Da Osservatorio repressione
L’impianto accusatorio del processo in cui 45 militanti del movimento antagonista sardo sono accusati di avere costruito una organizzazione terroristica continua a mostrare la sua infondatezza: oggi, infatti, il Tribunale di Cagliari ha respinto la richiesta del Pubblico Ministero di sottoporre alla sorveglianza speciale 5 persone ritenute “vertici” dell’organizzazione.
Una decisione che mette in luce la debolezza delle tesi accusatorie e che costituisce una prima battuta d’arresto per la Procura in vista del dibattimento che comincerà il 6 dicembre in tribunale.
Benché non si possa parlare di una conclusione di questo calvario, migliora sensibilmente la posizione di chi fino a ieri era accusato di essere un pericolo per la società. La sorveglianza speciale è un istituto nato sotto il fascismo e mai abrogato, che prevede obblighi di firma giornalieri ed uno stretto pedinamento da parte delle forze di polizia. Sappiamo bene quanto questo istituto serva a mortificare la persona e cercare di limitare al massimo la sua vita sociale e privata, come ben testimonia la storia della compagna Eddy Marcucci, attualmente sottoposta a sorveglianza speciale per avere combattuto l’ISIS.
Il fatto di oggi non ci distoglie dalla nostra lotta quotidiana contro l’occupazione militare.
Oggi infatti siamo al fianco dei comitati, sotto la questura, per chiedere la chiusura della fabbrica di bombe RWM.
Ci troverete anche in diretta su Radio Onda Rossa
Stasera saremo a Teulada (h18 casa Baronale, Piazza Parrocchia), Split Bologna e Radio Aut Pavia per presentare “Sono morto come un vietcong” di Giulia Spada e per raccontare la nostra battaglia ovunque.
Il 1° Novembre marceremo sotto la base di Teulada per chiedere la fine delle esercitazioni, bonifiche e riconversione del poligono.
In questo momento tante energie si sono attivate per un obiettivo comune, solo insieme sconfiggeremo chi vuole solo profitto e devasta le nostre terre.
Sa luta sighit!