Violenze nel carcere di Ferrara: lo stato assolve sé stesso e i suoi servi infami

Tutti assolti da tutte le accuse. Si è concluso così il processo sulle presunte violenze in carcere a carico di due agenti di polizia penitenziaria, l’ispettore capo Roberto Tronca e il sovrintendente capo coordinatore (oggi in pensione) Geremia Casullo. I due erano accusati di diversi reati, due in concorso e gli altri contestati al solo Tronca. Le accuse (sei in tutto i capi di imputazione) andavano dalla tentata violenza privata all’abuso di mezzi di coercizione passando per l’istigazione a commettere danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo le accuse, i poliziotti avrebbero percosso e minacciato un detenuto per avere informazioni e, il solo ispettore, avrebbe spinto alcuni ristretti a commettere illeciti. Nella penultima udienza, il pubblico ministero Isabella Cavallari aveva chiesto la condanna a un anno e tre mesi di reclusione per entrambi gli imputati per due capi di imputazione (tentata violenza privata e abuso di mezzi di coercizione, entrambi in concorso) e l’assoluzione per i quattro contestati al solo ispettore.

Ieri pomeriggio, al termine di un lungo e complesso dibattimento, il giudice Silvia Marini ha letto la sentenza di assoluzione per ogni singolo capo di imputazione, seppure con formule diverse (per non aver commesso il fatto relativamente a quattro capi di imputazione, perché il fatto non sussiste per uno e perché il fatto non è previsto dalla legge come reato per un’altro). Alla lettura del dispositivo hanno assistito anche Tronca e Casullo affiancati dal loro difensore, l’avvocato Denis Lovison. Il legale, al termine dell’udienza, ha espresso la propria soddisfazione per l’esito del processo a carico dei due poliziotti. “La decisione del tribunale – è stato il commento a caldo – ridona dignità e un po’ di serenità ai miei assistiti, operatori di polizia penitenziaria che hanno prestato servizio per oltre trent’anni nel corpo. Una serenità che avevano perso da quanto è iniziato questo processo. Siamo a maggior ragione soddisfatti – ha concluso il legale – visto il momento non particolarmente favorevole per la polizia penitenziaria. Il tribunale si è dimostrato imparziale nell’emettere il verdetto arrivato al termine di un dibattimento lungo e difficile”.