46 detenuti rinviati a giudizio per la rivolta di marzo 2020 nel carcere di Rebibbia. Intanto il carcere assassino uccide ancora

Per i disordini avvenuti nel carcere di Rebibbia, il 9 marzo del 2020 a seguito delle misure disposte per contenere la diffusione del Covid, 46 detenuti sono stati rinviati a giudizio. Lo ha deciso il gup di Roma fissando il processo al 30 giugno prossimo. Altri quattro imputati hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato.

Intanto a Uta un altro detenuto è stato suicidato dallo stato. Il corpo, come riporta oggi l’Unione Sarda, è stato scoperto dai compagni di cella. L’uomo si è tagliato la gola durante un momento di solitudine, troppo forte evidentemente la depressione in un momento come questo, in piena emergenza Covid, dove le carceri stanno diventando sempre più pericolose. L’uomo era stato condannato per una serie di furti, in una vicenda che non sembrava ancora chiusa. Sulla vicenda è stata comunque aperta una inchiesta.