Repressione in Turchia e francia – info secours rouge/Soccorso Rosso Proletario

 

En janvier dernier, une vague d’arrestations a touché des dizaines de personnes accusés « d’appartenance à une organisation terroriste » et de « propagande en faveur d’une organisation terroriste », en l’occurrence le MLKP . Dans ce cadre, le tribunal a condamné cette semaine Deniz Aktaş (coprésidente de l’ESP, Parti Socialiste des Opprimés) à 17 ans et un mois de prison, Ebru Yiğit (membre des SKM, Assemblées des femmes socialistes) à 17 ans et un mois, et le socialiste Mert Unay à 20 ans et six mois, assortis d’une ordonnance de détention provisoire. La militante Nurcan Güllubudak a également été condamnée à 14 ans et sept mois de prison.

France : Détenu en centre de rétention, Berdan Efe Özder est en grève de la faim

 

Suite à sa participation à une action devant l’ambassade d’Égypte à Paris pour dénoncer la complicité égyptienne avec le génocide en Palestine, Berdan Efe Özder a été arrêté, placé en garde à vue puis en centre de rétention . Soumis à une expulsion et à une interdiction de venir en France durant 2 ans, il a fait appel de cette décision et il est maintenu en détention en attendant l’audience. Il est en grève de la faim depuis son arrestation pour protester contre cet emprisonnement injuste alors que celui-ci est réfugié politique en Belgique et qu’il a le droit de voyager dans les pays européens.

Contro l’operazione Kagar contro la repressione in India – riparte la campagna internazionale

Comunicato del Comitato Internazionale di Sostegno 
alla Guerra Popolare in India

 

Il Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India chiama tutto il proletariato mondiale, le organizzazioni rivoluzionarie e democratiche a partecipare attivamente alla campagna prolungata contro la Operazione Kagaar.

Non possiamo permettere che il governo indù-fascista e genocida di Modi attui i suoi piani per cancellare il PCI (maoista) entro il marzo 2026.

Per questo motivo, come Comitato Internazionale, lanciamo una serie di proposte e azioni per fare fronte con l’internazionalismo proletario i piani genocidi di Modi.

Il futuro dei nostri compagni in India è il nostro futuro, perciò non possiamo stare fermi a guardare lo sterminio dei nostri compagni.

Ora più che mai, è tempo di agire e combattere con le unghie e con i denti contro l’Operazione Kagar e il governo indù-fascista e genocida di Modi. Pertanto, proponiamo le seguenti azioni:

  • Diffusione straordinaria in tutte le lingue possibili via internet e tra i proletari e masse popolari del messaggio del PCI (Maoista) per il 21° anniversario della fondazione del PCI (Maoista) contro l’infame campagna dell’imperialismo e del regime di Modi sulla “fine della guerra popolare” e la capitolazione del Partito.

  • Una Campagna di Emergenza Prolungata contro l’Operazione Kagaar, rivolta ai proletari e ai popoli del mondo, con una delegazione internazionale in India. I membri delle delegazioni, designati da comitati, partiti e organizzazioni, nonché la data e le modalità di viaggio, saranno definiti entro la fine di novembre.

     

  • Una manifestazione internazionale proletaria e internazionalista il 21 o 28 marzo in una grande città europea contro l’Operazione Kagar a sostegno della guerra popolare e del PCI (Maoista). Altre manifestazioni contemporanee si terranno in America Latina, Asia, Africa e Stati Uniti ove non sia possibile partecipare alla manifestazione internazionale in Europa. La data e il luogo di questo evento internazionale saranno stabiliti a dicembre e l’appello e manifesto saranno pubblicati il 1° gennaio 2026.

Viva l’internazionalismo proletario!

Viva la guerra popolare!

Viva il PCI (Maoista)!

Lal Salaam

ICSPWI

info/materiali csgpindia@gmail.com 

per anan DOMENICA 26 OTTOBRE, DALLE 15:30, PRESIDIO AL CARCERE DI MELFI, VIA LECCE

*Il 31 ottobre riprende a L'Aquila il processo alla Resistenza palestinese*. Anan Yaeesh parteciperà in videoconferenza dal carcere di Melfi, dove da più di un mese è stato deportato per allontanarlo dal foro competente e dai suoi legali, nel tentativo di isolarlo dalla solidarietà. 
Ma questo tentativo non è riuscito, grazie anche alla lotta che lo stesso Anan ha portato avanti con lo sciopero della fame il 4 ottobre, in solidarietà con le mobilitazioni italiane per la Palestina e in coincidenza con l’enorme manifestazione nazionale a Roma.
Con quello sciopero della fame Anan ha anche portato allo scoperto le regole assurde che vigono nel carcere di Melfi, sollecitando l’attenzione del Garante e di associazioni per la difesa dei diritti dei detenuti. Nel giro di una settimana si sono attivati, e hanno dato la propria disponibilità a visitarlo in carcere, medici, avvocati, giornalisti, infermieri, attivisti, ed è stato organizzato un primo presidio di solidarietà sotto il carcere di Melfi che ha concretamente rotto la condizione di isolamento in cui si è cercato di confinare Anan con un trasferimento del tutto arbitrario.
Grazie anche alla rete di solidarietà che immediatamente si è attivata intorno a lui anche a Melfi e in tutta la Basilicata, il carcere ha accolto alcune sue richieste ed Anan ha interrotto lo sciopero della fame venerdì 10.
La lotta paga, e questa prima vittoria ha offerto il trampolino di lancio per numerose altre iniziative, disseminate in tutto il territorio, nell’ambito della campagna Free Anan e per la Palestina libera.
La società civile, ancora una volta, si è mobilitata, respingendo la propaganda sionista e le manovre occulte di questo governo, che vorrebbero nascondere la portata di questo movimento e il peso di questo processo e detenzione illegittimi di Anan su tutta la lotta per la causa palestinese in Italia.
Se volevano isolarlo con un trasferimento hanno fallito, la solidarietà al partigiano palestinese Anan Yaeesh è più forte che mai, e *Il 26 ottobre saremo ancora sotto il carcere di Melfi* a reclamare la sua liberazione, perché la lotta per l'autodeterminazione non è terrorismo.
Il vero terrorismo sono le bombe dell'imperialismo, fornite allo stato genocida di Israele per il profitto di pochi criminali che si credono i padroni del mondo.
Il vero terrorista è lo stato illegale sionista, che trova in questo putrido sistema capitalista la sua legittimazione.
Ma i popoli lo sanno da che parte stare, con la resistenza del popolo palestinese fino alla vittoria.

GIÙ LE MANI DA ANAN, ALI E MANSOUR!
LA RESISTENZA NON SI ARRESTA!
LA RESISTENZA NON SI PROCESSA!

DOMENICA 26 OTTOBRE, DALLE 15:30, PRESIDIO AL CARCERE DI MELFI, VIA LECCE