L’Aquila, la movida che conviene e la TAZ da reprimere

Solo 3 mesi fa, a pandemia ancora in corso, il Comune dell’Aquila sponsorizzava l’aperitivo della vigilia di natale riempiendo strade e piazze del centro storico di una marea di babbi natale, ma le casse dei commercianti del ludico valevano bene la marea di immondizia che ne è seguita.

A tre mesi da quell’evento si assiste invece al tentativo di criminalizzare dei giovani semplicemente perché si ritrovano in centro per divertirsi, socializzare e fare arte in maniera autonoma, riappropriandosi dello spazio pubblico al di fuori delle logiche del consumo e del profitto.

Dal comunicato di CaseMatte L’Aquila:

Sabato pomeriggio 25 marzo 2023 sotto i portici di San Bernardino a L’Aquila gruppi di ragazzi in maniera completamente spontanea si sono incrociati in centro per divertirsi ballando, ascoltando musica, recitando poesie e addirittura giocando a scacchi.
Improvvisamente senza motivo sono arrivate 6 pattuglie tra polizia e carabinieri che hanno chiesto ai presenti di andarsene e hanno cercato di identificare delle persone, tra cui la persona che stava facendo la diretta (la trovate qui https://www.instagram.com/p/CqOF3IcLNTC/ ) per testimoniare l’assurdo che stava accadendo.
L’utilizzo dello spazio pubblico è consentito solo se rispetta le logiche del mercato del consumo? Se ci si incontra in strada solo per divertirti si viene repressi? Se queste stesse persone fossero state a consumare alcolici davanti ai uno dei tanti locali del centro storico, sarebbero arrivate 6 pattuglie?