Infame sentenza nei confronti di Mimmo Lucano, condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere da una giustizia borghese al servizio di torturatori e assassini!
Il tribunale di Locri ha condannato Mimmo Lucano – l’ex sindaco di Riace – a 13 anni e 2 mesi di reclusione (Il pm e il procuratore capo avevano chiesto 7 anni e 11 mesi di pena) e la sua compagna, Lemlem Tesfahun, a 4 anni e 10 mesi (per lei il pm aveva chiesto 4 anni e 4 mesi). L’accusa è associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa, peculato e abuso d’ufficio, ma sotto accusa in realtà e il modello “Riace”, quel modello concreto di accoglienza dei migranti che dal suo primo arresto è stato completamente distrutto. “Non ho parole, non me l’aspettavo” è la prima reazione di Mimmo Lucano. Poi lo sfogo: “Io non voglio disturbare più nessuno, mi ritiro da tutto, non mi importa più, voglio solo evitare dispiaceri ai miei familiari e ai miei amici, se devo morire, non c’è problema. Io sono morto dentro oggi. Non c’è pietà, non c’è giustizia”. Poi aggiunge: “Ribaltano completamente la realtà, la distruggono. Quando sono tornato dalle misure cautelari, perché mi avevano sospeso da sindaco e cacciato da Riace, i rifugiati mi aspettavano. Adesso Riace è finita”.
Di seguito il comunicato di Mediterranea Saving Humans.
Il tribunale di Locri ha condannato #MimmoLucano a 13 anni di galera.
Tutti sanno che questo era ed è un processo politico. E che Mimmo è un ostaggio politico nelle mani di una cricca composta da un pugno di magistrati, giornalisti, carabinieri e agenti dei servizi. Ma loro sono gli esecutori di questo che si configura come il più grave attacco repressivo nei confronti della cultura e della pratica della solidarietà nel nostro paese. I mandanti siedono in parlamento. Sono coloro che hanno ideato il “sistema Libia”, che ha al suo attivo migliaia di vittime innocenti in mare e in terra. Costoro si dicono “democratici”.
Hanno dato il via a questo delirio aberrante sul piano giuridico e sociale per distruggere una delle poche esperienze concrete di municipalismo solidale, che dimostrava con i fatti che accogliere, convivere, crescere insieme è non solo possibile in questo mondo dell’esclusione e dell’indifferenza, ma anche assolutamente doveroso se non vogliamo ritrovarci nel disastro tutti quanti.
Mimmo Lucano ha fatto il sindaco delle persone, non degli apparati. Ha avuto il coraggio di mettere al centro la dignità umana e non gli interessi. L’hanno coperto di menzogne, incarcerato, e ora lo vogliono in galera per questo. Si dice che la legge è uguale per tutti, ma non è vero. Chi è povero o migrante deve subire ogni violenza, e chi lo aiuta è considerato un criminale. Quale sarebbe la legittimità di questo tribunale? Quella che deriva dall’essere al servizio di un sistema che finanzia torturatori e assassini?
A volte nel corso della Storia, bisogna riconoscere come non sia più possibile accettare ed obbedire. A volte bisogna rispondere alle ingiustizie organizzando e difendendo con ogni mezzo necessario il mondo diverso che in tanti sogniamo e di cui tutti avrebbero bisogno.
Siamo al fianco di Mimmo Lucano, ci stringiamo a lui, e a tutti e tutte coloro che pagano caro per aver scelto di stare dalla parte degli ultimi. Ma non basta. Siamo a disposizione, ognuno di noi in carne e ossa e noi collettivamente come Mediterranea, per proteggere un fratello sotto attacco e ciò che rappresenta.
Non accettiamo e non obbediremo.