protesta al carcere di Asti per il focolaio Covid – ma polizia e stato pensano solo alla repressione

I detenuti non sono rientrati in cella per paura dei contagi e hanno dormito nei corridoi e nei box delle guardie di turno
Sono giorni molto difficili alla Casa di reclusione di Asti.
In un comunicato congiunto firmato da tutti i sindacati di polizia penitenziaria viene chiesto l’ intervento straordinario del Gruppo Operativo Mobile, una specialità di agenti abituati ad agire in situazioni di emergenza di ordine pubblico.
<Se ne rimarca l’urgenza – si legge nel comunicato dei sindacati – in considerazione del fatto che alcuni detenuti nei giorni scorsi dopo la notizia di soggetti positivi al Covid, si sono categoricamente rifiutati di entrare in cella e hanno dormito con i materassi in mezzo ai corridoi e si sono insediati nel box riservato all’agente di guardia di turno. Se La situazione di Asti sta ancora reggendo è solo grazie al poco personale della Polizia Penitenziaria presente ben oltre gli orari dei turni>.
Proprio per lo stato di forte tensione, i sindacati chiedono l’intervento immediato del GOM per scongiurare ogni situazione che mini la sicurezza dell’istituto.
Fra i destinatari di questo appello anche il sindaco di Asti, Maurizio Rasero che ha confermato di aver chiesto un incontro urgente al Prefetto, alla presenza dei sindacati di polizia penitenziaria e di tutte le altre istituzioni interessate per fare il punto della situazione.
Ieri sono stati vaccinati 150 detenuti
Sul fronte più strettamente sanitario, la Garante per i detenuti informa che i detenuti positivi sono stati isolati in quarantena e stanno tutti bene. Sono sotto stretto controllo da parte del personale sanitario del carcere, guidato dal dottor Ruta e dalla dottoressa Illo.
Nella giornata di ieri, sabato, sono stati vaccinati 150 detenuti, con AstraZeneca mentre altri 48 lo hanno rifiutato.
Rimane ancora una piccola quota di detenuti da vaccinare, 13, perché dovranno riceverlo in ambiente protetto, come l’’ospedalizzazione a causa di patologie importanti di cui soffrono. Saranno vaccinati nei prossimi giorni o appena sarà possibile organizzare le adeguate scorte per il trasferimento dalla struttura.