Dalla stampa borghese:
Sono più di 50 gli anarchici che sono stati identificati e denunciati dalla Digos in seguito all’occupazione abusiva dei locali dell’Astanteria Martini di via Cigna. Si tratta in gran parte di persone già note per episodi simili, vicine agli ambienti dell’ex Asilo occupato di via Alessandria e dell’ex Molla di via Bersezio. Molti torinesi quindi, ma ci sono anche persone provenienti da Milano, Cuneo, Rovereto, Ferrara, Palermo, Brescia e cinque francesi. E del resto l’appello che era stato lanciato online nei giorni precedenti all’occupazione era abbastanza chiaro: «Portatevi le tende». Il “campeggio” per ospitare chi arrivava da fuori Torino in occasione della tre giorni di mobilitazione anarchica, è stato allestito nei locali abbandonati dell’ex Astanteria, che da ieri sono tornati a essere liberi: gli anarchici li hanno lasciati e Asl e Digos, dopo i sopralluoghi di rito, hanno provveduto a sigillarli. Gli anarchici saranno chiamati a rispondere, oltre che di occupazione abusiva, anche di danneggiamento.
L’ex Astanteria era stata occupata venerdì per farne la sede di dibattiti e incontri per un’iniziativa internazionale contro guerre e frontiere. E proprio da qui, domenica, è partita parte dei circa 150 anarchici che hanno raggiunto, per una preannunciata manifestazione di protesta, il Cpr. Qui hanno trovato ad attenderli un folto schieramento di forze di polizia e proprio approfittando di questa “distrazione” due gruppetti più esigui hanno raggiunto indisturbati le sedi di Alenia e Leonardo – nel mirino per il proprio impegno nell’industria bellica – che sono state imbrattate con scritte, catrame e vernice rossa. I responsabili sono poi scappati prima dell’arrivo sul posto delle forze dell’ordine, che ora stanno acquisendo i filmati delle telecamere di videosorveglianza che insistono nelle aree interessate e in quelle immediatamente adiacenti, nella speranza di trovare elementi sufficienti a identificarli e a denunciarli.
Più tranquilla la manifestazione al Cpr di corso Brunelleschi, dove gli anarchici hanno esposto cartelli, intonato cori e lanciato fuochi d’artificio, rivolgendosi anche direttamente – con un megafono – agli extracomunitari reclusi all’interno della struttura, prima di darsi appuntamento ai giardini della Colletta dove la mobilitazione si è definitivamente conclusa.