Dal corteo del coordinamento Disarmiamoli, del 21 giugno a Roma, il contributo di srp in sostegno alla resistenza palestinese e a tutte le lotte di liberazione nel mondo

Oltre 10mila persone oggi a Roma al corteo del coordinamento Disarmiamoli, contro il piano di riarmo e la difesa comune europea, la guerra imperialista, contro lo stato illegittimo e terrorista di Israele, contro la repressione e il governo Meloni.
Un corteo rumoroso composto da moltissimi giovani, immigrati, lavoratrici e lavoratori, che hanno denunciato con forza la complicità del governo Meloni nel genocidio in Palestina e la necessità della Resistenza.

Sostegno alla resistenza palestinese e a tutte le lotte di liberazione dei proletari e dei popoli, è stato il contributo del srp in questa piazza.

In particolare è stata espressa la necessità di continuare a lottare per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah, comunista libanese detenuto in un carcere francese da oltre 40 anni, e di Anan Yaeesh, partigiano palestinese arrestato e detenuto in Italia da 17 mesi e attualmente sotto processo a L’Aquila per terrorismo insieme ad altri 2 palestinesi, Ali Irar e Mansour Doghmosh.

La Resistenza non si arresta e non si condanna – Esito della quinta udienza del processo in Italia ai palestinesi e dichiarazione spontanea di Anan Yaeesh

Il 18 giugno si è celebrata la quinta udienza del processo contro Anan Yaeesh, detenuto dal gennaio 2024, Ali Irar e Mansour Doghmosh, imputati con l’accusa di terrorismo internazionale. Nel corso dell’udienza la Corte ha ascoltato il proprio perito incaricato della traduzione dall’arabo dei documenti oggetto di dibattimento. Sulla stessa questione è stato chiamato a deporre anche il ricercatore Khaled El Qaisi, già impegnato come mediatore linguistico a supporto della difesa di Doghmosh.

La difesa ha sollevato eccezione, poi respinta dalla corte, perché il consulente di parte alla trascrizione delle chat in arabo è stato escluso dalla perizia a causa della “fretta impressa dalla corte” a tutto il procedimento.

Tra i testi dell’accusa è stato sentito il commissario capo in quiescenza Patrizio Cardelli, che all’epoca dei fatti ha condotto le indagini per conto della Digos. Cardelli ha parlato di “fonti aperte”, citando canali social e ricerche su google, spesso senza citare i siti, che documenterebbero, secondo l’accusa, attività terroristiche avviate o sostenute, anche sul piano economico, da Anan Yaeesh.

Tra le “prove” prodotte dall’accusa, il video dei festeggiamenti di Anan in Palestina, quando uscì da un carcere israeliano il 9 aprile del 2010, e le foto dei giovani martiri della Resistenza a Tulkarem.

Presenti in aula tra il pubblico anche rappresentanti di associazioni per i diritti umani e di amnesty international.

Anche questa volta Anan ha rilasciato una dichiarazione, che nonostante la lunga interruzione da parte del giudice e un’incongruenza con la traduzione dell’interprete, che lo stesso Anan ha notato e chiarito, abbiamo cercato di trascrivere e restituire nel suo vero significato politico (le cose tra parentesi sono deduzioni derivanti da una traduzione non del tutto ufficiale, resasi necessaria dall’ incongruenza sopra segnalata):

Buonasera a tutti
Vorrei dare il benvenuto alle persone presenti, che si sono lasciate alle spalle le proprie responsabilità e hanno preferito essere con me oggi in aula.
Grazie a tutti voi per il vostro amore e il vostro amore per la nostra causa
Ringrazio la vita che mi ha dato una famiglia grande come voi, e mi ha dato una madre, con le stesse cure e lo stesso amore di una madre palestinese. Grazie per essere con me
Il governo italiano ha portato qui Adam, un bambino palestinese di Gaza, e lo ha salvato, perché la sua famiglia è stata uccisa con un razzo israeliano
Chiedo se su questo razzo sia stato scritto che è stato fabbricato in Italia
Ringrazio la polizia e la Digos di L’Aquila, perché è grazie a loro e a questa indagine, che ho finalmente svelato la posizione della polizia contro la causa palestinese
Ringrazio la Resistenza palestinese, perché è grazie alla Resistenza che gli altri sono stati smascherati e siamo arrivati ​​a sapere esattamente chi sono i nostri amici e chi sono i nostri nemici
Per anni, prima di essere arrestato, ho risposto alle domande di Digos e polizia, spiegando loro chi fossi e che cosa ho fatto
E sempre hanno mostrato il loro sostegno alla causa palestinese, dicendo di riconoscere il nostro diritto di difenderci e di lottare per la nostra libertà e la nostra terra
Dicevano anche di condannare i massacri e i crimini commessi dai militari israeliani contro il popolo palestinese, e di documentare la distruzione delle nostre case e della nostra terra da parte delle forze di occupazione israeliane
Ho scoperto finalmente che tutto questo era una menzogna
Però il popolo italiano rimane nostro amico (soprattutto i giovani)
E rimane sempre il popolo che continua a lottare contro il nazismo e il fascismo
E rimane sempre la Resistenza palestinese, che continua a lottare contro l’occupazione israeliana

Il popolo palestinese da 20 mesi sta vivendo sotto il bombardamento, sottoposto a tutti i tipi di massacri e crimini contro l’umanità, sia a Gaza, sia in Cisgiordania, sia nelle prigioni israeliane
Il mio popolo è in stato di guerra con le forze di occupazione, e io mi considero un prigioniero di guerra
Non sono uno che è stato arrestato normalmente, perché sono stato arrestato in Italia dietro richiesta delle autorità israeliane

Però siate certi che nel futuro cambierà tutto
E la Resistenza palestinese scriverà la storia
E i figli della resistenza palestinese saranno i nuovi eroi del futuro
E tutti quelli che sono complici dell’occupazione ne pagheranno le conseguenze
I nazisti vennero processati e condannati dal tribunale di Norimberga
Eichmann fu condannato a morte e giustiziato in Israele per le sue azioni e i suoi crimini
Questo sarà il destino che attende i complici dell’occupazione.

La mia libertà non mi interessa più, perché nessuno mi aspetterà fuori della prigione
Perché tutti i miei compagni e tutti i giovani i cui nomi sono stati citati nell’indagine, sono stati martirizzati dall’esercito israeliano
E hanno nutrito la terra palestinese con il loro sangue

VIVA LA PALESTINA LIBERA E ARABA!
VIVA LA RESISTENZA PALESTINESE!
VIVA TUTTI I MARTIRI PALESTINESI!

Qui le dichiarazioni dell’Avv. Flavio Rossi Albertini al termine dell’udienza: https://www.instagram.com/reel/DLDfIkJNqDL/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA==