Altri otto agenti di polizia penitenziaria arrestati, ieri, per tortura e lesioni personali. Questa volta il carcere è il “Panzera” di Reggio Calabria e a finire nell’ordinanza del procuratore reggino
Altri otto agenti di polizia penitenziaria arrestati, ieri, per tortura e lesioni personali. Questa volta il carcere è il “Panzera” di Reggio Calabria e a finire nell’ordinanza del procuratore reggino Giovanni Bombardieri e della pm Sara Perazzan c’è anche il comandante del reparto al quale vengono contestati anche i reati di falso ideologico, omissione d’atti d’ufficio, calunnia e tentata concussione. Per lui e altri quattro poliziotti penitenziari il Gip ha disposto la custodia cautelare ai domiciliari, mentre per altri due agenti indagati è scattata la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio.
I fatti contestati agli indagati risalgono al 22 gennaio 2022 e riguardano l’episodio di un detenuto trentenne campano, Alessio Peluso, che avrebbe subito violenza per essersi rifiutato di rientrare in cella dopo l’ora di passeggio all’interno del carcere. Dopo la sua denuncia altri reclusi avrebbero presentato esposti in cui riferivano altri episodi di violenza.
Secondo un rapporto di Antigone sono oltre 200 gli operatori penitenziari indagati per tortura e violenze avvenute nelle carceri italiane.