nous vous renvoyons le mail d’hier avec cette fois des pièces jointes lisibles ! Second envoi avec des extraits de déclarations d’Ahmad Sa’adat à Georges Abdallah (envoi 2)
tout notre soutien aux 10 400 prisonniers palestiniens – ces fers de lance que sont ces résistants dans leur lutte de libération nationale de longue haleine contre l’occupant sioniste, tombés entre les mains de l’ennemi et qui pour autant derrière les murs continuent le combat !
Et nos pensées en particulier, aujourd’hui, pour Ahmad Sa’adat, combattant pour la libération de la Palestine, secrétaire général du Front Populaire et leader du mouvement de libération nationale palestinien arrêté le 15 janvier 2002 par l’Autorité palestinienne.
Ahmad Sa’adat tout comme Georges Abdallah se tiennent, aujourd’hui, aux côtés des prisonniers politiques palestiniens sur la ligne de front de la lutte de libération nationale. En tant que tels, ils sont les symboles de la résistance palestinienne, arabe et internationaliste à l’impérialisme, au capitalisme, au fascisme, à la colonisation.
Le combat d’Ahmad Sa’adat, de Georges Abdallah et de tous les prisonniers palestiniens est le combat d’un attachement indéfectible à la résistance et à la juste cause des peuples opprimés de Palestine, du Liban, et partout dans le monde.
Plus que jamais, l’exigence de leur libération doit être défendue et exigée !
Liberté pour Ahmad Sa’adat, Georges Abdallah et tous les prisonniers Palestiniens !
Riceviamo e pubblichiamo questa denuncia di parenti, amici e solidali di prigionieri politici delle Br, relativa a gravi fatti avvenuti nel carcere di Alessandria.
In una sezione di 7 celle, insieme a 4 prigionieri delle Br da più di 40 anni in carcere, da
oltre 3 mesi è stato assegnato un noto, soprattutto al DAP, individuo che ha più volte
insultato e minacciato gli altri prigionieri e che continua a creare un’ oggettiva situazione
di pericolo e incolumità, favorita dall’immobilismo da parte della direzione del carcere.
Il trattamento privilegiato a cui è sottoposto questo personaggio che gode della libertà di
spostamento fino a sera inoltrata, usufruisce di innumerevoli videochiamate della durata
superiore di gran lunga a quella consentita agli altri detenuti (h.2:30), che, nonostante il
divieto assoluto in AS2, si sposta liberamente dalla sezione all’infermeria dove intrattiene
rapporti con i detenuti comuni, che ha picchiato due agenti, deteneva in cella una
chiavetta e un computer con accesso a internet, che mette in pericolo l’incolumità delle
altre persone detenute nella sezione lascia pensare alla non casualità della sua
assegnazione in questo carcere da parte del Dap.
Ricordiamo, che l’uso dei vari personaggi come provocatori non è una novità nella storia
delle carceri italiane quale forma di pressione ed annientamento dei prigionieri politici.
Per la situazione intollerabile ed inaccettabile che è stata creata nella sezione di AS2, l’
incolumità dei 4 prigionieri delle Br e del prigioniero kurdo, attivista del partito HDP
anche lui detenuto nella stessa sezione, non possiamo che ritenere responsabili il DAP e il
Ministero.
Chiediamo al sottosegretario Delmastro, se anche questo è un modo, così come per chi è al
41 bis, utilizzato per “non fare respirare i detenuti politici” per il quale prova tanto
godimento.
Parenti, amici, solidali dei prigionieri
16/01/2025