Corteo 20 giugno a Milano – “Non vogliamo tornare alla normalità”

FINITO IL LOCKDOWN, TORNA LA NORMALITÀ

Una normalità, che per molti aspetti non si è mai fermata, fatta di sfruttamento degli esseri umani, dei territori e delle risorse.
Questa è la normalità del sistema capitalistico, che produce cicliche crisi economiche e ha bisogno di continue ristrutturazioni per sopravvivere.

Il risultato e l’obiettivo sono però sempre gli stessi: accumulare con violenza.
La pandemia ha reso ancora più evidente che tutto può essere sacrificato tranne la produzione.
La gestione aziendale della sanità ha comportato continui tagli e privatizzazioni.

Il sistema sanitario è stato smantellato al punto da rendere difficile l’accesso alle cure.
I lavoratori e le lavoratrici sono sempre più sfruttati e sacrificati in nome del profitto, lo smart working crea individui ancor più soli e atomizzati e con sempre minore possibilità di organizzarsi, e la didattica online limita ancor più le concrete possibilità di incontro e crescita collettiva.

Le guerre non si sono mai fermate portando migliaia di persone a muoversi dai loro paesi d’origine, ulteriori finanziamenti agli armamenti ed esercitazioni militari.
Sia nelle città sia nelle campagne i lavoratori e le lavoratrici immigrate vivono in condizioni di schiavitù.

Questa normalità è però interrotta da crepe profonde.
I lavoratori hanno scioperato contro i licenziamenti e la mancanza di tutele sanitarie e scelto di bloccare le merci nonindispensabili.
I prigionieri hanno con coraggio deciso di rivoltarsi esasperati dall’aggravamento delle già insostenibili condizioni di oppressione che vivono. Lo Stato ha represso le rivolte nel sangue con pestaggi e violenze, provocando la morte di quattordici persone.
Scioperi e proteste si sono estesi nelle prigioni di tutto il mondo.

Non è casuale che in un contesto acceso come quello delle rivolte, chi si è mostrato solidale è stato duramente represso; un esempio lampante è quanto accaduto con l’operazione “Ritrovo”, l’ultima di una lunga serie.
Il 13 maggio, a Bologna e Milano, sette compagni e compagne anarchici sono stati arrestati e altri cinque sottoposti a misure cautelari. L’accusa è di 270bis: associazione con finalità di terrorismo. Viene imputato loro di aver portato solidarietà ai prigionieri di carceri e CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio) e di aver lottato contro questo sistema capitalistico fatto di controllo tecnologico e sfruttamento.
Questa operazione ha lo scopo, dichiarato dalla procura stessa, di prevenire le tensioni sociali dovute alla crisi economica che accompagna quella sanitaria. Proprio in questo momento crediamo sia importante prendere parola e avere il coraggio di tornare in strada a lottare.

SOLIDALI CON LE RIVOLTE NEGLI USA
NELLA CRISI L’UNICO MODO PER POTER RESPIRARE SARÀ LOTTARE E COSPIRARE INSIEME
CORTEO
SABATO 20 GIUGNO 2020 A MILANO
ORE 16.00
CONCENTRAMENTO PIAZZALE LORETO ANGOLO VIA PADOVA MM LORETO