Anche se si sapeva del rinvio, il presidio si è svolto ugualmente fuori del tribunale, anche se con numeri ridotti. E’ stata l’occasione anche per rilanciare la mobilitazione sotto il carcere di Terni per il 21 e le mobilitazioni in corso in tutta Italia contro il genocidio.
Il rinvio si è reso necessario per il trasferimento del giudice a latere all’ufficio di Civitavecchia.
Sostanzialmente il processo non può andare avanti se la Corte non richiede un’assegnazione provvisoria del giudice a latere trasferito. Ad oggi, a distanza di 10 giorni dal trasferimento, non lo aveva ancora fatto. Oggi quindi la Corte ha semplicemente fissato un’udienza per mercoledì 24, che si limiterà a un chiarimento tecnico: verificare se date e orari riportati nella traduzione dall’arabo coincidano con i dati estratti dal cellulare di Anan. Non sappiamo se per il 24 verrà richiesta questa assegnazione provvisoria, ma essa è necessaria per fissare le udienze per la fine del dibattimento.
L’avvocato Flavio Rossi Albertini ha definito la situazione un’anomalia: “In tanti anni di processi in Corte d’Assise” non era mai accaduto che un procedimento restasse fermo per la mancata nomina di un sostituto”. Soprattutto in presenza di un imputato detenuto, l’assegnazione provvisoria di un giudice è necessaria per garantire la ragionevole durata del processo, principio sancito dall’articolo 111 della Costituzione.
Nel frattempo si allunga la detenzione di Anan, senza alcuna certezza sui tempi del processo. Non sappiamo se quest’ inerzia sia casuale o voluta per rimandare la sentenza del tribunale in tempi di minore mobilitazione. Leviamo in ogni caso ancor di più la nostra voce al fianco della resistenza, per la fine del genocidio e dell’occupazione, per pretendere libertà e giustizia per Anan, Ali e Mansour e per tutti i prigionieri e le prigioniere palestinesi.
Intanto, questa sera sarà presentato alle 21.30 a CaseMatte, il documentario “Colpevoli di Palestina”, un lavoro che racconta la vicenda giudiziaria di Anan Yaeesh e degli altri due palestinesi attualmente sotto processo a L’Aquila e che denuncia il tentativo di criminalizzare la resistenza del popolo palestinese contro l’occupazione, la colonizzazione, l’apartheid ed il genocidio perpetrati dal sionismo da oltre 77 anni.
Grazie al documentario sarà possibile ascoltare le voci delle e dei testimoni indicati dalla difesa ma esclusi dal processo, fra cui quella di Francesca Albanese, Relatrice Speciale ONU sui diritti umani nei Territori Palestinesi occupati.
Il documentario “Colpevoli di Palestina” dà voce a queste testimonianze escluse, restituendo uno spazio di verità che in aula è stato negato.