazione di tutto il nostro popolo. Sconfiggeremo le prigioni con la fine della colonizzazione sionista in Palestina.

Viva la solidarietà internazionale con il popolo palestinese – vittoria ai popoli in lotta!

riunione soccorso rosso internazionale report – non una parola su Anan e i prigionieri politici palestinesi in Italia (?)

Soccorso Rosso Internazionale

Di fronte alla controrivoluzione preventiva, rafforziamo la nostra resistenza!

Pubblicato il 20 ottobre 2025

“È nostro dovere lottare per la nostra libertà.

È nostro dovere vincere.

Dobbiamo amarci e sostenerci a vicenda.

Non abbiamo nulla da perdere se non le nostre catene.”

Assata Shakur

All’inizio di ottobre 2025, le delegazioni di Zurigo, Ginevra, Stoccarda, Amburgo, Bruxelles, Tolosa, Milano, Torino e Roma si sono incontrate per la Conferenza Internazionale del Soccorso Rosso, che si è tenuta due volte l’anno. La conferenza si è svolta in un contesto globale di crescenti contraddizioni interimperialiste, di una tendenza alla reazione e alla guerra, dello sviluppo della controrivoluzione preventiva e della resistenza che la contraddistingue, come quella dei giovani che si sollevano in tutto il mondo.

La nostra conferenza era ovviamente dedicata al nostro impegno per la liberazione di tutti i prigionieri rivoluzionari che incarnano esperienze avanzate di lotte anticapitaliste e antimperialiste e per la nostra emancipazione collettiva, come Hanna, Maja e tutti gli antifascisti del cosiddetto “affare Budapest”, la rivoluzionaria tedesca Daniela Klette, gli attivisti delle Brigate Rosse, i prigionieri del PCE(r) e del GRAPO, e i prigionieri anarchici Nikos Maziotis e Alfredo Cospito. La vittoria della liberazione di Georges Abdallah lo scorso luglio, alla quale abbiamo modestamente contribuito per 20 anni, sottolinea che in questa lotta, solo la resistenza dentro e fuori le carceri è la via da seguire per conquistare la libertà.

Il nostro lavoro si è concentrato in particolare sulla corsa alla militarizzazione e sulla tendenza alla guerra in Europa, che sono espressione della perdita di egemonia dell’imperialismo occidentale, europeo in particolare, e di una profonda crisi del capitalismo. In questo senso, la campagna ReArm Europe, che prevede 800 miliardi di investimenti in armamenti in Europa, deve essere contrastata fermamente, rifiutando ogni forma di sciovinismo e facendo nostra la celebre formula di Karl Liebknecht: “Il nemico principale è nel nostro Paese”. Più che mai, è giunto il momento di affermare che nessuna pace sarà possibile senza porre fine al capitalismo. E che dobbiamo lottare e lavorare per le condizioni del necessario processo rivoluzionario.

Mentre il genocidio imperialista-sionista a Gaza continua da due anni, la situazione in Palestina ha assunto un posto di rilievo nelle nostre discussioni. In particolare, il cosiddetto piano di “pace” di Trump è stato denunciato per quello che è: un piano per imporre la capitolazione e il controllo coloniale della Striscia di Gaza. In questa situazione, dobbiamo sostenere fermamente la resistenza palestinese, il che significa affrontare l’imperialismo occidentale, come dimostrano le recenti mobilitazioni di massa in Italia e altrove. È nel contesto di questa lotta che diversi prigionieri della causa palestinese sono attualmente detenuti in Europa e negli Stati Uniti, come i Filton 24 e Casey Goonan, ai quali rinnoviamo la nostra piena solidarietà.


Abbiamo anche studiato l’evoluzione della situazione nelle diverse regioni del Kurdistan attraverso l’analisi della situazione concreta resa possibile grazie al contributo di diverse forze rivoluzionarie impegnate sul campo. Di fronte a eventi complessi e profondi cambiamenti tattici e strategici, appare più che mai importante sostenere il percorso di resistenza nel processo in corso che vede confrontarsi il fascismo turco, l’imperialismo e le diverse forze reazionarie nella regione. Qui come altrove, è nella costruzione di una solidarietà critica che possiamo dare vita a un vero internazionalismo rivoluzionario.

Infine, dalla nostra ultima conferenza del marzo 2025, la sinistra rivoluzionaria ha salutato importanti figure del nostro campo come l’attivista afroamericana Assata Shakur, il comunista marocchino Aziz Menebhi, il compagno Basavaraj del PCI (maoista), l’anarcosindacalista Octavi Alberola e le rivoluzionarie tedesche Brigitte Asdonk e Petra Krause. Rendere loro omaggio significa seguire le loro orme nel loro impegno a costruire una prospettiva rivoluzionaria in linea con le realtà soggettive e oggettive del nostro tempo.

Superare il capitalismo, costruire la solidarietà!

Soccorso Rosso Internazionale, 16 ottobre 2025

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