Perquisizioni continue e immotivate, diniego ad ogni sua legittima richiesta, come una visita medica in carcere o un videocolloquio con un suo familiare in Palestina. Queste le “piccole angherie”, di cui veniamo a conoscenza dal mese di ottobre, con cui l’amministrazione penitenziaria italiana vorrebbe umiliare la resistenza di Anan.
Ma Anan è un combattente, e la sua resistenza travalica i confini e la violenza cui vorrebbe costringerlo l’imperialismo italiano complice dello stato genocida di Israele, equiparando la resistenza al terrorismo e leggittimando l’arbitrio e la violenza di stato nelle carceri, in sintonia col DDL 1660.
Anan saluta e ringrazia anticipatamente quantə saranno al suo fianco e vorranno esprimere solidarietà alla resistenza palestinese anche sotto quelle mura in cui lo hanno rinchiuso.
ADESIONI IN AGGIORNAMENTO: CASA ROSSA, COBAS SCUOLA UMBRIA, COMITATO FREE ANAN, COMITATO PALESTINA L’AQUILA, CONFEDERAZIONE COBAS UMBRIA, SLAI COBAS S.C., COORDINAMENTO CITTADINO DI SOLIDARIETA’ CON LA PALESTINA ROMA, COORDINAMENTO ORVIETANO PER LA PALESTINA, CUB UMBRIA, GPI-GIOVANI PALESTINESI D’ITALIA, INIZIATIVA PER ANAN, SOCCORSO ROSSO PROLETARIO, POTERE AL POPOLO, RIFONDAZIONE COMUNISTA L’AQUILA, RIFONDAZIONE COMUNISTA TERNI, RESISTENZA POPOLARE, SINISTRA ITALIANA L’AQUILA, USB UMBRIA, UDAP – UNIONE DEMOCRATICA ARABO PALESTINESE # MAURIZIO ACERBO, SEGRETARIO NAZIONALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA, PIERO BEVILACQUA, GIA’ DOCENTE DI STORIA CONTEMPORANE A LA SAPIENZA ROMA