Contro il carcere e in solidarietà ad Alfredo Cospito in sciopero della fame – Nuove iniziative e un docufilm

Roma

Torino

Cagliari

Firenze, presidio ex GKN

VENERDÌ 3 febbraio 2023, presso presidio permanente per la fabbrica pubblica e socialmente integrata via Fratelli Cervi 1, Campi Bisenzio
Dibattito: Oltre e dietro le sbarre
“Perchè gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili” cit.
ORE 19.30 apericena PRENOTARSI AL FORM: https://forms.gle/WsgasEvjiyZLnpHm8
ORE 20.30 INCONTRO E DIBATTITO CON
  • Don Vincenzo – cappellano del carcere di Sollicciano
  • Sara Manzoli – autrice del libro “Morti in una città silente”
  • OLGa – è Ora di Liberarsi dalle Galere
  • Flavio Rossi Albertini – avvocato di Alfredo Cospito
I carceri sono contesti dove i rapporti di forza sono ancora più sbilanciati di quanto non siano fuori da quelle mura.
La relazione tra il “dentro” e il “fuori” è però molto stretta.
Anche per questo il carcere è una lente attraverso la quale è possibile leggere e comprendere le dinamiche che quotidianamente ritroviamo nel controllo poliziesco dei quartieri, negli stadio, nelle scuole e sui luoghi di lavoro.
All’interno del carcere finiscono quasi esclusivamente figure sociali appartenenti alle classi subalterne. Questo avviene perché il carcere è elemento strutturale della società divisa in classi, ne garantisce e, in ultima istanza, gli equilibri.
Non per caso nella società borghese la popolazione carceraria aumenta o diminuisce in relazione alla fase economica – espansiva o recessiva – e ai rapporti di forza tra le classi: maggiori sono le disuguaglianze sociali più sono i carcerati, piu sono i diritti e le garanzie sociali meno sono i carcerati.
Anche per questo le carceri per lo Stato devono rimanere luoghi pacificati e punitivi.
Perché ciò avvenga è necessario che il carcere non si trasformi mai in luogo di scambio, solidarietà e emancipazione.
Quando ciò avviene i carceri vengono segnati da lotte e rivolte che scuotono la nostra società dalle fondamenta.
Per questo il carcere è stato pensato e ristrutturato nei termini della differenziazione, con vari gradi e livelli di restrizione, perché fosse più facile agire attraverso il meccanismo “del premio e della punizione”, quello che fuori da quelle mura potremmo far corrispondere alla “cultura del merito” che per esempio in una fabbrica ritroviamo nella stratificazione dei livelli, dei premi produzione, dei richiami disciplinari, dei reparti confino e dei licenziamenti.
Dalle sezioni dei cosiddetti “comuni” fino alle sezioni del 41bis, il gradino massimo di controllo, isolamento e restrizione, il carcere corrisponde ad un sistema di tortura nei confronti di chi lì si trova prigioniero.
Il carcere, al di là della retorica sulla rieducazione e riabilitazione, è un “non luogo” disumanizzante utilizzato come discarica sociale dove le menti non devono pensare, e su cui non devono esprimersi quelle di coloro che stanno fuori dal carcere.
Perché il carcere vive, si legittima e agisce soprattutto nel silenzio che lo circonda: anche per questo vogliamo portare fuori dal carcere le voci dei prigionieri di Sollicciano, di chi si è sollevato nel carcere di Modena, dei familiari delle vittime di quella rivolta, di Alfredo Cospito, prigioniero politico al 41bis in sciopero della fame.
Quest’iniziativa si pone nel solco di tutti coloro che questo silenzio vogliono tentare di romperlo.

Il documentario –
Fino all’ultimo respiro. Il caso Alfredo Cospito e Anna Beniamino

Il filmato realizzato, da Streeen, piattaforma professionale con base a Torino dedita alla presentazione del cinema d’autore, al fine di far conoscere la lotta contro il 41bis e la drammatica vicenda di Alfredo Cospito e Anna Beniamino.

Il film è un instant movie realizzato, anche con interviste e materiali presi dal web, che grazie soprattutto al racconto degli avvocati Flavio Rossi Albertini e Caterina Calia intervistati via cellulare, cerca di districarsi, non senza difficoltà, nelle vicende relative agli anarchici Anna Beniamino e Alfredo Cospito, quest’ultimo detenuto al 41bis e in sciopero della fame da 90 giorni contro tale regime detentivo, non solo per lui, ma per tutti i detenuti al 41bis.

Una storia complessa, ma in realtà molto semplice, di un uomo che corre seri rischi di morire o di rimanere con danni vitali seri per la sua protesta, affrontata in un regime già arduo di per sé come il 41bis e, per noi di Streeen, diventa impellente usare questo, che è l’unico filmato che cerca di ricostruire questi fatti, per far sì che questa storia si conosca e se ne parli, affinché chi nelle istituzioni può fare qualcosa si faccia vivo rapidamente.

Videocitronix è il nome collettivo fin dai primissimi anni ‘90 dei videomakers della sala montaggio video di El Paso Occupato, storico centro di attività dell’undergound politico e artistico torinese che si definiscè “né centro sociale né squat”, occupato dal 1987 da punk e anarchici.

Il film FINO ALL’ULTIMO RESPIRO – IL CASO ALFREDO COSPITO E ANNA BENIAMINO è No Copyright, quindi riutilizzabile a piacimento.

Il film si può vedere direttamente da qui o scaricare da qui: https://mab.to/t/EL9T16e0eRD

Se realizzate eventi, proiezioni, o altro e volete segnalarli tramite Streeen scrivete a: info@streeen.org