Ravenna: condannati antifascisti per avere coperto simboli nazisti. Appello di proletari comunisti-Ravenna per una mobilitazione cittadina antifascista

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Ravenna, coprirono le svastiche con dei fiori: attivisti condannati per imbrattamento.

Tre attivisti ravennati di 26, 38 e 54 anni della locale rete antifascista sono stati condannati per imbrattamenti aggravati a pene comprese tra venti giorni e un mese. Avevano coperto delle svastiche disegnando dei fiori e contestato, con una scritta, la commemorazione della morte di un gerarca fascista.
ATTUALITÀ 10 SETTEMBRE 2020  Disegnare dei fiori per coprire una svastica realizzata sul muro di una scuola o fare una scritta sulla recinzione di un cimitero per contestare la commemorazione
dell’anniversario della morte di un gerarca fascista sono atti vandalici, nient’altro che imbrattamenti. È questo l’orientamento del Gup del Tribunale di Ravenna che, come racconta il Resto del Carlino, ha condannato tre attivisti di 26, 38 e 54 anni della locale rete antifascista per imbrattamenti aggravati a pene comprese tra venti giorni e un mese.
Ai tre, che avevano presentato ricorso rispetto ad altrettanti decreti penali, erano stati contestati a vario titolo due episodi risalenti al 2018. L’avvocato Giovanni Fresa aveva chiesto l’assoluzione se non altro con la formula della particolare tenuità dei fatti, citando sentenza di Cassazione per episodio analogo avvenuto a Milano.
Il caso delle simbologie naziste coperte su una scuola d’infanzia ravennate risale a due anni fa ed aveva interessato anche la politica. Con il duro giudizio che allora aveva espresso il presidente dell’Anpi di Alfonsine Claudio Fabbri, in relazione alla presa di posizione del Comune di Ravenna contro la rete antifascista: “Da un Comune come Ravenna, decorato Medaglia d’Oro della Resistenza, mi aspettavo maggiore sensibilità antifascista. Per mesi svastiche e altri simboli hanno campeggiato indisturbati su quei muri, e non appena un gruppo di cittadini si è stufato di una simile vergogna e ha provveduto alla cancellazione di quello scempio, lo stesso Comune si è affrettato a puntare il dito contro la rete antifascista chiedendo di procedere penalmente”.

Il comunicato stampa di proletari comunisti Ravenna
La migliore solidarietà agli antifascisti condannati per aver coperto simboli nazisti a Ravenna va portata nelle piazze cittadine.
La risposta necessaria all’altezza della situazione è riorganizzare la Rete Antifascista.
Il Tribunale della borghesia e le forze dell’ordine di questa città non è certo la prima volta che si distinguono nella persecuzione di attività antifasciste che escono dai confini di un antifascismo sterile, elettoralistico, autoreferenziale.
Della svastica sul sacrario di Camerlona, dell’oltraggio neofascista a Ponte degli Allocchi di qualche mese fa, per citare solo gli ultimi esempi, uniti all’autorizzazione questurina della commemorazione dell’assassino fascista Muti, con tanto di scorta poliziesca, che, di fatto, legittima l’apologia di fascismo, al contrario, non hanno dato luogo ad alcuna azione repressiva.
Di quei simboli nazisti davanti ad una scuola non si è occupato nemmeno il comune a guida PD, nè tantomeno il direttore scolastico. Per loro, evidentemente, non c’era nessun problema di decoro o di apologia di fascismo!
L’assurdo provvedimento repressivo del Tribunale di Ravenna si inserisce in un clima generale che a livello nazionale punta a reprimere l’antifascismo militante, così come le lotte sociali e politiche anticapitaliste, antirazziste e antimperialiste, quelle dei lavoratori, la solidarietà con le rivolte carcerarie.
Se si comprende la portata dell’attacco repressivo non basta la difesa legale nelle aule dei Tribunali, ma bisogna riorganizzare le forze dell’antifascismo militante, coinvolgere studenti e lavoratori, portare la denuncia e l’appello alla mobilitazione nei quartieri.
Proletari comunisti fa appello per organizzare al più presto una mobilitazione cittadina. Prepariamo un’assemblea cittadina e un presidio nel luogo dove è stata fatta la giusta e necessaria pulizia dei simboli nazisti e davanti il Tribunale dei benpensanti borghesi.
Il fascismo non è un’opinione, è un crimine!
L’Antifascismo non si processa!
Ora e sempre RESISTENZA!
proletari comunisti-redazione di Ravenna
per contatti: prolcomra@gmail.com