“Bombing per Eddi” dopo l’oscuramento dei profili social della combattente contro l’Isi
Nel post, titolato “Bombing per Eddi”, ricordano anche le restrizioni a cui è stata sottoposta Eddi con la sorveglianza speciale richiesta dalla procura di Torino, come il ritiro di passaporto e patente, la carta di identita invalidata per l’espatrio e il divieto di partecipare a eventi e manifestazioni pubbliche ma anche frequentare locali pubblici dopo le 18 o lasciare l’abitazione tra le 21 e le 7. “In questi mesi Eddi, privata della possibilità di parlare in pubblico, ha potuto continuare a fare informazione sulla Rivoluzione Confederale in Siria del nord-est, a cui ha preso parte tra le fila dell’Unità di difesa delle donne (YPJ) , e far conoscere la sua vicenda soltanto tramite i social network, denunciando l’assurdità della misura a cui è sottoposta, e ribadendo l’importanza di lottare per la libertà da ogni forma di oppressione e per un mondo in cui la libertà delle donne e la difesa e l’autonomia dei territori sono centrali”. E annunciano “se non riusciremo a riaprire l’account, tutti/e pronti/e a spammare quello nuovo”.