Soccorso Rosso Proletario

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solidali con eddi

“Bombing per Eddi” dopo l’oscuramento dei profili social della combattente contro l’Isi

La Marcucci è sottoposta a sorveglianza speciale: “i social unico strumento per comunicare”
I profili social di Eddi Marcucci, la compagna torinese che nel 2017 si unì, in Siria, alle milizie curde che combattevano lo Stato Islamico, sono stati oscurati. Così, nell’attesa di avere spiegazioni, i compagni annunciano di essere pronti al social bombing nel caso non venissero riaperti. Marcucci, 29 anni, lo ha comunicato ieri, giorno successivo all’udienza al palazzo di Giustizia di Torino per il ricorso contro il regime di sorveglianza speciale cui è stata sottoposta. Anche in virtù di questo appuntamento i profili social erano stati riempiti di messaggi di solidarietà e di vicinanza ma ora sono irraggiungibili. “Stiamo cercando di avere informazioni specifiche sulle motivazioni della loro chiusura, confidando di poterli riaprire presto”, si legge sulla pagina web dei compagni

Nel post, titolato “Bombing per Eddi”, ricordano anche le restrizioni a cui è stata sottoposta Eddi con la sorveglianza speciale richiesta dalla procura di Torino,  come il ritiro di passaporto e patente, la carta di identita invalidata per l’espatrio e il divieto di partecipare a eventi e manifestazioni pubbliche ma anche frequentare locali pubblici dopo le 18 o lasciare l’abitazione tra le 21 e le 7. “In questi mesi Eddi, privata della possibilità di parlare in pubblico, ha potuto continuare a fare informazione sulla Rivoluzione Confederale in Siria del nord-est, a cui ha preso parte tra le fila dell’Unità di difesa delle donne (YPJ) , e far conoscere la sua vicenda soltanto tramite i social network, denunciando l’assurdità della misura a cui è sottoposta, e ribadendo l’importanza di lottare per la libertà da ogni forma di oppressione e per un mondo in cui la libertà delle donne e la difesa e l’autonomia dei territori sono centrali”. E annunciano “se non riusciremo a riaprire l’account, tutti/e pronti/e a spammare quello nuovo”.