Soccorso Rosso Proletario

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Rigettata l’istanza per limitare e controllare la posta di Dana

Da Repubblica

La portavoce No Tav vince il braccio di ferro sulla posta in carcere

La direttrice voleva limitare e controllare la corrispondenza, il giudice le dà torto

di: Cristina Palazzo

12 Febbraio, 2021

Rigettata l’istanza per limitare e controllare la posta per Dana Lauriola. A comunicarlo dal carcere è la stessa attivista NoTav: la richiesta di provvedimento, che di solito si chiede per esigenze di indagini o per ragioni di sicurezza per l’istituto, è stata presentata, come racconta in una lettera inviata dal carcere Lorusso e Cutugno, il giorno successivo all’inizio dello sciopero della fame dalla direttrice della struttura penitenziaria al magistrato di sorveglianza che l’ha rigettata “per mancanza di fatti aderenti”.

L’episodio risale a fine gennaio. Il 21 del mese Dana ha iniziato lo sciopero della fame per porre l’attenzione su una serie di criticità lamentate nella vita in carcere, dove si trova da settembre, e, racconta “i risultati si sono dimostrati da subito concreti e tutte noi stiamo finalmente godendo dei nostri pieni diritti per quanto riguarda i contatti con i nostri familiari”. Solo successivamente ha scoperto che il 22 gennaio, quindi il giorno dopo, era stata avanzata la richiesta del provvedimento, parrebbe, secondo il movimento, per il rischio di propaganda in carcere.

“Mentre sui giornali la Direttrice del carcere, di fatto, riconosceva le nostre ragioni lavorando rapidamente per ripristinare i diritti negati, parallelamente richiedeva al mio magistrato di sorveglianza l’emissione di un provvedimento restrittivo, tipico dell’alta sorveglianza, la cosiddetta “censura””. Ora il timore è che “dopo questo tentativo, dal chiaro intento punitivo da parte della direzione carceraria, mi chiedo se sia finita qui oppure siano vere le voci che circolano circa un mio futuro trasferimento. Vedremo”.

“Si è trattato di un vano ma preoccupante tentativo di comprimere diritti costituzionalmente garantiti in capo a soggetti già ampiamente deprivati – spiega uno dei due legali di Dana, l’avvocata Valentina Colletta – , ma ai quali non può né deve essere negato anche il diritto alla libera manifestazione del pensiero e ad una quantomeno minima agibilità politica”.

Di tentativo punitivo parla anche il movimento NoTav “a cui non siamo disposti ad assistere”, spiegano. La nostra attenzione resta alta e continueremo a monitorare l’andamento di questa ingiusta detenzione perché non si manifestino altri atti simili”.