Alla vigilia del 14 aprile, quando il Tribunale di Sorveglianza di Torino deciderà sulle sorti di Dana, questa notte a San Didero sono arrivati più di 1000 agenti delle forze dell’ordine per occupare la zona interessata ai lavori per la costruzione del nuovo autoporto.Le truppe d’occupazione, con la loro solita “discrezione”, si sono fatti largo tra i tanti manifestanti accorsi in difesa del territorio, lanciando lacrimogeni ad altezza uomo e, nonostante alcuni feriti tra i No Tav, i resistenti si sono poi recati verso il Presidio ex- Autoporto per trovare riparo e ricompattarsi nella lotta.
Senza nessuna vergogna, con l’Italia che urla alle terapie intensive e un Governo che non si preoccupa della salute e della tutela dei suoi cittadini, ormai anche in grave crisi economica e sociale, lo Stato sostiene Telt nell’avanzamento di quest’opera scellerata ed ecocida.
Una manciata di operai, difesi dalle forze di Polizia in tenuta antisommossa, infatti, sono lentamente avanzati nei lavori di distruzione di un nuovo pezzo del territorio Valsusino.