Free Elias Rodriguez

LIBERARE ELIAS RODRIGUEZ: COSTRUIRE LA CULLA POPOLARE INTERNAZIONALE DELLA RESISTENZA — Comitato Organizzativo di Free Elias Rodriguez

[Estratti della dichiarazione]… l’operazione condotta da Elias Rodriguez contro i funzionari diplomatici israeliani a Washington DC – persone attivamente impegnate a facilitare questa violenza globale creando lo spazio diplomatico per continuarla e approfondirla – è stata, secondo le sue stesse parole, una dichiarazione di BASTA! Parafrasando un grande rivoluzionario, protestare è quando diciamo “non ci piace”, resistere è quando mettiamo fine a ciò che non ci piace.

Per essere chiari, ciò che affermiamo è più di un semplice riconoscimento che la violenza e l’oppressione inflitte dal movimento sionista daranno inevitabilmente origine a una contro-violenza, un’ovvietà indiscutibile. Stiamo affermando che tale contro-violenza è legittima. È giustizia.

L’atto di Elias Rodriguez era pienamente giustificato, in quel luogo in cui doveri legali e morali si incontrano. È chiaro che il diritto internazionale, istituito dall’Occidente stesso e le cui istituzioni sono dominate dagli interessi di questi imperialisti, stabilisce il dovere di agire per fermare il genocidio, incluso l’uso della violenza per farlo. Secondo il diritto internazionale, questo dovere è assegnato agli Stati: non spetta agli attori non statali affermarlo. Ma che dire del caso in cui nessuno Stato occidentale abbia intrapreso azioni sufficienti per fermare la devastazione, in cui un genocidio avviene davanti agli occhi di tutti, trasmesso in diretta streaming sia nella carneficina di Gaza sia nelle ammissioni esplicite e implicite del governo israeliano e del movimento sionista in generale? In questo caso, il nostro caso, gli unici attori che osano imporre conseguenze sono stati, per designazione degli imperialisti stessi, attori non statali, oltre all’Iran.

È a questo punto che quegli obblighi legali, derogati e lasciati inadempiuti da coloro che ne sono responsabili, spettano ai popoli liberi del mondo. Elias Rodriguez ha subito una conseguenza, una goccia nel mare delle conseguenze dovute al movimento sionista e alla sua guarnigione militare. Che possa servire a dare una lezione e a dare l’esempio. A far riflettere finalmente i sionisti, che ci sono dei limiti e che l’impunità non sarà permessa, da nessuna parte…

Lo Stato americano chiederà senza dubbio la pena di morte per il suo caso, come ha fatto con Rodney Hinton Jr. e Luigi Mangione, le cui presunte azioni hanno contribuito a riequilibrare la bilancia della giustizia. I sionisti faranno di Elias Rodriguez un’incarnazione del nostro movimento, distorcendo il suo e il nostro messaggio, cercando di incutere ancora più paura, di intimidirci ulteriormente fino a indurci al silenzio e a una “protesta” infelice e senza speranza. Se permettiamo loro di uccidere Elias Rodriguez in silenzio, se restiamo a guardare o ci permettiamo di dimenticare la sua resistenza, allora avranno ucciso anche una parte del nostro movimento, una parte di noi; Quella parte che anela giustizia contro l’oltraggiosa e umiliante impunità di questo sistema di genocidio e, in effetti, di biocidio. Ancora una volta, non abbiamo altra scelta che difendere Elias Rodriguez. Tanto meglio se le sue azioni sono eminentemente difendibili e moralmente giuste…

LIBERATE ELIAS RODRIGUEZ! LIBERATELI TUTTI!

COSTRUITE LA CULLA POPOLARE INTERNAZIONALE DELLA RESISTENZA!

GLOBALIZZATE L’INTIFADA!

—Comitato Organizzativo di Free Elias Rodriguez (free.elias.rodriguez@proton.me)

Leggi la dichiarazione completa e firma qui: unityoffields.net/free-elias-rodriguez

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