Engels e lo stato -ripreso da Lenin in Stato e rivoluzione – base teorica indispensabile nella lotta su carcere e repressione

28 novembre – giornata di celebrazione del 200° anniversario della nascita di Engels dalle ore 16 collegati con                  https://meet.google.com/ttp-vfog-idi

“Lo Stato dunque – dice Engels, arrivando alle conclusioni della sua analisi storica – non è affatto una potenza imposta alla società dall’esterno e nemmeno “la realtà dell’idea etica”, “l’immagine e la realtà della ragione”, come afferma Hegel. Esso è piuttosto un prodotto della società giunta a un determinato stadio di sviluppo, è la confessione che questa società si è avvolta in una contraddizione insolubile con se stessa, che si è scissa in antagonismi inconciliabili che è impotente a eliminare. Ma perché questi antagonismi, queste classi con interessi economici in conflitto, non distruggano se stessi e la società in una sterile lotta, sorge la necessità di una potenza che sia in apparenza al di sopra della società, che attenui il conflitto, lo mantenga nei limiti dell'”ordine”; e questa potenza che emana dalla società, ma che si pone al di sopra di essa e che si estranea sempre più da essa, è lo Stato” [1] (pp. 177-178, sesta edizione tedesca).

2. Distaccamenti speciali di uomini armati, prigioni, ecc.

“…Il secondo punto è l’istituzione di una forza pubblica che non coincide più direttamente con la popolazione che organizza se stessa come potere armato. Questa forza pubblica particolare è necessaria perchè un’organizzazione armata autonoma della popolazione è divenuta impossibile dopo la divisione in classi… Questa forza pubblica esiste in ogni Stato e non consta semplicemente di uomini armati, ma anche di appendici reali, prigioni e istituti di pena di ogni genere, di cui nulla sapeva la società gentilizia… “. [2]

 

[ La forza pubblica] “…si rafforza nella misura in cui gli antagonismi di classe all’interno dello Stato si acuiscono …