Il governo Draghi rafforza l’asse con la Turchia di Erdogan, con nuovi accordi di cooperazione, export di armi, per la guerra in Ucraina e in Libia, per i respingimenti dei migranti

Draghi: “Con i dittatori, chiamiamoli per quello che sono, di cui però si ha bisogno, bisogna essere franchi, ma cooperare”. L’interesse verso la Turchia fin dal suo discorso di insediamento, il 17 febbraio 2021: “Continueremo anche a operare affinché si avvii un dialogo più virtuoso tra l’Unione europea e la Turchia, partner e alleato Nato”.

Per questo governo imperialista, guerrafondaio, si tratterà anche di aiutare il fascio-islamico Erdogan nell’estradizione dei rifugiati curdi in Svezia, nella  repressione degli attivisti e politici curdi, nel supporto alle operazioni turche

Domani si terrà ad Ankara il terzo vertice intergovernativo italo-turco, il primo degli ultimi dieci anni: l’ultimo, infatti, si è svolto a Roma nel maggio 2012. L’incontro si inserisce nell’alveo di un complessivo rilancio della cooperazione bilaterale tra i due Paesi, peraltro già molto intensa su diversi fronti.

Oltre al presidente del Consiglio, Mario Draghi – che ha incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a margine del G20 di Roma (30 ottobre 2021) e dei vertici Nato di Bruxelles (24 marzo 2022) – saranno presenti ad Ankara anche i ministri Luigi Di Maio (Esteri), Lorenzo Guerini (Difesa), Luciana Lamorgese (Interno), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) e Roberto Cingolani (Transizione ecologica).

accordi e protocolli d’intesa in ambiti che vanno dalla cooperazione in materia di affari esteri e difesa al sostegno alle micro, piccole e medie imprese, guerra  in Ucraina, Libia. Altro capitolo delle relazioni bilaterali riguarda la questione migratoria: nel 2021, i migranti irregolari giunti in Italia sulla rotta del Mediterraneo orientale in partenza dalla Turchia sono più che triplicati.

Paese membro dell’Alleanza Atlantica e candidato all’Unione europea, la Turchia è il primo partner per l’Italia in Medio Oriente e Nord Africa. Nel 2021, l’interscambio si è attestato a 19,4 miliardi di euro (+27,7 per cento rispetto all’anno precedente), con esportazioni italiane per 9,5 miliardi (+23,6 per cento). Le relazioni economico-commerciali non si limitano all’interscambio commerciale: gli investimenti diretti italiani in Turchia ammontano a circa 6 miliardi di dollari e, secondo i dati del Ministero del Commercio turco, le aziende con capitale proveniente dall’Italia in Turchia sono oltre 1.500. Il paese è anche un importante partner energetico per l’Italia: il gasdotto Tanap (Trans-Anatolian Pipeline), che lo attraversa da est a ovest per poi collegarsi con la Tap, rappresenta la terza rotta di approvvigionamento di gas per l’Italia dopo i flussi dall’Algeria e dalla Russia, con volumi in aumento del +62,5 per cento.