India: arrestato un quadro della guerriglia maoista. Contro la repressione e la guerra al popolo indiano, sviluppiamo nuove iniziative di solidarietà internazionalista!

Un ex comandante subzonale del PCI (maoista) è stato arrestato in una giungla nel distretto di Garhwa, nello Jharkhand. Una squadra speciale di polizia ha arrestato Bhanu Singh Kharwar e un’altra persona.

Contro la repressione e la guerra al popolo indiano, sviluppiamo nuove iniziative di solidarietà internazionalista!

Di seguito un appello della rivoluzione indiana, da Proletari Comunisti

Cari compagni e amici della rivoluzione indiana all’estero,

Saluto rosso!

Il nostro CC trasmette il suo saluto rivoluzionario a tutti voi in solidarietà militante con la nostra guerra popolare in India. Abbiamo superato l’operazione SAMADHAN scatenata dalle classi dominanti indiane grazie alla fiera resistenza del nostro eroico esercito popolare, il PLGA, e delle masse rivoluzionarie del nostro paese, in particolare quelle delle zone di lotta maoista in tutto il paese, grazie agli amici e tutti i partiti e forze di sinistra del paese, tra cui ci sono sostenitori della rivoluzione indiana. Abbiamo ricevuto un enorme sostegno e solidarietà internazionali dai partiti e dalle forze rivoluzionarie maoiste, dal loro grande zelo e determinazione. Gli amici della rivoluzione indiana all’estero non sono estranei a tutte queste attività. In particolare, esprimiamo i nostri sinceri saluti rivoluzionari all’ICSPWI.

L’operazione SAMADHAN è stata scatenata contro il nostro movimento rivoluzionario il 17 maggio 2017 con un piano della durata di cinque anni. Le classi dominanti indiane Hindutva dichiararono apertamente che entro quel termine avrebbero eliminato completamente il nostro movimento. Da ultimo, nell’aprile 2021, hanno iniziato gli attacchi con i droni. Che si sono intensificati nell’aprile 2022. Hanno utilizzato decine di droni che hanno lanciato ognuno decine di bombe a ogni attacco anche su obiettivi civili (villaggi tribali). In questi anni hanno incriminato e incarcerato in quanto “maoisti urbani” tanti democratici, artisti, attivisti culturali, scrittori, avvocati, intellettuali rivoluzionari, difensori delle popolazioni indigene, professori universitari e persino giornalisti. Feroci forze di sicurezza di ogni tipo, in particolare forze statali, hanno assassinato in falsi scontri decine di elementi delle masse rivoluzionarie. Hanno arrestato e incarcerato centinaia di persone in tutto il paese. Durante tutto questo tempo le donne tribali in particolare sono state vittime delle infami forze di sicurezza, che ne hanno violentato decine nelle zone del movimento di lotta. Gli attivisti per i diritti umani sono rimasti saldamente al fianco del popolo in lotta e lo hanno appoggiato nella lotta legale contro le atrocità subite. Il nemico ha fatto di tutto per cancellare il movimento popolare, ma hanno fallito nel suo nefasto compito. Gli ultimi cinquant’anni della lunga storia della rivoluzione indiana hanno ancora una volta ha dimostrato che fino a quando esisterà lo sfruttamento, niente può annientare il movimento popolare. In questo contesto, il nostro partito, sinceramente e con spirito militante augura quanto di meglio a tutti quanti hanno sostenuto il nostro movimento in questo periodo cruciale.
Per difendere e far avanzare il movimento, in questi anni abbiamo perso tanti dei nostri amati eroici compagni, tra cui membri del Comitato Centrale. Hanno tenuto alta la bandiera rossa e sacrificato le loro vite per il bene della nostra rivoluzione. Il nostro CC china umilmente i capo per rendere loro omaggio con l’impegno a realizzare le loro aspirazioni rivoluzionarie. In questi anni tanti guerriglieri rossi sono rimasti feriti sul campo di battaglia combattendo contro le sanguinarie forze di sicurezza. Il nostro CC rivolge loro il suo saluto, mentre ritornano ai loro doveri con maggiore determinazione. Il nostro CC condivide il dolore e la pena delle famiglie dei martiri che hanno dato la loro vita per amore della rivoluzione indiana.

Compagni,

Il 26 settembre dello scorso anno, il ministro dell’Interno indiano, il famigerato criminale fascista indù Amit Sha, ha ribadito l’intenzione di eliminare i maoisti entro un anno, grazie a un’offensiva militare speciale, la Prahaar-3. Essa prevede campi e stazioni di polizia rifornite di bombe e droni per rastrellare le foreste e i villaggi delle zone in lotta. Essa sta letteralmente terrorizzando migliaia e migliaia di persone, che si stanno mobilitando per difendere le loro vite. Perciò, in questo momento cruciale, vi invito a unirvi a loro e contrastare dai vostri paesi gli attacchi dei droni. Vi chiedo di fare appello a organizzare presidi e manifestazioni davanti alle ambasciate indiane dei vostri paesi. È il momento di salvare la rivoluzione indiana. Ci auguriamo e confidiamo che ci incoraggiate, come già fate, per far avanzare il nostro movimento.

Amrut,

Relazioni Internazionali,

PCI (maoista)