Questo il comunicato emesso venerdi dai movimenti di lotta napoletani.
CARICHE, MANGANELLATE, ARRESTI. QUESTA LA RISPOSTA PER LA VERTENZA DEI DISOCCUPATI ORGANIZZATI DI NAPOLI. MOBILITIAMOCI IN TUTTA LA CITTÀ IN SOSTEGNO DEL MOVIMENTO
Giù le mani dai disoccupati. Toccano uno, toccano tutti.
In queste settimane il Movimento dei Disoccupati Organizzati di Napoli, formato dalle sigle 7 Novembre e Cantiere 167 Scampia, ha partecipato a vari incontri istituzionali, accompagnati da giornate di piazza e di lotta. La pressione esercitata dai disoccupati e dalle disoccupate è legata alla necessità di avere risposte immediate e concrete per una vertenza in corso oramai da 9 anni. Quando sembra che si stia arrivando a soluzioni per le necessità occupazionali della platea, iniziano a presentarsi molteplici complicazioni.
In queste settimane, dopo alcuni passaggi positivi usciti dagli incontri convocati dalla Prefettura con tutti gli enti istituzionali competenti, ci sono stati rallentamenti e intoppi sul percorso di formazione della platea che non sono mai stati spiegati fino in fondo. Un rallentamento che ha fatto esplodere la rabbia dei disoccupati e delle disoccupate.
Nella giornata di oggi, 24 Marzo, era stato convocato un nuovo incontro in Prefettura che avrebbe dovuto dare risposte immediate a questi impedimenti. Risposte che puntualmente non sono arrivate e che hanno nuovamente scatenato la rabbia collettivo del Movimento. Nel corso dei presidi e degli spostamenti da un palazzo istituzionale a un altro la polizia, come già aveva tentato di fare in alcuni degli ultimi appuntamenti di lotta, ha cominciato a caricare a freddo i disoccupati con una violenza inaudita. Si contano, nel corso di cariche che si sono susseguite una dopo l’altra, decine di feriti, alcuni dei quali per malori o per le contusioni sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere, il fermo di Ciro, da poco rilasciato, e altri fermi evitati dalla determinazione e dalla compattezza del Movimento.
I disoccupati e le disoccupate anche questa volta hanno reagito e hanno risposto tenendo la piazza, ma dalle immagini e i video circolati in queste ore è evidente come le forze dell’ordine hanno scaricato una violenza indiscriminata verso la piazza. La gestione dell’ordine pubblico è oramai saltata e i tentativi di mediazione da parte della Questura sono sempre meno capaci di contenere la situazione.
Una situazione che è saltata per evidenti motivi e responsabili: in primis il Comune di Napoli, il quale continua a proporre soluzioni senza avere la capacità vera di applicarle e tentennando su ognuno dei punti proposti da loro stessi; la Prefettura che si è fatta garante di questo processo senza realmente incidere sulle difficoltà emerse; e infine la Questura di Napoli che continua ad alzare il livello della tensione in piazza per parare le responsabilità degli enti istituzionali per poi andare giù pesante con le centinaia di denunce emesse e gli attuali scontri in piazza.
La lotta dei Disoccupati è ad oggi la lotta che rappresenta maggiormente le contraddizioni e le difficoltà della maggior parte degli abitanti della città. Contemporaneamente ha rappresentato in questi anni il baluardo di lotta e resistenza attorno al quale si sono saldate le battaglie ambientali, quelle dei lavoratori, quelle di vari territori, contro la marginalità e contro tutte le derive che sta continuando a prendere questa città.
Chiediamo pubblicamente un sostegno e un supporto attorno alla vicenda dei Disoccupati Organizzati, non solo per non lasciare da solo chi ha tenuto alto il presidio della lotta in tutti questi anni, ma per costruire attorno ad essa la sempre più forte necessità di ribaltare i rapporti di forza cittadini, di ricominciare ad imporre i bisogni dei disoccupati, dei lavoratori e degli studenti di questa città, e assaltare quei palazzi del potere ad oggi vuoti di ogni capacità di rappresentanza ma pieni di ostilità e repressione verso chi alza la testa contro questo stato di cose.
Movimento di lotta Disoccupati 7 novembre
Cantiere 167 Scampia